La notte della rissa - Quello che è successo dopo la cena a Ryad a novembre visto da Emanuele Fucecchi |
Il testimone oculare:
“Vi racconto cos’è successo quella notte a Ryad: la scorta ha iniziato la zuffa, poi il premier ha chiesto di portargli i doni”
“Vi racconto cos’è successo quella notte a Ryad: la scorta ha iniziato la zuffa, poi il premier ha chiesto di portargli i doni”
Palazzo Chigi nasconde la verità sui Rolex donati dai
sovrani sauditi. Quelli che hanno provocato una rissa fra la delegazione
italiana a Ryad durante il viaggio di Matteo Renzi in Arabia Saudita di
novembre, tra la notte di domenica 8 e l’alba di lunedì 9. Ora c’è un testimone
che racconta una versione molto dettagliata di una figuraccia internazionale
non ancora chiarita dal governo. Il testimone ha cenato e dormito assieme agli
italiani nel palazzo di re Salman, un gruppo composto da militari, funzionari,
diplomatici, imprenditori e giornalisti. Per il momento preferisce restare
anonimo per evitare ripercussioni, ma il Fatto Quotidiano conosce la sua
identità.
Il nervosismo delle guardie del corpo
C’erano già molti sospetti, adesso è lampante il pasticcio
di Ryad: la delegazione partita da Roma non ha rispettato le regole che
impongono ai dipendenti pubblici di rifiutare e, soprattutto, di non trattenere
omaggi di un valore oltre 150 euro, limite che aumenta a 300 per i membri di
governo. Torniamo a Ryad e ricostruiamo la scenata con le parole del testimone:
“Il parapiglia s’è verificato dopo la cena nei saloni del palazzo reale. La
scorta di Renzi non aveva ancora ricevuto i regali, in parte custoditi dal
personale di Palazzo Chigi e in parte già distribuiti. Allora la scorta ha
incrociato i dipendenti del Cerimoniale e sono andati verso le camere di un
piano superiore. A prima vista, la scorta si è accorta della differenza di
dimensione delle scatole che ha fatto percepire la disparità di valore dei
regali. C’erano orologi preziosi, ma di categorie diverse: di una marca meno
conosciuta, e varie tipologie di Rolex. Questo ha suscitato un malcontento e la
scorta l’ha manifestato in maniera concitata, per non dire violenta”.
Il sequestro degli orologi
Un orologio Rolex |
Il mistero e gli errori del Cerimoniale
Il fiorentino non interviene, ma delega il compito a Ilva
Sapora, capo del Cerimoniale: “Lei ha riferito che il presidente desiderava
tutti i regali nell’appartamento dov’era ospite dei sauditi. Ha parlato di
opere caritatevoli, ma è stata molto vaga. Ha tentato di recuperare i regali,
ma non in maniera formale. Ha rifiutato di predisporre un documento per
certificare la restituzione dei cronografi”. Ma il Rolex di Renzi dov’è? Ieri a
Palazzo Madama ha sfoggiato un esemplare simile a quello che il nostro
testimone ci ha mostrato (come quello in foto): “Ovvio che il presidente
ha ricevuto un Rolex, credo il più prestigioso. Tutti gli italiani presenti a
Ryad, dai diplomatici ai dirigenti, dai giornalisti ai cineoperatori, hanno
ricevuto un orologio”. Il peccato originale: il Cerimoniale doveva conservare
gli orologi e poi depositare i pacchetti al Diprus, il dipartimento di Palazzo
Chigi che gestisce la sala dei doni di Stato. Non è andata così: “I regali
erano già stati assegnati alla delegazione dal Cerimoniale di Palazzo Chigi. Ma
non potrei giurare che avessero capito l’importanza del regalo: o hanno
sbagliato perché hanno distribuito i doni o hanno sbagliato perché non hanno
controllato”.
La stanza dei doni di Stato
Palazzo
Chigi ha replicato agli articoli del Fatto Quotidiano con una generica
spiegazione: “I regali di cortesia sono nella disponibilità della Presidenza
del Consiglio”. Ma in realtà, a metà dicembre, al dipartimento competente di
Palazzo Chigi (Diprus) non sapevano niente: “Quando il Diprus è stato
contattato non era a conoscenza dell’esistenza stessa dei Rolex. Vuol dire che
non erano stati coinvolti. Ci sono molti Rolex ancora in giro”. A parte qualche
tentativo informale e per niente trasparente, dal governo è mai arrivata una
comunicazione scritta che ordinava di riportare i Rolex? “No, è accaduto il contrario.
Palazzo Chigi ha negato qualsiasi documento scritto per restituire i Rolex”.
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