Cosa si nasconde
dentro l'Ilva di Taranto? La
missione del Parlamento europeo - chiesta e ottenuta dal Movimento 5 Stelle
Europa - è stata annullata senza un perché. La visita nello stabilimento
siderurgico più grande d'Europa si doveva tenere dal 3 al 5 novembre ma tre europarlamentari hanno disdetto
all'ultimo minuto la loro partecipazione e gli uffici del
Parlamento europeo sono stati costretti a cancellare la missione.
PER COLPA DI CHI È
STATA ANNULLATA LA VISITA?
La missione è stata
annullata perché non partecipava un numero sufficiente di eurodeputati. Due dei
tre che hanno disdetto all'ultimo minuto sono italiani e iscritti al Partito Democratico. Sono Massimo
Paolucci, di Napoli, eletto nel collegio Italia Meridionale e Nicola Caputo,
casertano, eletto anche lui nella circoscrizione meridionale, lo stesso della
Puglia e di Taranto. Ma evidentemente
del loro collegio non gliene importa molto se avevano altro da
fare. Il terzo deputato europeo che ha disertato la visita è il danese John
Dohrmann, iscritto all'Ecr, guarda caso lo stesso gruppo politico dell'ex
Presidente della Regione Puglia Raffaele
Fitto.
MAI MOLLARE!
I portavoce del Movimento 5
Stelle Europa - la tarantina Rosa
D'Amato e Piernicola
Pedicini che, da coordinatore in Commissione Ambiente e Sanità del
gruppo Efdd, aveva proposto la missione - si sono presentati comunque davanti
alla portineria dell'Ilva e hanno incontrato comitati, associazioni e
sindacati. Inoltre, in una lettera avevano chiesto al Commissario
straordinario, Corrado Carubba, di poter effettuare la visita nello stabilimento
siderurgico, così come programmato. La risposta è stata negativa. DI COSA HANNO PAURA?
I SOSPETTI
Il sospetto è che dentro
l'Ilva di Taranto nulla sia cambiato e che i gravi problemi di inquinamento denunciati
dalla Commissione europea non siano stati mai risolti. La
gestione è passata dalla famiglia Riva allo Stato italiano, ma le condizioni
ambientali e dei lavoratori non sono migliorate. Altrimenti, perché tutti questi segreti? Perché
non aprire lo stabilimento alla luce del sole?
Lo scorso 26 ottobre c'era
stato l'ennesimo sversamento
di materiale oleoso in mare. Sempre il 26 ottobre il Commissario
Corrado Carrubba, durante un convegno del Partito Democratico, aveva affermato
l'interesse dell'Ilva nella fornitura di tubi per il gasdotto internazionale che dalla
frontiera greco-turca dovrebbe
portare in Italia il gas estratto in Azerbaigian. Brutte
notizie potrebbero nuocere all'immagine dell'Ilva e far perdere la commessa.
Hanno paura di fare vedere i reparti che sono insicuri (l'ultimo incidente - il
cedimento di un nastro trasportatore - è avvenuto venerdì scorso), hanno paura
di far vedere i conti economici, un buco da 50 milioni al mese coperto grazie alla Legge di Stabilità che ha concesso una garanzia statale da
800 milioni di euro. Hanno paura della verità, mentre ci sono
47 imputati che aspettano l'inizio del processo sul disastro ambientale
all'Ilva. Il conto dei danni chiesti agli imputati supera i 30 miliardi di
euro. Qualcuno deve pagare.
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