Si riceve e volentieri si pubblica la lettera aperta ai
cittadini del deputato pentastellato Riccardo Fraccaro in merito
alle costanti battaglie portate avanti nelle istituzioni dal M5S, come
ricordato al recente raduno nazionale “Italia 5 Stelle” all’Autodromo di Imola.
"Amiche e amici a 5 stelle,
mentre vi scrivo ho ancora impresso nella mente il ricordo
della due giorni fantastica di Italia 5 Stelle a Imola. È stato bello
ritrovare e riabbracciare tanti di voi e ancor più bello è stato rendersi conto
di come siamo cresciuti e maturati a distanza di un anno. Il MoVimento 5 Stelle
fa passi da gigante e il merito è soprattutto vostro: che ci aiutate, ci
sostenete, condividete i nostri post e le nostre iniziative, diffondete i
nostri progetti, approfondite le notizie… Insomma: sono tornato da Imola
stanco, ma con il cuore pieno di orgoglio per quello che insieme rappresentiamo
e con la certezza che un governo a 5 Stelle non solo è possibile, ma è anche
sempre più vicino! Riusciremo a cambiare il nostro
Paese, come già stiamo facendo nelle istituzioni e sui territori.
Ma il lavoro da fare è ancora parecchio e noi dobbiamo
tenere alta l’attenzione e vigilare, perché i partiti cercano sempre di
ingannare i cittadini nascondendo la verità: è questo che gli consente di
mantenere intatti sprechi e privilegi. Di recente hanno detto di aver abolito
i vitalizi… sbagliato! Loro vanno in pensione a sessant’anni (e
che pensione!), la gente comune deve lavorare più di quarant’anni per poi
intascare una pensione da fame. E sulle tasse, un altro mare di bugie. Altro che Italia col segno più: la
legge di stabilità sarà una manovra da lacrime e sangue, che colpirà
ancora una volta gli onesti contribuenti, favorendo i poteri forti che
sostengono il nominato premier. Pensate che invece di affrontare la corruzione
nella Sanità che ci costa 6 miliardi di euro l’anno, Renzi preferisce tagliare
di 3 miliardi il Servizio sanitario e introdurre il pagamento di 280
prestazioni mediche: un attentato alla salute dei cittadini. Come se non
bastasse ora Renzi pretende anche di occupare le
TV pubbliche con il Governo… è peggio di Berlusconi! Anch’io ho
preso la parola in Aula per denunciare che la riforma della Rai del nominato
premier è peggio della legge Gasparri e trasforma definitivamente il servizio
pubblico in un servizietto privato: nasce TeleRenzi. Aiutateci a
smascherare le bugie della casta, perché solo con un Governo di cittadini si
potranno cancellare le ingiustizie su cui si regge la partitocrazia.
Lo Stand del Trentino Alto Adige ad Imola |
Sapete amici, sono tante le cose che il sistema non vi dice:
in queste settimane il Governo sta attuando una controriforma autoritaria che
porta il Paese verso una deriva centralista. Con il combinato disposto
dell’Italicum e del ddl incostituzionale il Pd vuole imporre l’accentramento
dei poteri a svantaggio dei territori, ma non basta: in Senato è stato
addirittura accolto un odg sulle Macroregioni che smantellerà di fatto gli enti
locali. Renzi condanna a morte l’Autonomia
del Trentino Alto Adige, Rossi e Kompatscher che fanno? Lo
sostengono rendendosi complici di questo scempio. Renzi ha disposto bene le sue
pedine sui territori ed ecco quindi che non ci stupisce la nomina del senatore
PD Tonini a presidente della Commissione bilancio (grazie ai voti dei
verdiniani): è la contropartita per aver svenduto
a Renzi l’Autonomia del Trentino-Alto Adige.
Un altro aspetto di cui ho sottolineato i forti limiti è
quello legato alla nuova figura dei senatori sindaci, introdotti dalla riforma
del Senato: in Trentino ne abbiamo già uno, Vittorio Fravezzi, senatore e
sindaco di Dro. Il risultato della sua doppia carica
è che da quasi tre mesi a Dro non si fa consiglio comunale. La prova lampante che le riforme servono solo a tutelare la casta. Noi
glielo abbiamo fatto notare, lui sapete che ha fatto? Ha scaricato la colpa sul
Presidente del Consiglio, sul suo stesso partito!
Purtroppo i problemi non sono solo a livello nazionale:
anche a Bolzano abbiamo assistito al teatrino del sindaco indagato, che poi si
è dimesso e ora il comune è commissariato. A Bolzano come a Roma il sistema è
marcio: e non basterà cambiare il primo cittadino per vedere
migliorare le cose. Però una possibilità c’è ed è quella di avere un sindaco a
5 Stelle, un sindaco libero e onesto, senza interessi da spartire e favori da
ricambiare. E i risultati di un’amministrazione a 5 Stelle si vedono eccome. Ne
parleremo proprio a Bolzano lunedì 26 ottobre con Filippo
Nogarin, sindaco pentastellato di Livorno, che sarà presente assieme
alla deputata Laura Castelli.
In Trentino, invece, due questioni sono centrali: la sanità, che con l’accoppiata Rossi
e Zeni è allo sfascio totale e si apre alle privatizzazioni (Sanifonds è solo la
prima tappa verso un sistema sanitario iniquo e immorale), e la necessità di
nuove politiche agricole che aiutino i nostri contadini a ridurre l’uso dei
pesticidi, fino ad abolirli completamente. Lo studio pubblicato in questi
giorni da Greenpeace ci fa capire che non è più possibile fare finta di niente:
l’83% delle mele coltivate con metodi convenzionali è contaminato da
fitofarmaci. Dobbiamo correre ai ripari per difendere l’ambiente, la salute e
il reddito dei contadini. Su questo tema e sulla necessità di
norme più rigorose ho presentato anche un’interrogazione parlamentare.
Gran parte del mio lavoro è stata assorbita anche dalla legge
nazionale di riforma del codice appalti, per la quale ho presentato degli
emendamenti: in particolare ho chiesto che venga introdotto il
pagamento diretto ai subappaltatori e meccanismi premiali per
quelle imprese che si avvalgono di manodopera locale e di beni e servizi del
territorio: principi che ho chiesto di introdurre
anche nelle leggi di riforma degli appalti delle provincie di Trento e Bolzano.
Perché il M5S sostiene le Pmi che lavorano e producono, non i poteri forti che
saccheggiano le risorse pubbliche. Per ora, dietro mia proposta, il principio è
stato inserito nel testo del parere sul provvedimento espresso dalla
Commissione Politiche Ue della Camera.
Concludo con una splendida notizia: la democrazia tunisina ha vinto il Nobel per la Pace, per il
ruolo essenziale svolto nell’accompagnare il Paese lungo un percorso di
riappacificazione. Dalla Tunisia, con la rivoluzione dei Gelsomini, è sbocciata
la Primavera Araba che si è poi diffusa solo laddove i conflitti interni
sono stati risanati con l’affermazione di un vero governo del popolo. La
dimostrazione che la partecipazione è l’unica soluzione alle crisi. Per noi, un
altro esempio che ci incoraggia a proseguire lungo la strada dell’onestà e
della democrazia."
A riveder le stelle,
Riccardo
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