L'acqua non si tocca. Il Parlamento europeo ha approvato con i voti del
Movimento 5 Stelle Europa una relazione sul seguito dell'iniziativa dei
cittadini europei "L'acqua è un diritto": oltre 1,8 milioni di firme
raccolte in tutti gli Stati europei per chiedere che le risorse idriche vengano
considerate bene pubblico. L'acqua è un diritto umano e la gestione delle
risorse idriche deve restare fuori dalle logiche del mercato interno e dalle
liberalizzazioni. Dopo la risposta deludente
della Commissione, adesso il Parlamento europeo rilancia ammonendo i
burocrati di Bruxelles dal negoziare sulle risorse idriche, nell'ambito del Ttip.
Questo capitolo aperto con gli Stati Uniti va dunque stralciato.
Ecco la parte del testo approvato:
"Il Parlamento europeo esorta la Commissione a garantire
l'esclusione giuridicamente vincolante dei servizi idrici, igienico-sanitari e
concernenti le acque reflue dai negoziati in corso per il partenariato
transatlantico su commercio e investimenti (TTIP)".
La natura speciale dei servizi idrici
e igienico-sanitari, in termini di produzione, distribuzione e trattamento,
dunque viene rispettata e tutelata. Nessuna trattativa è possibile su quello che deve essere
un semplice diritto: né sul Ttip,
ne sul Ceta, e soprattutto né sull'accordo sugli scambi di servizi.
Questa vittoria non era scontata. Il
Partito popolare europeo ha fatto sponda fino all'ultimo a chi voleva
trasformare l'acqua in un business. Non sarà così. La volontà dei cittadini è
stata rispettata e per la prima volta le Istituzioni europee, tradizionalmente
chiuse a riccio e prive di vera rappresentanza democratica, accolgono quanto
chiesto dai cittadini. L'iniziativa "Right 2 Water" è un esempio di come dovrebbe
funzionare la democrazia in Europa.
All'interno del rapporto approvato ci
sono, inoltre, importanti principi riconosciuti, come quello di una quota
minima di acqua da garantire a ogni cittadino. Il portavoce del M5S Europa Marco
Affronte aveva proposto una quota
minima di 50 litri al giorno. Tuttavia, durante la fase dei
negoziati i gruppi politici hanno preferito di non esplicitare una soglia
minima garantita di acqua: ogni Stato membro dovrà trovare il suo tetto.
In Italia la situazione è allarmante:
i distacchi indiscriminati e senza preavviso sono
all'ordine del giorno, senza considerare che il prezzo
dell'acqua è
aumentato del 95,8% negli ultimi anni, ingrassando gli utili delle municipalizzate.
In una sola parola, chi gestisce le risorse idriche risponde oggi più a logiche
di profitto che a quelle di servizio. Le bollette servono per arricchire solo i soci
tramite lauti dividendi. Tutto questo deve finire.
Il Parlamento europeo ha approvato due
importanti emendamenti proposti
dal Movimento 5 Stelle Europa:
1) l'accesso a un fabbisogno
idrico di base dovrebbe essere un diritto umano fondamentale indiscutibile,
implicitamente ed esplicitamente sostenuto dal diritto internazionale, dalle
dichiarazioni e dalla prassi degli Stati.
2) si invitano i governi, le agenzie umanitarie
internazionali, le organizzazioni non governative e le comunità locali ad
adoperarsi al fine di assicurare a tutti gli esseri umani un fabbisogno idrico
di base e a garantire che l'acqua sia un diritto umano.
In questo video il portavoce Marco
Affronte racconta come ha
sostenuto al Parlamento europeo il percorso legislativo dell'iniziativa europea
"Right2water":
Nessun commento:
Posta un commento