Roma, Marino mollato da un altro
assessore renziano:
Scozzese lascia il Bilancio.
Martedì rimpasto di giunta
In una
lettera al primo cittadino la democratica spiega la scelta: "C'è stato un
affievolimento dell'azione riformatrice. Il lavoro di squadra è venuto
meno". Intanto il sindaco deve ridisegnare gli assetti della sua squadra:
c'è da sostituire il vicesindaco Nieri (Sel) e soprattutto il titolare dei
Trasporti Impronta, altro dem vicino al segretario
La giunta
di Ignazio Marino continua a perdere pezzi sull’onda diMafia Capitale.
Dopo il vicesindaco Luigi Nieri, il segretario generale Liborio
Iudicello e l’assessore ai Trasporti Guido Improta, (senza contare
quelle dell’ex titolare al Bilancio Daniela Morgante ad aprile 2014),
questa volta sul tavolo del sindaco di Roma è arrivata la lettera di dimissioni
firmata dall’assessore al Bilancio Silvia Scozzese. E anche questa volta
si tratta di un “renziano”. Sale così a otto il numero degli assessori che in
due anni hanno abbandonato il sindaco.
Il suo
addio era annunciato da tempo. E arriva accompagnato da pesanti critiche nei
confronti del primo cittadino. Scozzese parla di “affievolimento dell’azione
riformatrice”. Di “lavoro di squadra venuto meno”. Di “perplessità e fermo
dissenso” su scelte come ad esempio operare “al di fuori degli ambiti di
tipicità e di correttezza degli atti amministrativi”. “Di scelte che a me
appaiono in contraddizione con le finalità che insieme ci eravamo dati”. Poi
avverte: “Basta con il sistema proroghe e affidamenti diretti. Ci sia il
rispetto delle regole”. Conclude augurandosi “ogni bene per Roma”.
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Marino
ringrazia “per il preziosissimo lavoro svolto”. Ma intanto accelera sul
rimpasto di giunta. Il sindaco – ricostruisce l’Ansa – punta a chiudere la
partita entro martedì 28 luglio per dare una risposta a Matteo Renzi e
alla linea tracciata dal premier: “Governi o vada a casa”. In questo contesto
si inserisce anche il caso Improta, altro renziano. Il titolare dei Trasporti ha annunciato le sue dimissioni oltre
un mese fa, e Marino lo ha sollecitato a formalizzarle. Improta non
ha gradito: “Il sindaco Marino ha avuto la possibilità di far concludere in
modo leale e rispettoso la nostra collaborazione comunicandomi in giunta, o a
margine di essa, di aver maturato la decisione di sostituirmi coerentemente
alla situazione che io da tempo avevo a lui prospettato. Ha preferito invece –
continua Improta – abbandonare la riunione prima della sua conclusione e
chiedermi a mezzo stampa le dimissioni, che ho già dato. Spiace altresì
constatare che stia tentando in modo scorretto di accreditare il messaggio che
i disagi che sta patendo la città siano responsabilità dell’assessore e del
consiglio d’amministrazione di Atac, dimenticandosi le valutazioni che abbiamo
condotto in questi mesi e che coinvolgono anche altri livelli istituzionali”.
L'”invito”
rivolto a Improta dal sindaco non è piaciuto neppure tra i fedelissimi di
Renzi. In molti vedono quel gesto come un guanto di sfida lanciato al
premier. “Non è il migliore degli spettacoli il duello tra il premier ed il
sindaco” commenta il deputato democratico Roberto Morassut.
Sempre
sul fronte Trasporti, il primo cittadino venerdì ha voluto lanciare un segnale
di svolta in vista della fase due della sua amministrazione. Lo ha fatto prescrivendo ad Atac, la municipalizzata sull’orlo
del fallimento, la sua ricetta a base di privatizzazione, ricapitalizzazione e
pulizia di manager “incapaci”. Una ricetta che i sindacati hanno già
bocciato. Ma resasi indispensabile anche dopo l’impietosa fotografia del New
York Times che immortala il degrado di Roma, dove i cittadini
definiscono il servizio “inefficiente” e “da terzo mondo“.
Proprio
nel giorno in cui la partita rimpasto dovrebbe essere chiusa, in città arriverà
Matteo Renzi che parteciperà alla Festa dell’Unità. Voci sempre più
insistenti parlano dell’arrivo proprio in quel giorno anche del ‘verdetto’ del
ministro dell’Interno Angelino Alfano sulla relazione del prefetto Gabrielli
che tratteggia la situazione in Campidoglio nel post inchiesta Mafia Capitale.
Ma Marino
deve fare i conti anche con l’incognita Sel dopo l’uscita del vicesindaco, il vendoliano Luigi Nieri. Per
ora i colleghi di coalizione sono in “appoggio esterno” alla maggioranza. Tre
sono comunque le caselle certe da sostituire nella giunta. La poltrona di
vicesindaco, appunto, quella dell’ ex assessore ai Trasporti e l’ultima
liberatasi dell’assessore al Bilancio. Il totonomi si concentra su chi dovrà
essere il successore del ‘renziano’ Improta: si è parlato di Antonio
Mallamo dell’Astral, che però si è tirato fuori, o di Alessandro
Fuschiotto dell’Agenzia per la Mobilità. Il numero due del Campidoglio
invece dovrebbe essere, salvo sorprese dell’ultima ora, il deputato Pd Marco
Causi. A lui, già assessore al Bilancio nella giunta Veltroni, potrebbe tornare
ora anche la delega lasciata dalla Scozzese.
Da il
Fatto Quotidiano.it – Ultima ora
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