L'INTERVISTA a Paola Taverna (Movimento Cinque Stelle)
Il sit-in
antimafia a Roma è pura ipocrisia. Il PD manifesta contro se stesso e fa di
tutto per evitare il voto. Ma il M5S è pronto a fare ricorso contro la
relazione di Alfano: come si può sciogliere un Municipio e tenere in piedi il
Campidoglio?”. La senatrice dei Cinque Stelle Paola Taverna, romana, spara a
zero contro la manifestazione antimafia dei democratici.
Voi del Movimento non siete
andati. Abbiamo fatto tante manifestazioni e
loro non si sono mai presentati. Chiedevamo che il PD romano ammettesse di
essere coinvolto in dinamiche mafiose e consentisse il ritorno al voto. Ma dopo
mesi in cui hanno arrestato e indagato decine dei loro, i democratici oggi
hanno avuto la sfrontatezza di scendere in piazza. Per di più, pochi giorni
dopo aver consentito ai Casamonica di celebrare funerali in pompa magna.
Però hanno commissariato il
partito e sospeso dirigenti ed eletti. L’hanno
fatto quando ormai era già scoppiato lo scandalo. Alcune delle persone presenti
in piazza saranno state anche in buona fede. Ma non basta.
Ignazio Marino ha fatto
argine a pratiche e personaggi sospetti, non crede? Togliamoci dalla testa questa idea del sindaco che non sapeva nulla.
Buona parte della sua giunta e delle persone che ha scelto sono state
arrestate. E anche se era davvero all'oscuro, vuol dire che non è capace,
perché non si rende conto di chi lo circonda.
Tra Renzi e Marino è sempre
guerra aperta. Per ora è stato commissariato.
Renzi gli ha messo come badante Gabrielli (il prefetto, ndr), e si è servito
del burattino Alfano per evitare le urne.
È convinta che vincereste? Io so che i cittadini vogliono il voto. Il Pd può
anche prendere tempo: ci fanno un favore, perché più vanno avanti, più si vedrà
chi sono.
Alessandro Di Battista non
si candiderà a sindaco. Non rischiate di scontare la mancanza di un nome forte? Alessandro non può candidarsi, perché il nostro
regolamento non lo consente. Noi crediamo nel nostro metodo, che prevede
trasparenza e opportunità anche per persone meno conosciute. Se il nome fosse
così decisivo, vorrebbe dire che i romani ritengono più importante l’apparenza
che la sostanza. Ma non penso.
Ma quando si voterà a Roma? Non lo so. Aspettiamo di leggere la relazione di
Alfano, perché riteniamo che ci possano essere gli estremi per un ricorso. Come
è possibile sciogliere un solo Municipio, pur grande come quello di Ostia,
senza sciogliere l’intero Comune? Non si possono scaricare tutte le responsabilità
sul presidente municipale.
Contesterete il mancato
scioglimento del Campidoglio. Valuteremo. Ci
sono incongruenze, anche nelle norme citate nel testo.
Beppe Grillo ha ventilato
nuove regole per il M5S. Poi è arrivata una smentita. Non ci sono state mai riunioni tra di noi su un mutamento di regole,
né per le Parlamentarie né per le restituzioni. Un prodotto vincente non va
cambiato.
Grillo ha ammesso di “aver
imbarcato di tutto”. In una certa misura è
fisiologico. E comunque invito a guardare dentro gli altri partiti, nessuno ha
mantenuto invariato il proprio organico.
Ma la selezione... È un processo che sta già migliorando da solo. E
poi anche i cittadini devono assumersi responsabilità nella scelta.
Si parla di nuove norme per
i meet up. Hanno scritto che sono stati
declassati ma non è vero: si sono sempre chiamati “Amici di Beppe Grillo”. La
gente si deve avvicinare a un’idea, non a un partito.
Sta per riprendere la
partita sulla riforma in Senato. Pietro Grasso sarà l’arbitro. Ogni volta che si è trovato sotto pressione, Grasso
ha favorito la maggioranza. Credo che in questo momento sia in conflitto soprattutto
con se stesso.
Ma la legge passerà? È in corso la campagna acquisti, con scambio
reciproco di favori. È il loro metodo.
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