VIDEO 5 GIORNI A 5 STELLE

DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

mercoledì 9 settembre 2015

Il M5S: “Non le rinnovano perché sono merce di scambio”. E oggi arriva Grillo

La partita delle commissioni scadute


Quei rinnovi sospesi, da mesi. Da riesumare a tempo debito: magari quando a Palazzo Madama sarà l’ora dei voti pesanti, sulla riforma renzianissima tramite cui il Senato dovrebbe suicidarsi. E qualche carica in più o in meno nelle commissioni potrà fare la differenza, convincendo oppositori vari a saltare sul carro del premier. O riportando a casa qualche alleato inquieto: per esempio dell’Ncd, spaccato tra filo renziani e nostalgici di B. Alle 17 e qualcosa di un giorno da riforme, il senatore dei Cinque Stelle Vito Petrocelli va al microfono e scandisce il promemoria per l’aula di Palazzo Madama: “Ricordo alla presidenza e ai colleghi, in particolar modo del Pd, che l’articolo 21 comma 7 del regolamento dispone che le commissioni permanenti vengano rinnovate dopo il primo biennio della legislatura”. Traduzione: i ruoli dentro le commissioni sono “scaduti ” lo scorso 7 maggio. Eppure la maggioranza aspetta. “In Senato è prassi attendere metà legislatura, cioè fine settembre” replicano dal Pd. Vero, a Palazzo Madama si è sempre usato così. Ma alla Camera, dove pure vige l’obbligo di rinnovare i ruoli dopo due anni, hanno già fatto tutto a luglio. Perché c’erano da rimuovere i presidenti di Forza Italia, ridistribuendo qualche posto ad Ncd, e bisognava riconfermare i presidenti della minoranza dem, per non allargare la faglia dissidente. In più, via tutte le cariche per i 5Stelle, contrari ad accordi (hanno conservato solo le vicepresidenze alla Giustizia e all’Agri - coltura). Da qui il dubbio: la prassi vale quando non serve ignorarla. La certezza è che in aula Petrocelli insiste: “Stiamo violando un articolo e la legittimità del funzionamento delle commissioni. Il governo può procrastinare ancora, per motivi di esigenza politica, le nomine di presidenza, vicepresidenza e segreteria, ma sarebbe opportuno invece che questa assemblea arrivasse a sollecitare, attraverso la sua funzione, Presidente, un’urgentissima convocazione delle commissioni stesse perché si proceda al rinnovo”. Ovvero, a disporre agli organi di riunirsi per le nomine dovrebbe essere l'ufficio di presidenza, cioè il presidente Pietro Grasso. E proprio Grasso risponde: “La presidenza prende atto di questo richiamo al Regolamento e se ne farà portavoce”. Parole di prassi. Petrocelli, questa volta fuori aula: “Quando abbiamo sollevato il tema nelle commissioni, ci hanno risposto che c’erano altre priorità rispetto alle nomine: di prassi non ha parlato proprio nessuno. La verità è che queste cariche sono merce di scambio per il governo. Non ho sollevato il problema per caso: questo era il giorno dell’incontro tra Renzi e la minoranza”. Obiezione: voi 5Stelle reclamate posti. “No, vogliamo conservare vicepresidenze fondamentali come quelle delle commissioni Bilancio e Giustizia per mantenere un minimo di controllo. Le indennità per questi ruoli li versiamo al fondo per le pmi”. A margine, un senatore della minoranza dem: “Il tema non siamo noi, ma l’Ncd. Qualche posto in più può servire a riprendersi qualche alleato, soprattutto in caso di rimpasto”. Intanto oggi pomeriggio in Senato riapparirà Grillo, per una conferenza stampa sul reddito di cittadinanza. Possibile che con lui ci sia anche Casaleggio.

Nessun commento:

Posta un commento