Il Gen. Div. (GdF) Andrea Toschi |
Il premier ripropone il generale come capo della Gdf. Ma il
Quirinale resta perplesso
Il Governo ha fretta. Vuole chiudere la partita delle
nomine. Anche a prescindere dai consigli ricevuti dal Colle. Così nei giorni
scorsi il premier Matteo Renzi è tornato alla carica sulla nomina del generale
Giorgio Toschi a capo della Guardia di Finanza, un desiderio imprescindibile
per il presidente del Consiglio. Ma le indiscrezioni che filtrano dal Quirinale
sembrano confermare che, nei giorni scorsi, il nome di Toschi sia stato
sottoposto all’inquilino del Colle per la seconda volta. E anche che, per la
seconda volta, la situazione si sarebbe bloccata. Possibile che le maggiori
riserve su Toschi siano principalmente legate a due fattori: il suo forte
legame con il generale Michele Adinolfi, di cui è stato per molti anni numero
due anche in Toscana, e la posizione del fratello Andrea Toschi, arrestato
insieme ad altri il 9 maggio 2014 nell’inchiesta Sopaf per la presunta
appropriazione indebita di 79 milioni sottratti alle casse di previdenza di
ragionieri, medici e giornalisti. Le accuse sono a vario titolo associazione
per delinquere, truffa, appropriazione indebita, corruzione e frode fiscale.
Nell’ordinanza si legge, fra l’altro, che Andrea Toschi “sfruttava la propria
rete di relazioni esterne per agevolare la realizzazione di operazioni illecite
e conseguire i relativi guadagni”. Va detto che negli atti il nome del fratello
generale non figura e che è stata proprio la Guardia di Finanza a compiere
l’arresto.
Basterebbe questo a comprendere il motivo che sembrerebbe
spingerebbe il Quirinale a consigliare prudenza e una riflessione anche su
altri nomi. A rafforzare la problematicità di una sua scelta, anche la
vicinanza di Toschi al generale Adinolfi, legatissimo al Giglio Magico e allo
stesso Renzi. Le intercettazioni della procura di Napoli nell’inchiesta sulla
metanizzazione di Ischia hanno rivelato chiaramente i rapporti di confidenza. È
con Adinolfi che Renzi nel gennaio 2014 si lascia andare a giudizi negativi su
Enrico Letta, definendolo “un incapace”. Ma forse più rilevanti sono i colloqui
tra Adinolfi e Nardella e gli sms scambiati tra il generale e Luca Lotti: tutti
“sconcertati” per la conferma, decisa dal governo Letta, del generale Saverio
Capolupo a capo della Gdf. Incarico che, secondo quanto ricostruito dagli
inquirenti, interessava Adinolfi , che per questo si muoveva con gli amici
fiorentini. Sostituire ora Capolupo con Toschi, per anni vice di Adinolfi,
secondo molti non sembrerebbe la migliore delle scelte. Perde quota anche l’al
tr o nome del premier dopo Toschi, il generale Vincenzo Delle Femmine. Ieri il
Sole24Ore ha confermato, con altri dettagli, quanto rivelato il giorno prima
dal Fat to: la “combriccola” legata a Gianluca Gemelli, compagno dell’ex
ministro Federica Guidi, partecipò a una cena con l’attuale numero due dell’Aisi,
Vincenzo Delle Femmine. Cena organizzata al circolo della Marina sul
Lungotevere per la quale, nelle intercettazioni, Nicola Colicchi e Paolo
Quinto, braccio destro di Finocchiaro, confermano che “Vincenzo” ci sarà. Delle
Femmine non poteva sapere che stava frequentando i futuri indagati
dell’associazione per delinquere, come non lo sapeva quando incontrava
Ponzellini, banchiere della Bpm oggi sotto processo. A quanto pare Renzi non ha
gradito scoprire dal Fatto che il suo candidato frequentava il giro di persone
che ormai da un mese stanno mettendo in imbarazzo il suo governo.
Il F.Q. del 22/04/2016 – pag. 6
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