VIDEO 5 GIORNI A 5 STELLE

DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

Visualizzazione post con etichetta #RenziMente. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #RenziMente. Mostra tutti i post

lunedì 8 febbraio 2016

RENZI ROVINA LA COSTITUZIONE E MENTE SUI RAPPORTI CON BRUXELLES (Adinolf...



Tutte le falsità di Matteo Renzi e del suo rapporto con Bruxelles; la gestione del flusso migranti e le riforme costituzionali in questa puntata de "Il Transatlantico" con la nostra Portavoce del MoVimento 5 Stelle in Europa Isabella Adinolfi.

Seguici su:


mercoledì 3 febbraio 2016

Lo stipendio dei senatori si chiamerà “armonia”

Il Renzi-Pinocchio ne ha detto un'altra delle sue
Che bella novità. I nuovi senatori avranno lo stipendio come i vecchi. Al primo annuncio della riforma epocale della cancellazione del bicameralismo perfetto, il premier aveva spergiurato che i nuovi senatori non avrebbero avuto uno stipendio. Sì, lo ricordo bene, ha detto proprio così: i nuovi senatori, scelti fra i consiglieri regionali non percepiranno uno stipendio. Cioè lavoreranno gratis. Non mi sbagliavo a non crederci perché, al contrario di quanto solennemente e pomposamente annunciato col suo ormai classico stile da “spaventagufi”, il premier Renzi, uno che ha una parola sola e per dirla ne usa duecento, ci sta facendo fessi ancora una volta. Si sta studiando nelle segrete stanze come rendere passabili delle formule fumose per cercare di non dire questa semplice verità ed attuarla senza dare troppo nell’occhio. Lettori distratti non si soffermeranno su quella parola usata per imbarcare il solito ignaro e sprovveduto cucco: “armonizzare”, (tra Camera e Senato in materia di stipendi) ma sorvolerà, passerà oltre. Tanto cosa vorrà mai dire armonizzare? Mettere in musica i testi sacri della Costituzione Italiana? È già bella così, ma cantata varrebbe ancora di più. Armonizziamo? Sentite come suona bene, come invita alla calma, alla ponderatezza e invece vuole dire che vogliono farci passare per fessi una volta ancora ma senza essere troppo sfacciati e farcelo sapere di brutto. Dobbiamo cullarci ancora per un poco nell’illusione di essere persone consapevoli, mature, di saper giudicare il male ed il bene e soprattutto essere certi che per far fessi noi ce ne vuole. Altroché se ce ne vuole, ma il governo, che lo sa, armonizza. E ci prende in giro ancora e sempre. Tanto per non perdere l’abitudine. Armonizzando.
Mariagrazia Gazzato

giovedì 21 gennaio 2016

“Sulla rissa per i Rolex Renzi nasconde la verità”

