"C'è chi l'ha bollata come "quota D'Alema", c'è chi l'ha additata come incarnazione della lottizzazione, c'è chi stupito si chiedeva chi diavolo fosse. Lei è Rita Borioni, storica dell'arte nonché volto noto di RedTv (la tv di Baffino, appunto), classe 1965 e un futuro tutto da vivere ai vertici di Viale Mazzini. Già, ma che c'entra la Borioni con la Rai, esclusa la sua prossimità alla politica? Poco e nulla, dicono i maligni. Ma dopo l'intervista rilasciata dalla signora Rita a Il Messaggero, forse anche i meno maligni si presteranno a taglienti considerazioni. Già, perché all'angolo, la Borioni, ci si è messa da sola. Alla prima domanda le chiedono quale strategia utilizzerà per battere Sky. Lei risponde così: "Sky?". Dunque le spiegano che cosa sia, questo misterioso "Sky", e Borioni fa spallucce: "Io non ce l'ho. Non ho la parabola. Ha anche un costo l'abbonamento a Sky" (per inciso anche la Rai, nostro malgrado, ha un costo: chissà se ne è mai stata informata).
Digitale terrestre...?! - La consigliera d'amministrazione, dunque, non vede l'emittente di Rupert Murdoch, che in Italia non gioca un ruolo esattamente marginale. O meglio, "ogni tanto mi capita (di vedere Sky, ndr). Per esempio a casa di mio fratello. Comunque - promette baldanzosa - ora l'abbonamento lo farò". Giura impegno, la Borioni, e chi legge le sue parole un poco si tranquillizza. Peccato però che già alla successiva domanda faccia piombare nuovamente il lettorato in un abisso di dubbi e sconcerto. Le chiedono che cosa sia il digitale terrestre. Ovviamente non lo sa, e dribbla la questione affermando che "io mi occupo di cultura". È in crisi, la Borioni, e l'intervistatore infierisce chiedendole retoricamente se, per caso, anche il digitale terrestre può essere considerato cultura. "Tutt'altro - riprende la consigliora -. Volevo dire che la cultura da cui provengo io e le nuove tecnologie sono due cose vicine e che possono stare insieme". E gli abissi di dubbi e sconcerto si fanno sempre più profondi".
Digitale terrestre...?! - La consigliera d'amministrazione, dunque, non vede l'emittente di Rupert Murdoch, che in Italia non gioca un ruolo esattamente marginale. O meglio, "ogni tanto mi capita (di vedere Sky, ndr). Per esempio a casa di mio fratello. Comunque - promette baldanzosa - ora l'abbonamento lo farò". Giura impegno, la Borioni, e chi legge le sue parole un poco si tranquillizza. Peccato però che già alla successiva domanda faccia piombare nuovamente il lettorato in un abisso di dubbi e sconcerto. Le chiedono che cosa sia il digitale terrestre. Ovviamente non lo sa, e dribbla la questione affermando che "io mi occupo di cultura". È in crisi, la Borioni, e l'intervistatore infierisce chiedendole retoricamente se, per caso, anche il digitale terrestre può essere considerato cultura. "Tutt'altro - riprende la consigliora -. Volevo dire che la cultura da cui provengo io e le nuove tecnologie sono due cose vicine e che possono stare insieme". E gli abissi di dubbi e sconcerto si fanno sempre più profondi".
E' proprio vero. L'uomo (in questo caso... La donna) giusto al posto giusto.... Praticamente: "Io ti metto li e tu fai quello che io ti dico di fare. Senza ma e senza se".
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