Imprese, sanità e lobby: chi paga i partiti e i politici
Ex Cavaliere a parte, finora nel 2015 alla Camera sono state
registrate donazioni per 39 milioni di euro
Al netto delle complesse, e sempre narrativamente gustose, vicende che
riguardano Forza Italia (vedi la pagina accanto), il flusso di denaro tra
cittadini e aziende da un lato e partiti e singoli politici dall’altro
–registrato dall’apposito ufficio della Camera dei deputati nel 2015 – riguarda
la non piccola cifra di 39 milioni di euro (il totale, Silvio Berlusconi
compreso, fa 131 milioni e mezzo, un’enormità). Roba, comunque, che fa
impallidire i 9,6 milioncini assegnati ai partiti attraverso il 2xmille nelle
dichiarazioni dei redditi. Il fundraising (la raccolta fondi) è ormai uno
sport estremo quanto necessario. Ovviamente sono parlamentari o eletti in
genere a versare la maggior parte dei soldi – con annessa detrazione Irpef al
26%, peraltro – ma qui e lì si scoprono piccole storie curiose: la politica –
com’è e come forse è sempre stata –vista dal lato del finanziamento è ancora
“sangue e merda ”, come voleva Rino Formica, ma con sempre meno sangue. Il
fortunato Giorgetti: 235mila euro in un colpo Nel gennaio 2014, Serti Spa ha
acquistato il ramo d’azienda di Tributi Italia, una società di riscossione dei
tributi locali. All’epoca, Alberto Giorgetti aveva scelto il Nuovo Centrodestra
di Angelino Alfano (ora è tornato in Forza Italia) per restare al governo come
sottosegretario all’Economia. Per il suo fabbisogno politico, sempre l’anno
scorso, Giorgetti ha dichiarato un contributo di 20 mila euro da parte di
Serti. Ora Giorgetti non è più al governo, è deputato semplice, e l’attività di
Serti – con un accordo sancito dal Tesoro lo scorso maggio - è stata ceduta ad
Arianna 2001 della potente Federazione dei Tabaccai. L’ex sottosegretario di
Verona aveva la delega ai giochi e al tabacco. Dai tabulati della Camera
risulta che, a giugno, Giorgetti ha comunicato di aver incassato 235 mila euro,
spalmati su tre versamenti, da Serti Partecipazioni. Quando uno fa bene il suo
lavoro, succede. Noi Sud ti risolve la questione meridionale Ci sono due
aziende in Campania che hanno capito chi può risolvere l’annosa “questione
meridionale”: Libertà e Autonomia - Noi Sud, movimento politico su cui
giganteggia il senatore oggi “fittiano” Antonio Milo, ex sindaco di
Agerola. Capito questo, la General Plastic di Pomigliano d’Arco (produce
sacchetti dell’immondizia) l’anno scorso ha versato ai “su d is t i” 65 mila
euro, mentre nel 2015 la C.M.O srl di Napoli (azienda della sanità) gliene ha
dati addirittura 100 mila. D’a l tr o n d e , ricorda il senatore Milo in una
sua breve biografia, i suoi interventi politici in campo medico si sprecano, compreso
“il pressante appello” all’ex governatore Stefano Caldoro per il “pagamento dei
debiti sanitari pregressi, attuali e futuri verso i soggetti della sanità
privata”. Il senatore, sia detto en passant, è pure indagato per una vicenda di
rimborsi non dovuti in un’inchiesta sul centro sanitario Fisiodomus.
La Moby spa – che nel 2012 ha inglobato l’ex azienda
pubblica Tirrenia e le sue preziose rotte verso Sardegna e Sicilia – è oggi la
prima compagnia di navigazione italiana sulle rotte del Mediterraneo. Anche se
la sua sede legale è a Milano, però, Moby mantiene i suoi uffici in Toscana,
per la precisione a Portoferrario, Isola d’Elba: non sorprende, dunque, che
abbia sentito la necessità di finanziare con 30 mila euro la sezione del Pd di
Val di Cornia - Elba. Questioni di cuore, forse le stesse che hanno spinto i Ds
di Ferrara – evidentemente ancora vivi, vegeti e abbastanza ricchi – a versare
100 mila euro al locale circolo Pd.
La “luce di Nola” e Bonino aiuta Pannella
Paolo Russo è uomo amato sul territorio. Alle ultime
regionali, per dire, la zona nolana è rimasta fedele al centrodestra nonostante
la vittoria in regione di Vincenzo De Luca. Si può dire che il deputato di
Forza Italia è la luce di Nola: giustamente la Snie Spa, che fornisce
elettricità al comune (con cui ha peraltro un vecchio contenzioso), gli ha
versato 10mila euro. Il rapporto fra Emma Bonino e Marco Pannella è sempre
burrascoso. Ma nel 2014 l’unico donatore della lista Pannella (26 mila euro) è
proprio Bonino.
Passera scommette su Passera: io siamo
In attesa di conoscere gli elettori del movimento Italia
Unica di Corrado Passera, l’autore di Io siamo, scopriamo che l’ex banchiere e
ministro tecnico non disdegna di dare il suo denaro alla sua creatura. Poche
donazioni per Italia Unica, ma molto esclusive: così ha raccolto 309 mila soltanto
nei primi sette mesi dell’anno. Non è certo un’impresa difficile se il maggior
finanziatore è il fondatore, ma tant’è: l’ex ministro ha versato 100 mila euro.
Passera crede in Passera. E un po’ ci credono pure Santo Versace (21 mila) e
Maria Jacaranda Falck Caracciolo di Melito (70 mila). Non proprio ex frequentatori
delle case del popolo.
Toti regna in Liguria. Ed è subito porto
Il toscano Giovanni Toti s’è ambientato subito in Liguria. O
meglio, le imprese che lavorano al porto di Genova l’hanno sostenuto in
campagna elettorale con apprezzabile chiaroveggenza. Aldo Spinelli, patron del
Livorno calcio, ha speso 15 mila euro; da T. Mariotti, invece, un piccolo obolo
(5 mila). In totale, il comitato dell’allora candidato governatore ha incassato
80.000 euro, di cui 15mila offerti dall’ex Mediaset.
Nelle Marche la sanità sta con Ceriscioli
Il governatore marchigiano Luca Ceriscioli, già sindaco Pd
di Pesaro che di professione fa l’insegnante, è molto amato dai medici. Sarà
che la sanità, per una Regione, rappresenta sempre la spesa più consistente.
Bonifico su bonifico, pochi euro alla volta, Ceriscioli in campagna elettorale
ha ricevuto quasi 40mila euro (39.550 per l’esattezza). Tutti con piccoli
contributi, ma spesso di cliniche private e laboratori di analisi convenzionati
col pubblico.
Sc, un tesoro di tesoriere. Udc, Caltagirone amaro
Scelta Civica è ormai dissolta, pochi deputati, pochissimi
voti. Però resiste un munifico e ancora appassionato tesoriere. Più che un
tesoriere, un tesoro. L’imprenditore e deputato Gianfranco Librandi, che cura i
conti del partito già smunti per le incessanti partenze, è la manna per i
reduci montiani. A distanza di qualche mese, Librandi ha donato 58 mila euro a
Sc: 18 mila con una sottoscrizione personale e 40 mila attraverso la sua Tci di
Saronno. Tempi magri per l’Udc, l’altro agglomerato di centro alleato con Ncd.
Gaetano Francesco Caltagirone, lontani dal voto, non finanzia più il genero
Pier Ferdinando Casini. Nel 2015 il partito non ha dichiarato un euro.
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