La notte della rissa - Quello che è successo dopo la cena
a Ryad a novembre visto da Emanuele Fucecchi
Il testimone oculare:
Vi racconto cos’è successo quella notte a Ryad: la scorta ha iniziato la zuffa, poi il premier ha chiesto di portargli i doni”
Palazzo Chigi nasconde la verità sui Rolex donati dai sovrani sauditi. Quelli che hanno provocato una rissa fra la delegazione italiana a Ryad durante il viaggio di Matteo Renzi in Arabia Saudita di novembre, tra la notte di domenica 8 e l’alba di lunedì 9. Ora c’è un testimone che racconta una versione molto dettagliata di una figuraccia internazionale non ancora chiarita dal governo. Il testimone ha cenato e dormito assieme agli italiani nel palazzo di re Salman, un gruppo composto da militari, funzionari, diplomatici, imprenditori e giornalisti. Per il momento preferisce restare anonimo per evitare ripercussioni, ma il Fatto Quotidiano conosce la sua identità.
Il nervosismo delle guardie del corpo
C’erano già molti sospetti, adesso è lampante il pasticcio di Ryad: la delegazione partita da Roma non ha rispettato le regole che impongono ai dipendenti pubblici di rifiutare e, soprattutto, di non trattenere omaggi di un valore oltre 150 euro, limite che aumenta a 300 per i membri di governo. Torniamo a Ryad e ricostruiamo la scenata con le parole del testimone: “Il parapiglia s’è verificato dopo la cena nei saloni del palazzo reale. La scorta di Renzi non aveva ancora ricevuto i regali, in parte custoditi dal personale di Palazzo Chigi e in parte già distribuiti. Allora la scorta ha incrociato i dipendenti del Cerimoniale e sono andati verso le camere di un piano superiore. A prima vista, la scorta si è accorta della differenza di dimensione delle scatole che ha fatto percepire la disparità di valore dei regali. C’erano orologi preziosi, ma di categorie diverse: di una marca meno conosciuta, e varie tipologie di Rolex. Questo ha suscitato un malcontento e la scorta l’ha manifestato in maniera concitata, per non dire violenta”.
Il sequestro degli orologi
Un orologio Rolex
Il diverbio è tra alcuni funzionari del Cerimoniale e gli uomini della scorta del fiorentino. Da lontano assistono i diplomatici di stanza a Ryad e i consiglieri del governo: “Il capo dei militari ha urlato a lungo. E ha costretto il dipendente del Cerimoniale ad aprire il suo regalo, convinto che avesse scambiato le scatolette o influenzato i sauditi per ottenere un Rolex. E poi diceva di meritare un regalo migliore perché lui è un alto dirigente dello Stato. È stato brutto, mi ha traumatizzato. Il gruppo non è arrivato alle mani, però ci è mancato poco: spintoni, insulti, testate simulate”. Per la vergogna, il battibecco viene sospeso. Ma non finisce: “Quando si è capito che i sauditi stavano ascoltando e che non fosse proprio una edificante rappresentazione della delegazione da Roma, la scorta ha preso i pacchi per correre di sotto. L’indomani, lunedì 9, chi era scontento si è lamentato con Renzi. Così il premier ha deciso di volere per sé tutti i regali senza specificare i motivi”.
Il mistero e gli errori del Cerimoniale
Il fiorentino non interviene, ma delega il compito a Ilva Sapora, capo del Cerimoniale: “Lei ha riferito che il presidente desiderava tutti i regali nell’appartamento dov’era ospite dei sauditi. Ha parlato di opere caritatevoli, ma è stata molto vaga. Ha tentato di recuperare i regali, ma non in maniera formale. Ha rifiutato di predisporre un documento per certificare la restituzione dei cronografi”. Ma il Rolex di Renzi dov’è? Ieri a Palazzo Madama ha sfoggiato un esemplare simile a quello che il nostro testimone ci ha mostrato (come quello in foto): “Ovvio che il presidente ha ricevuto un Rolex, credo il più prestigioso. Tutti gli italiani presenti a Ryad, dai diplomatici ai dirigenti, dai giornalisti ai cineoperatori, hanno ricevuto un orologio”. Il peccato originale: il Cerimoniale doveva conservare gli orologi e poi depositare i pacchetti al Diprus, il dipartimento di Palazzo Chigi che gestisce la sala dei doni di Stato. Non è andata così: “I regali erano già stati assegnati alla delegazione dal Cerimoniale di Palazzo Chigi. Ma non potrei giurare che avessero capito l’importanza del regalo: o hanno sbagliato perché hanno distribuito i doni o hanno sbagliato perché non hanno controllato”.
La stanza dei doni di Stato
Palazzo Chigi ha replicato agli articoli del Fatto Quotidiano con una generica spiegazione: “I regali di cortesia sono nella disponibilità della Presidenza del Consiglio”. Ma in realtà, a metà dicembre, al dipartimento competente di Palazzo Chigi (Diprus) non sapevano niente: “Quando il Diprus è stato contattato non era a conoscenza dell’esistenza stessa dei Rolex. Vuol dire che non erano stati coinvolti. Ci sono molti Rolex ancora in giro”. A parte qualche tentativo informale e per niente trasparente, dal governo è mai arrivata una comunicazione scritta che ordinava di riportare i Rolex? “No, è accaduto il contrario. Palazzo Chigi ha negato qualsiasi documento scritto per restituire i Rolex”.

domenica 17 gennaio 2016

Taormina: “Denunziati magistrati di Firenze per non aver processato Renzi per il 31 milioni sperperati”

L'Avvocato Carlo Taormina
Il Prof. Carlo Taormina interviene con un post su facebook in merito alla richiesta di remissione per il processo che vede Alessandro Maiorano denunciato per diffamazione: “Magistratura odiata dagli italiani perché incapace e serva del potere. Denunziati giudici Firenze per mancata incriminazione Renzi per sperperi 31 milioni. Chiesto a Cassazione trasmissione atti a giudici Genova, se esistono. Lo farà? La Rete si mobiliti! Sta distruggendo l’Italia indebitandola con sprechi e con legge di stabilità aumentando deficit statale”. La richiesta di remissione è stata redatta dall’ufficio del Prof. Taormina e verrà presentata alle sezioni penali della Cassazione per chiedere il trasferimento del processo dal Tribunale di Firenze a quello di Genova. Ricordiamo che la vicenda che ha portato oggi alla richiesta di remissione del processo, è nata grazie alla denuncia che il primo agosto 2014 Alessandro Maiorano fece nei confronti di Matteo Renzi, accusandolo di aver dilapidato quando era a capo della Provincia di Firenze 31 milioni di euro dei contribuenti.

sabato 28 novembre 2015

Renzi mente, Gentiloni lo copre

Manlio Di Stefano
Abbiamo inchiodato il Ministro degli Esteri Gentiloni alle sue responsabilità e a quelle del Governo Renzi.
Un Governo colpevole di star fornendo le armi ai paesi che sostengono il terrorismo.
Pensate che negli ultimi 25 anni l’Italia ha venduto 90 miliardi di armi di cui gran parte sono finite in Medio Oriente ed in particolare in Siria, Yemen, Oman, Kuwait e Arabia Saudita. In poche parole vendiamo armi a chi poi le usa contro di noi. Pura follia.
La formulazione originale della legge 185/90 (quella che regola l’import/export di armi) dava al Ministro dello Sviluppo Economico la responsabilità di approvare qualsiasi transazione economica relativa alle armi. Ovviamente questo inchiodava i governi alle responsabilità ed è quindi stato modificato, oggi, infatti, le aziende che le esportano devono semplicemente notificarlo al ministero. Così è tutto più facile e le coscienze sono pulite, ovvio no?
Il M5S ha presentato già una proposta di legge per ripristinare la prima formulazione di questa legge perché è intollerabile che, mentre centinaia di migliaia di persone muoiono sotto bombe targate Italia, il Governo non abbia alcuna responsabilità.
Guardate il video con le mie domande e le risposte di Gentiloni, è uno spasso vederlo arrancare mischiando le carte in tavola.


A riveder le stelle *****