Jacopo Berti |
Il gruppo veneto: «Già
raccolti 100 mila euro in un fondo di solidarietà»
Corre sul web la crociata
anti-casta del M5S. «È finita l'ora di delegare, restituiamo il potere ai
cittadini», è il mantra di Jacopo Berti, il capogruppo regionale dei
pentastellati, che in nome della sospirata democrazia diretta lancia il nuovo
portale Lex (https://sistemaoperativom5s.beppegrillo.it/), un sistema
operativo che debutta in Veneto e al quale si accede previa iscrizione al blog
di Beppe Grillo. A che serve? «È lo strumento che consentirà a tutti coloro che
lo desiderano di suggerire, modificare e discutere le proposte di legge del
Movimento Cinque Stelle a Palazzo Ferro-Fini, al Parlamento nazionale e a
quello europeo. Il primo progetto di legge che mettiamo in discussione è quella
anti casta, che prevede l’abolizione dei vitalizi, la riduzione delle spese e
delle indennità, l’obbligo di rendicontazione delle spese sostenute. Chi accede
al portale potrà commentare, proporre variazioni, offrire il proprio punto di
vista e tutti questi interventi letti direttamente dal primo firmatario dei
testi legislativi». Nel
dettaglio, Berti snocciola cifre e previsioni: «Oggi ogni consigliere regionale
riceve uno stipendio di 8500 euro netti al mese, noi abbiamo deciso di
trattenerne 3400 e di devolvere il resto a un fondo destinato a opere di
rilevanza sociale, che dispone già di 100 mila euro. Aldilà di questo, vogliamo
porre fine alla vergogna dei vitalizi, che consente privilegi scandalosi agli
ex consiglieri, basti pensare che loro prebende costano 13 milioni l’anno alle
casse regionali a fronte dei 9 erogati agli amministratori in carica. E poi la
questione indennità, le tipologie previste sono una cinquantina, estese un po’
a tutti i consiglieri: 1500 euro mensili aggiuntivi che, a nostro avviso,
devono essere riconosciuti esclusivamente al governatore, agli assessori, al
presidente dell’assemblee a quelli di commissione»; è tutto? No, c’è anche il
fondo spese mensile: «Così com’è concepito, equivale ad un’integrazione del
compenso, 4500 euro che non richiedono rendicontazione. Riteniamo giusto
coprire le spese vive, a condizione che il tetto sia abbassato e che siano documentate
al centesimo, cosa che noi facciamo già, in rete».
Poteva
mancare una frecciata altre forze politiche? Certo che no: «La Lega lancia
fumogeni, finge di moralizzare e poi rimanda alle calende greche i tagli veri promessi da Zaia. D’altronde, Umberto Bossi e l’ex tesoriere Belsito sono
a processo per una truffa allo Stato da 59 milioni proprio sui rimborsi
elettorali». Ce n’è anche per il Pd: «Abbiamo proposto loro di firmare la legge
anti casta, hanno rifiutato, terrorizzati».
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