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mercoledì 4 novembre 2015

ILVA DI TARANTO, PERCHÉ È SALTATA L'ISPEZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO?

Cosa si nasconde dentro l'Ilva di Taranto? La missione del Parlamento europeo - chiesta e ottenuta dal Movimento 5 Stelle Europa - è stata annullata senza un perché. La visita nello stabilimento siderurgico più grande d'Europa si doveva tenere dal 3 al 5 novembre ma tre europarlamentari hanno disdetto all'ultimo minuto la loro partecipazione e gli uffici del Parlamento europeo sono stati costretti a cancellare la missione.
PER COLPA DI CHI È STATA ANNULLATA LA VISITA?
La missione è stata annullata perché non partecipava un numero sufficiente di eurodeputati. Due dei tre che hanno disdetto all'ultimo minuto sono italiani e iscritti al Partito Democratico. Sono Massimo Paolucci, di Napoli, eletto nel collegio Italia Meridionale e Nicola Caputo, casertano, eletto anche lui nella circoscrizione meridionale, lo stesso della Puglia e di Taranto. Ma evidentemente del loro collegio non gliene importa molto se avevano altro da fare. Il terzo deputato europeo che ha disertato la visita è il danese John Dohrmann, iscritto all'Ecr, guarda caso lo stesso gruppo politico dell'ex Presidente della Regione Puglia Raffaele Fitto.
MAI MOLLARE!
I portavoce del Movimento 5 Stelle Europa - la tarantina Rosa D'Amato e Piernicola Pedicini che, da coordinatore in Commissione Ambiente e Sanità del gruppo Efdd, aveva proposto la missione - si sono presentati comunque davanti alla portineria dell'Ilva e hanno incontrato comitati, associazioni e sindacati. Inoltre, in una lettera avevano chiesto al Commissario straordinario, Corrado Carubba, di poter effettuare la visita nello stabilimento siderurgico, così come programmato. La risposta è stata negativa. DI COSA HANNO PAURA?
I SOSPETTI
Il sospetto è che dentro l'Ilva di Taranto nulla sia cambiato e che i gravi problemi di inquinamento denunciati dalla Commissione europea non siano stati mai risolti. La gestione è passata dalla famiglia Riva allo Stato italiano, ma le condizioni ambientali e dei lavoratori non sono migliorate. Altrimenti, perché tutti questi segreti? Perché non aprire lo stabilimento alla luce del sole?
Lo scorso 26 ottobre c'era stato l'ennesimo sversamento di materiale oleoso in mare. Sempre il 26 ottobre il Commissario Corrado Carrubba, durante un convegno del Partito Democratico, aveva affermato l'interesse dell'Ilva nella fornitura di tubi per il gasdotto internazionale che dalla frontiera greco-turca dovrebbe portare in Italia il gas estratto in Azerbaigian. Brutte notizie potrebbero nuocere all'immagine dell'Ilva e far perdere la commessa. Hanno paura di fare vedere i reparti che sono insicuri (l'ultimo incidente - il cedimento di un nastro trasportatore - è avvenuto venerdì scorso), hanno paura di far vedere i conti economici, un buco da 50 milioni al mese coperto grazie alla Legge di Stabilità che ha concesso una garanzia statale da 800 milioni di euro. Hanno paura della verità, mentre ci sono 47 imputati che aspettano l'inizio del processo sul disastro ambientale all'Ilva. Il conto dei danni chiesti agli imputati supera i 30 miliardi di euro. Qualcuno deve pagare. 

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