Il Sindaco di Brescello, Marcello Coffrini |
Il pd di Reggio Emilia ha
chiesto le dimissioni di Marcello Coffrini, sindaco di Brescello, non
iscritto, ma sostenuto anche dal partito. Il primo cittadino è da mesi al
centro delle polemiche perché in un’intervista alla webtv cortocircuito ha
detto che il boss della ‘ndrangheta Francesco Grande Aracri “è una
persona gentile, tranquilla ed educata”. Il 10 giugno scorso è stata
nominata una commissione di accesso per valutare eventuali infiltrazioni
mafiose e la sussistenza della necessità di scioglimento del
comune. Il caso è tornato alle cronache dopo le
polemiche sollevate nei giorni scorsi da Beppe Grillo in
risposta alle critiche per la gestione del caso quarto, dove un ex
consigliere m5s è indagato per voto di scambio e tentata estorsione: l’11
gennaio scorso il leader del Movimento 5 stelle ha lanciato sul suo blog la
campagna #coffrinidimettiti.
“E’ giunto il momento – ha
scritto in una nota il pd reggiano – da parte del sindaco di Brescello, di
rendersi conto che se vuole difendere davvero il paese, le sue dimissioni sono
urgenti ed inevitabili”. Il documento è stato sottoscritto, a larga maggioranza,
anche dal pd del paese. A far prendere una posizione simile al suo partito
sono state le ultime affermazioni alla stampa locale: aveva infatti detto di
non volersi dimettere in difesa del paese e di fare ricorso in caso di
commissariamento, affermazioni che il pd ha definito inaccettabili. “E’
evidente – fanno sapere dal pd – che questi mesi non sono serviti, al sindaco Coffrini,
a comprendere davvero la gravita delle sue affermazioni di un anno fa”, quando
aveva definito il boss della ‘ndrangheta Francesco Grande Aracri una persona
“gentile, tranquilla e educata”.
Il pd reggiano chiede agli
esponenti del partito nell’amministrazione di Brescello di togliere il sostegno
a Coffrini. “l’impegno del partito democratico – hanno scritto – è quello di
riconsegnare a loro una fase nuova, scevra da dubbi e da incertezze,
lontana dalle polemiche e dalle strumentalizzazioni che rendono non sereno il
clima per i cittadini, le istituzioni locali e le persone che vi lavorano. Serve coraggio.
da una ritrovata condizione di serenità e chiarezza potrà partire una ancor più
incisiva lotta alla ‘ndrangheta”.
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