A Tokyo, subito dopo il
disastro di Fukushima, il livello medio di radioattività era 0,25
microsievert/ora. In Umbria, nella zona artigianale di Fabro (provincia di
Terni), la radioattività misurata
lo scorso settembre era tra 0,1 e 0,4. Per fare un altro paragone, in una
grande città come Roma di norma il livello non supera lo 0,04. Le ultime
analisi, commissionate dai cittadini di Fabro a un laboratorio
qualificato di Vienna, sono inquietanti e rappresentano una grave minaccia per
la salute dei cittadini umbri.
Il Movimento 5 Stelle, con i
consiglieri regionali Andrea
Liberati e Maria
Grazia Carbonari, si è subito mobilitato chiedendo ulteriori verifiche sull'acqua pubblica,
carotaggi del terreno e indagini epidemiologiche per delineare con esattezza i
contorni di questo grave caso di inquinamento ambientale. La portavoce al
Parlamento europeo Laura Agea ha,
inoltre, presentato una interrogazione alla
Commissione europea denunciando l'immobilismo delle autorità competenti, che
dovrebbero invece garantire che tutte le discariche siano autorizzate,
costruite e gestite nel rispetto delle norme.
Tra il 1986 e il 1990 a
Fabro sono state seppellite oltre
un milione di tonnellate di ceneri di carbone prodotte dalla
centrale a carbone dell'Enel di La Spezia e utilizzate per livellare un'area
poi destinata ad attività commerciali e artigianali. Sono passati quasi 30 anni
e nulla è stato mai fatto. L'immobilismo delle amministrazione di sinistra (Pci-Pds-Ds-Pd) e il silenzio complice
dello Stato italiano sono vergognosi. Eppure le regole ci sono, come ricorda il
Commissario Vella nella risposta alla
interrogazione di Laura Agea: "nell'Unione europea vige un insieme
completo di norme ai fini dello smaltimento sicuro dei rifiuti pericolosi, tra
cui le direttive 2008/98/CE e 1999/31/CE sulle
discariche dei rifiuti. Se attuato correttamente quest'insieme di norme
dovrebbe assicurare una gestione adeguata dei rifiuti, anche pericolosi, che
non metta a repentaglio la salute umana e l'ambiente".
La Commissione europea mette in
guardia le autorità italiane, promette di chiedere informazioni ammettendo che,
in quanto residui di centrali elettriche e a carbone, quelle ceneri possono
essere radioattive. La Commissione si dice inoltre pronta a esaminare le
possibili soluzioni.
Anche l'Umbria ha una sua terra dei fuochi. I responsabili devono
pagare e il territorio deve essere bonificato! Laura Agea (M5S Europa) e tutti i portavoce M5S Umbria
PS: chiediamo a tutti i
cittadini che vogliono avere maggiori informazioni di non esitare a contattare
i portavoce del Movimento 5 Stelle. Ecco dove potete trovare i loro contatti: M5S Europa e M5S Umbria
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