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giovedì 19 novembre 2015

RENZI È FINANZIATO DALL'IMMENSA LOBBY DEL TABACCO

C'era una volta una multinazionale del tabacco, che contrabbandava il suo stesso prodotto per non pagare troppe tasse. La brava Unione Europea se ne accorse e i due, dopo una bella litigata, raggiunsero un accordo di 2 miliardi di dollari per fare pace.
Ma il colosso fabbrica tumori di redimersi proprio non ne voleva sapere. Continuando nella contraffazione ha fatto arrabbiare sul serio le istituzioni europee, che dal canto loro hanno creato una bella direttiva per costruire un controllore serio ed affidabile.
Tutto e bene ciò che finisce bene, ma arriva il colpo di scena: Matteo Renzi. Il premier italiano, affamato di soldi per la sua comunicazione, decide di non recepire le norme di mamma Europa, concedendo il ruolo del controllore serio ed affidabile al controllato. Il motivo? Semplice, il principale e maggiore finanziatore della sua fondazione Open (vera e propria cassaforte) è stata lo scorso anno la "British American Tobacco".
Questa è una storia di ordinaria follia all'italiana, che cercheremo di spiegarvi nel dettaglio di seguito.

LA CONTRAFFAZIONE ARRIVA DAI PRODUTTORI
Si possono chiamare il mille modi gli "accordi" con l'industria del tabagismo, ma la sostanza non cambia. Nel 2003 l'Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato la convenzione per la lotta al fumo: la cosiddetta "Framework Convention on Tobacco Control". Quest'ultima mira a ridurre in tutto il mondo le malattie e il numero di decessi dovuti tabacco, e a fermare il mastodontico problema della contraffazione. Infatti, una grossa quota delle merci illegali proveniva direttamente dalle aziende produttrici, che hanno innumerevoli sedi distaccate in varie località. L'UE ha deciso di approvarla a modo suo, stringendo accordi con quattro principali produttori: "Philip Morris International" nel 2004, "Japan Tobacco" nel 2007, "British American Tobacco" nel 2010 e "Imperial Tobacco Limited", sempre nel 2010. Secondo i termini di queste intese pluriennali, i produttori devono pagare un totale collettivo di $ 2.150.000.000 a favore dell'UE e degli Stati membri.

LA COLLUSIONE DEL GOVERNO ITALIANO
Seguendo le briciole di pane lasciate per strada si arriva alla soluzione. Nonostante la Commissione Europea abbia dichiarato prematuro l'adozione di qualunque tecnologia per la tracciabilità prima della definizione degli standard, il Governo Italiano vuole affidare quest'ultima alla multinazionale Philip Morris (controllore e controllato in quel caso coinciderebbero). Invece di accogliere il protocollo contro il commercio illegale di tabacco dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2012, che all'articolo 8 prevede l'obbligo per i governi nazionali di non "appaltare" il monitoraggio ai produttori di tabacco, l'esecutivo va in direzione diametralmente opposta. Questa vicenda si sta svolgendo mentre il Ministro Lorenzin resta al coperto e non dice una parola.

LA COMPLICITA' DEL PREMIER
La guerra delle lobby del tabacco produce effetti anche visivi. Sull'Unità, il giornaletto del PD, compaiono belle paginone di pubblicità contro il contrabbando di sigarette. Indovinate di chi? Esatto: sempre della British American Tobacco, finanziatrice dei vizi dei premier. Intanto, Philip Morris ha casualmente annunciato l'acquisto di 500 milioni di euro di tabacco dalla filiera italiana, alla cui firma si è presentato Matteo Renzi in persona. Tutto palesemente si lega.
Il Movimento 5 Stelle si è accorto di queste coincidenze, le quali rivelano ancora una volta il marcio che finanzia l'azione dell'esecutivo italiano.
Piernicola Pedicini ha deciso di presentare due interrogazioni.
Marco Valli sta monitorando la situazione in Commissione controllo dei bilanci, chiedendo che gli Stati membri rendano pubblico l'utilizzo dei soldi intascati dalle aziende produttrici.

Vi terremo informati sulle prossime mosse. Seguiteci e condividete.
Noi non molleremo mai.

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