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venerdì 7 agosto 2015

Trani, il crac della clinica vaticana: presi in 10, anche due suore.

L'operazione 'Oro pro nobis' alla Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie su ordine della Procura di Trani, che indaga sulla bancarotta da mezzo miliardo. La richiesta per il parlamentare del Nuovo centrodestra

Spreco di denaro pubblico, assunzioni clientelari, bilanci falsificati (2011 e 2012), stipendi e consulenze d'oro, utilizzo di risorse tutt'altro che finalizzate alla cura dei malati. Tutto questo avrebbe portato, anno dopo anno, al crac della Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza, ovvero alla bancarotta fraudolenta dell'omonima casa di cura per malati psichici con sedi a Bisceglie (Bat), Foggia e Potenza. Un buco da 500 milioni di euro, oltre 350 dei quali costituiti da debiti nei confronti dello Stato. L'ente è attualmente in amministrazione straordinaria.
Divina Provvidenza, il Procuratore: "Progetto criminoso in danno dei malati"


La Procura della Repubblica di Trani ha chiuso tre anni di indagini. Dieci le persone destinatarie di un'ordinanza di custodia cautelare (tre in carcere, sette ai domiciliari) firmata dal gip del tribunale Rossella Volpe. Nove gli arresti eseguiti dalla guardia di finanza di Bari, tra cui quelli di due suore della Congregazione ("iniziativa cautelare sorprendente", l'ha definita il loro avvocato Francesco Paolo Sisto): suor Marcella Cesa e suor Assunta Pulzello. In carcere sono finiti Dario Rizzi, 64 anni, ex direttore generale della Divina Provvidenza; Antonio Battiante, 43 anni, ex direttore generale e amministratore di fatto dal 2010, e Rocco Di Terlizzi, anche lui amministratore di fatto ma dal luglio 2009.

Ai domiciliari, insieme con le due religiose, sono andati Angelo Belsito, 68 anni, amministratore di fatto dal luglio 2009; Antonio Damascelli, 67 anni, consulente fiscale; Adriana Vasiljevic, 29 anni, e Augusto Toscani, 69 anni, collaboratori dell'ente ecclesiastico. La decima persona è il senatore Antonio Azzollini (Ncd), già sindaco di Molfetta e presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama. Nei suoi confronti è stata depositata a Roma una richiesta di arresto ai domiciliari che nelle prossime ore finirà sul tavolo della giunta per le immunità, chiamata a dare l'ok o a respingerla.

Oltre alle due religiose (una, rappresentante legale pro tempore della Congregazione, e l'altra economa), sono finiti agli arresti un ex direttore generale, amministratori di fatto, consulenti e dipendenti dello stesso ente. Gli indagati sono in tutto 25, compresi gli arrestati: a 12 di loro la Procura contesta l'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati. Tra questi c'è Azzollini, ritenuto uno dei capi ma non tra i promotori del presunto "gruppo di malaffare", come lo hanno definito gli inquirenti, accusato anche di corruzione per induzione e concorso in bancarotta fraudolenta. Fra gli indagati per quest'ultimo reato compare anche il deputato foggiano Raffaele Di Gioia (Psi-Gruppo Misto), per un episodio di elargizioni in denaro da parte dell'ente alla figlia Silvia (anche lei indagata), dipendente in uscita, mentre si disponevano piani di licenziamento per oltre mille persone.
Militari della guardia di finanza di Bari hanno eseguito dieci arresti, tre in carcere e sette ai domiciliari, nei confronti di persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e altri reati per il crac delle case di cura Divina Provvidenza, a Bisceglie, con sedi anche a Potenza e Foggia. Tra i destinatari del provvedimento di arresto (ai domiciliari) c'è il senatore Antonio Azzollini (Ncd), presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama: la richiesta è già stata notificata in parlamento. Ai domiciliari anche due suore che gestivano l'ente ecclesiastico: suor Marcella Cesa e suor Assunta Pulzello rispondono a vario titolo di associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta.
Anche un altro parlamentare, il deputato Raffaele Di Gioia (Psi-Gruppo misto), è fra gli indagati. In carcere sono finiti Dario Rizzi, 64 anni, ex direttore generale della Divina Provvidenza; Antonio Battiante, 43 anni, ex direttore generale e amministratore di fatto dal 2010, e Rocco Di Terlizzi, anche lui amministratore di fatto ma dal luglio 2009. Ai domiciliari, insieme con le due religiose, sono andati Angelo Belsito, 68 anni, amministratore di fatto dal luglio 2009; Antonio Damascelli, 67 anni, consulente fiscale; Adriana Vasiljevic, 29 anni, e Augusto Toscani, 69 anni, collaboratori dell'ente ecclesiastico.
Divina Provvidenza, il procuratore: "Progetto criminoso in danno dei malati"
 Il senatore Azzollini è coinvolto anche in un'inchiesta sul porto di Molfetta, ma per la richiesta che riguardava l'utilizzo delle intercettazioni il Senato negò l'autorizzazione anche con i voti del Pd. "Mi difenderò come sempre nel processo e nelle aule parlamentari per la parte che riguarda queste", si è limitato a commentare. Quanto ai verbali, invece, Azzollini avrebbe detto alle suore della Divina Provvidenza facendo irruzione nella Casa: "Da oggi in poi comando io, se no...". La frase, riferita da presenti, è nell'ordinanza di arresto: episodio "intimidatorio", dice il gip, che "inaugura la stagione del potere azzolliniano".
Tra i 25 indagati potrebbero figurare, oltre alle due religiose arrestate, anche un paio di alti prelati. Sequestrati, nel corso dell'inchiesta, 32 milioni di euro e un immobile destinato a clinica privata a Guidonia (Roma) appartenente all'ente ecclesiastico, in realtà fittizio. Alle indagini, effettuate dalla Guardia di finanza di Bari con l'ausilio della Procura e dei carabinieri del Nas di Foggia, ha fornito una collaborazione definita "preziosa" lo Ior del nuovo corso, rispondendo alle richieste di rogatorie internazionali arrivate dalla Procura di Trani.
Così come "un pesante atto di accusa nei confronti di coloro che si sono avvicendati alla guida dell'ente a partire dalla fine degli anni Novanta" è arrivato dalle relazioni dell'attuale amministratore straordinario dell'ente, Bartolomeo Cozzoli.. "Non è in discussione la struttura sanitaria, che è di eccellenza" ha detto il procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, fornendo rassicurazioni sul destino lavorativo dei 1600 circa dipendenti della 'Divina Provvidenza'. Ma dietro l'angolo potrebbero esserci presto altre novità. L'inchiesta sull'ente ecclesiastico è figlia di un'altra indagine su una presunta truffa al Servizio sanitario nazionale che potrebbe chiudersi a breve riguardante la regolarità dei ricoveri nelle strutture della Casa di cura.

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