Il Movimento 5 Stelle regionale lancia l'allarme sul
latte lombardo: recentemente due
campionamenti effettuati a Carpiano, nel milanese, e Landiano, nel pavese,
hanno fatto emergere una contaminazione
del terreno.
“Che gli esiti dei due campionamenti su latte
siano negativi, purtroppo non ci rassicura – dichiara il consigliere
regionale pentastellato Iolanda
Nanni – L'arsenico nel
latte risulta presente all'apice del limite di legge e i tabulati sulle
diossine e PCB non ci sono ancora stati consegnati per un accurato esame. Poi,
abbiamo sollecitato l'ASL a procedere con il campionamento sulla carne e
conoscerne la destinazione, inoltre ancora non sono stati avviati dagli enti
pubblici preposti monitoraggi ambientali sui terreni contaminati. Le cose da fare sono molte per scongiurare un
pericolo presente e futuro di contaminazione della catena alimentare”.
L'area, sottolinea Nanni, è un sito di interesse regionale “la
contaminazione dei terreni è un dato di fatto, come lo è il fatto che questi terreni siano coltivati e vi siano
allevamenti. Non si è
ancora proceduto alla bonifica, dopo 8 anni, e come tutti sanno la contaminazione
della catena agro-alimentare può richiedere anche anni e le Istituzioni non
possono limitarsi a due campionamenti su latte. Stando così le
cose, chi ci garantisce che se oggi gli esiti sono negativi, già domani le
sostanze tossiche presenti sull’area non possano contaminare la catena
alimentare? Nessuno. Infatti, le Istituzioni competenti, per un principio
di precauzione legato alla prioritaria tutela della salute pubblica, devono,
come lo stesso Centro Comune di Ricerca di ISPRA asserisce, vietare la coltivazione e l’allevamento sui
12 ettari 'incriminati' fin tanto che non sia avvenuta la bonifica del sito,
cosa che - ricordo - a oggi non è neppure iniziata”.
“Successivamente alla bonifica – conclude -, si dovranno poi monitorare i prodotti agro-alimentari
e il bestiame per assicurarsi che la bonifica sia stata completa ed efficace. I
controlli effettuati ora, seppur con estremo ritardo e grazie al mio intervento
in Regione, sono necessari ma non esaustivi e non scongiurano un pericolo
imminente sulla contaminazione”.
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