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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

giovedì 3 settembre 2015

Piazza Grande

Riforme, Mattarella ha firmato il testo alla velocità della luce

Condivido l’articolo di Sandra Bonsanti sul Fa t to di ieri; vi aggiungerei la forte delusione che ha prodotto Mattarella. Faceva ben sperare dati i suoi precedenti di vittima della mafia ma soprattutto per essere stato membro della Consulta che ha dichiarato incostituzionale la legge elettorale con quel vergognoso premio di maggio-ranza che ha consentito, e consente tuttora, di sedere in Parlamento a 148 parlamentari che non ne hanno diritto. La logica conseguenza doveva essere lo scioglimento del Parlamento e nuove elezioni. Mattarella non avrebbe dovuto firmare la legge elettorale che è stata approvata con un voto di fiducia e che consente di “nominare” il 70% dei parla-mentari dai partiti. Invece l’ha firmata alla velocità della luce. Vorrei che Travaglio dicesse se è costituzionalmente corretto approvare una legge elettorale con un voto di fiducia. Abbiamo avuto la riprova che i deputati del Pd, sotto ricatto, tengono più alla loro poltrona che al bene del Paese.
La strategia politica di Salvini: lucrare sulla soffe-renza altrui

Sono un’antirenziana della prima ora, ma non posso tacere sull'affermazione di Salvini che il delitto dei coniugi catanesi “è solo colpa dello S t a t o”. Un omicidio perpetrato da un italiano è forse differente da un omicidio compiuto da un ivoriano? Se per la legge italiana una persona è innocente fino al terzo grado di giudizio, come mai poche ore dopo l’avvenuto omicidio dei coniugi catanesi si era già tutti sicuri che il ragazzo fosse il colpevole? Gli indizi a suo carico sono gravi, ma lui si dichiara innocente anche dopo più di 14 ore di interrogatorio. A nessuno è venuto in mente che sia innocente? Perché mai dopo aver compiuto un delitto tanto atroce se ne sarebbe tornato al centro rifugiati di Mineo? Poteva benissimo fuggire.
Il ministro Alfano ammette di aver agito contro la legge

Alfano ha detto: “La legge prevede il commissariamento, ma abbiamo ritenuto che non fosse il caso”. Dunque un ministro della Repubblica confessa di essere andato contro una legge, quindi di aver commesso un reato e nessuno dice niente. Siamo arrivati a questo punto? Rinchiudiamolo subito, insieme ai suoi complici sottintesi dal “noi”.

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