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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

mercoledì 9 settembre 2015

Ennesimo richiamo sui diritti, ma il premier ora non vuole liti con Ncd

Strasburgo bacchetta l’Italia: “Fate una legge per le nozze gay”. Maggioranza divisa



L’Europa torna a chiedere tutela per le coppie gay proprio mentre la commissione Giustizia del Senato realizza un "magro bottino" sul ddl per le Unioni civili: l'esame di 50 emendamenti, tutti respinti, a fronte dei 1.260 ancora da votare. Dopo la Corte di Giustizia europea, infatti, anche il Parlamento Ue interviene sul tema e si appella a nove Paesi, tra cui l’Italia, affinché consideri "la possibilità di offrire" alle coppie gay istituzioni giuridiche come "la coabitazione, le unioni di fatto registrate e il matrimonio". La sollecitazione, inserita nel rapporto sulla Situazione dei diritti fondamentali nella Ue approvato oggi a Strasburgo, non piace ai parlamentari del centrodestra italiano che sul ddl Cirinnà "stanno facendo ostruzionismo", come ammette anche il responsabile Giustizia di Ncd Nico D’Ascola. E viene contestata da molti cattolici anche Dem (2 i no del Pd a Strasburgo). L’Europarlamento "è libero di pensarla come vuole", commenta Maurizio Lupi di Ncd, "ma non può chiedere a uno Stato sovrano di dire sì ai matrimoni gay". Ma il Pd di Renzi, nonostante sul ddl Cirinnà affermi di non voler fare "alcun passo indietro", di fatto non tenterà alcun affondo almeno fino a quando resterà aperto il capitolo riforme. Creare frizioni ora con l’alleato di governo Ncd proprio quando sul ddl Boschi si andrà alla conta al Senato non è un rischio che il premier vuole correre. Prima si punterà a votare entro il 15 ottobre il ddl costituzionale anche in aula e solo dopo si entrerà nel vivo con le unioni civili.

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