"Sul Sud basta piagnistei", ecco quali sono state le ultime superficiali dichiarazioni che il Presidente del Consiglio ha dedicato alla gravissima situazione del Mezzogiorno, dopo averlo totalmente dimenticato e abbandonato a se stesso. Eppure solo qualche mese fa e precisamente lo scorso novembre 2014, il Presidente del Consiglio dichiarava: "Se riparte il Sud, riparte l'Italia".
Parole che avevano ridato speranze e illusioni ai milioni di cittadini che al Sud non vivono, ma sopravvivono e che, sono state utilizzate da quasi tutti i governi precedenti, compreso l'attuale, solo come strumento per spot elettorali. Parole, quelle pronunciate dal Presidente del Consiglio, che nei fatti sono state sconfessate dalla legge di stabilità approvata proprio dal suo Governo nel dicembre 2015, che ha condannato ulteriormente il Sud ad una stagnazione senza fine.
La legge di stabilità relativa al 2015, infatti, anziché far ripartire il sud, come vorrebbero le parole del Presidente del Consiglio, ha aggravato la situazione economica del Mezzogiorno. Il Governo, infatti, ha abolito gli sgravi contributivi previsti nella legge 407/90 che servivano proprio per incentivare le assunzioni nel Mezzogiorno. Una legge che era stata, sin dagli anni 90, un pilastro basilare per l'occupazione, soprattutto, del Sud e che prevedeva uno sgravio contributivo pari al 100% per un periodo di 36 mesi in favore delle imprese che assumevano disoccupati alla ricerca d'impiego da oltre 2 anni. Ha tagliato 3,5 miliardi di euro, a partire dal 2015 e sino al 2018, ai Fondi europei destinati al Piano di Azione e Coesione per le regioni del Sud. Ha previsto per il 2015 un'ulteriore taglio della spesa pubblica in percentuale del Pil pari al 6,2% al Sud, ovvero, più del doppio del Centro - Nord (-2,9%), che comporterà un effetto depressivo sull'economia del Mezzogiorno e un ampliamento dei divari regionali. Ha previsto tagli lineari alla sanità e ai servizi essenziali ospedalieri, quali ricoveri, visite e esami clinici, che non saranno, pertanto, più garantiti. Non ha stanziato neanche un euro per promuovere politiche volte allo sviluppo economico e alla ripresa dell'occupazione.
In tutto questo scenario apocalittico, vi è da aggiungere, inoltre, che il Presidente del Consiglio, sempre per il bene del Mezzogiorno, ha consentito la candidatura di condannati come De Luca in Campania ed ha salvato plurindagati in Puglia, come Azzollini che si trova sotto indagine per aver sperperato centinaia di milioni di euro sul territorio pugliese.
Mentre il sud piange, il Governo pensa solo a sfruttarlo per provare a vincere le prossime elezioni.
In parole povere, tutto quello che il "mentitore seriale" promette, la settimana dopo fa tutto il contrario. Ma attenzione. L'8 settembre riaprirà il Parlamento e subito ci sarà una battaglia per far passare a Montecitorio la riforma del Senato. Se il Governo non avrà i numeri ci saranno due possibilità: 1) Ci sarà un nuovo "Governo del Presidente" per tirare avanti fino alla fine della legislatura; e Dio ci scampi e ci liberi da un Presidente del Consiglio del tipo Laura Boldrini. 2) Si va a nuove elezioni. Se si andrà a nuove elezioni si andrà a votare ancora con la vecchia legge (quella incostituzionale) visto che fino ad ora non ne è stata fatta una diversa. Li il Movimento 5 Stelle, visto che non fa inciuci con nessuno, deve aggiudicarsi una bella fetta dell'elettorato per vincere le elezioni. Diamogli sotto con l'informazione. Condividiamo più video possibili e partecipiamo alle manifestazioni dei Pentastellati.
Fabio
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