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giovedì 15 ottobre 2015

CAOS ROMA - Giubileo, primo appalto: tre arresti per corruzione

Lavori stradali, gara sospesa, le buche restano.L’assessore: ci sono altri casi


La prima e unica gara finora assegnata per i lavori del Giubileo è stata sospesa due giorni fa. E se Milano chiama (con l’arresto per concussione del vicepresidente della Lombardia, Mario Mantovani) Roma non poteva non rispondere. Ieri con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti sono finiti ai domiciliari in tre: due imprenditori (Luigi Martella e Alessio Ferrari) e un funzionario del Comune di Roma (Ercole Lalli). A Martella è riconducibile la ditta che ha vinto una delle gare, assegnata provvisoriamente, per il Giubileo: ieri mattina infatti era stato convocato, con altri partecipanti a quella gara, in Campidoglio dove i funzionari gli avrebbero dovuto dire che era stato tutto sospeso. Ma è arrivata prima la polizia giudiziaria che ha eseguito l’ordinanza di misura cautelare ai domiciliari per entrambi gli imprenditori accusati quindi di aver corrotto con 2 mila euro il funzionario comunale, in cambio di informazioni sui partecipanti alla gara per l’appalto per “la manutenzione e la sorveglianza della Grande viabilità a Roma”, in altre parole per sistemare le tante buche lungo le strade. Problema quotidiano per i cittadini e pure per l’amministrazione , sommersa da richieste di risarcimenti danni.
L’inchiesta dei pm Stefano Pesci e Alberto Pioletti, però, corre su un binario parallelo a quella dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone che due giorni fa ha sospeso la prima gara per i lavori del Giubileo. L’unica aggiudicata provvisoriamente. Nei prossimi giorni invece si saprà quale impresa vincerà le altre tre gare giubilari indette: una per interventi di manutenzione straordinaria per 478 mila euro; quella per il rifacimento di un’altra strada (503 mila euro) e quella per il ripristino e l’attivazione di otto bagni pubblici (970 mila euro). L’Anac sta già passando al setaccio le ditte che concorrono per capire se ci sono anomalie. La gara sospesa, dal valore di circa 900 mila euro, invece riguardava la manutenzione e riqualificazione di via delle Mura Latine e viale Porta Ardeatina per la quale avevano presentato le offerte sia la Trevio Srl che la Malù Lavori srl, aziende che il gip inserisce tra le 12 “imprese controllate dal Luigi Martella”, o – aggiunge in una nota – a “vario titolo riferibili a parenti dello stesso”. In legame tra le due aziende non è sfuggito all’Anticorruzione, secondo la quale l’offerta della Malù Lavori era fatta per condizionare l’aggiudicazione della gara alla Trevio Srl.

Le ditte finite nel mirino dei pm erano già state segnalate alla Procura dall’assessore Alfonso Sabella. Che da mesi, invia ai magistrati tutto ciò che ritiene anomalo nella gestione della Pubblica amministrazione. Per Sabella è stato fondamentale secretare la lista dei partecipanti alle gare pubbliche: “Così le imprese non possono mettersi d’accordo, turbando le gare”, spiega l’assessore al Fatto. Parlare con gli altri concorrenti di una gara, era secondo i pm romani, uno dei metodi dei due imprenditori ai domiciliari. Scrive il gip: si rivolgevano “a gli stessi imprenditori, ‘alleati’ o concorrenti (gli ‘invitati’ alla ‘festa’), coi quali conversare per tentare di comprendere la loro situazione”. Altra strategia, secondo l’accusa, era quella di rivolgersi a funzionari del Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana. Come Ercole Lalli, che il 27 settembre è stato avvicinato dai carabinieri del Noe, guidati da Sergio De Caprio, dopo un incontro con i due imprenditori. Quando gli agenti gli hanno detto di seguirlo per l’identificazione , Lalli “estraeva dalla tasca una busta e cercava di disfarsene gettandola”. In quella busta c’erano duemila euro, denaro per i pm datogli in cambio di “informazioni sui soggetti invitati a partecipare alle otto gare di appalto”. Dell’importanza di quelle informazioni ne parlano al telefono il 22 settembre i due imprenditori. Dice Martella: “Se noi non c’avemo quelli (informazioni riservate, ndr) semo morti perché allora dovemo faaa’... Gli scemi del villaggio. Se noi c’avemo quelli stavolta so’ morti tutti. ’Ndo stanno loro dovemo mena’ Alessio!” Altrettanto importante era fare pressing sul funzionario comunale: “Dovemo giocassela bene –continua Martella – e chi ci deve aiuta’ è quello. Devi sta’ appresso a quello”.

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