Allarme della Corte dei conti sui rischi che gli sgravi
contributivi potrebbero avere sui conti dell’Inps e dello Stato, costretto a
ripianare eventuali buchi: se con gli sgravi contributivi triennali previsti
per le assunzioni a tempo indeterminato fatte l’anno scorso non ci saranno
“incrementi occupazionali effettivi” ovvero prevarranno le trasformazioni di
contratti esistenti in rapporti stabili - sottolinea la Corte - sarà necessario
“un ulteriore incremento di trasferimenti dal settore pubblico la cui provvista
ricadrebbe sulla fiscalità generale”. La Corte sottolinea l’esistenza di un
doppio rischio: da una parte la possibilità che prevalgano le trasformazioni di
contratto e che quindi sia limitato l’aumento effettivo dell’occupazione e
dall’altra il rischio che la persona assunta con gli incentivi sia licenziata
al termine del triennio e che pur in assenza di contributi effettivi pagati
chieda l’indennità di disoccupazione. Nel 2015 sono stati instaurati con
l’esonero contributivo 1,44 milioni di contratti a tempo indeterminato (a
fronte di un milione previsti dal governo, poi rivisto a 1,2). I contratti
(indeterminato e a termine) nell’anno sono stati 5,4 milioni a fronte di 4,8
milioni di cessazioni.
Il Fatto Quotidiano – 27/2/2016 – pag. 9
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