Renzi come Marino: “Le sue cene le pagava sempre il Comune”
Lino Amantini rimpiange i tempi in cui il premier soggiornava in Toscana: “Da quando è andato a Roma m’è calato parecchio l’incasso. Gliel’ho mandato a dire da Luca Lotti, che ogni tanto passa ancora...
Ricorda
con chi Matteo Renzi venne a pranzo il 5 giugno 2007 quando spese 1.050 euro
per un unico pasto? Scherza? E invece nell'estate del 2013... Stop: non mi
ricordo nulla, per carità. Ci mancherebbe pure questa: mica schedo i clienti,
figurarsi. Lino Amantini è il titolare del ristorante “Da Lino” il rifugio
preferito da Matteo Renzi per pranzi e cene negli anni in cui era presidente
della Provincia prima e sindaco di Firenze poi. Sono molte le ricevute di
questa toscanissima trattoria alle spalle di Palazzo Vecchio finite
all'attenzione della Corte dei conti tra le spese di rappresentanza
dell'attuale premier. Nei quattro anni alla guida della Provincia, in soli
pasti Renzi raggiunse circa 600 mila euro, mentre dell'epoca da sindaco ancora
il dettaglio non esiste perché gli scontrini sono al vaglio dei magistrati
contabili salvo poche delibere reperibili da Palazzo Vecchio. Lino capisce
immediatamente il motivo di queste domande e le anticipa. “Marino vero?”
Marino, sì Marino deve aver toccato qualche armadio che non doveva aprire
perché non s'è mai visto che un sindaco va a casa per qualche cena, stiamo
parlando di 20 mila euro in due anni, giusto? Cioè niente. Avrebbe mentito su
alcuni commensali e il ristoratore, per quanto il sindaco non fosse cliente
assiduo, ha una memoria ferrea. Marino io non lo conosco, ma da quel che ho
potuto leggere credo che non abbia il 100 per cento delle colpe, anzi. Lì c'è
un mondo dietro, un mondo strano dal quale per fortuna io son lontano. Ma mi
deve dire quale sindaco non va a cena fuori con le persone? Amici, familiari,
politici, imprenditori. È normale, stupisce piuttosto tutto questo clamore per
due cene, siamo seri. Siamo seri. Lei non ricorda i giorni specifici ma si
ricorda di Renzi come suo cliente? Ma scherza? Matteo era sempre qui, mai solo
e portava la qualunque. Amici, familiari. Ricordo benissimo che tre giorni
prima di avere l'ultimo figlio venne con l'Agnese qui, aveva il pancione. Non
toccatemi l'Agnese, eh, che è proprio bravissima, una persona meravigliosa
guardi ed è rimasta quella di sempre, non è cambiata d’una virgola, first lady
o no. Leggenda vuole che in questo ristorante ci sia la “saletta Renzi”.
Leggenda un corno, è questa dove siamo seduti ora. Sa quante tavolate, feste,
pranzi e cene di lavoro qui dentro? Un’infinità. E poi si mandava la fattura
direttamente in Comune. Infatti da quando Matteo è andato a Roma m'è calato
parecchio l'incasso. Gliel'ho mandato a dire da Luca che ogni tanto passa
ancora: 'digli che gli fo causa uno di questi giorni'. Luca immagino sia Luca
Lotti, anche lui suo cliente? Lui e tutti gli altri. Eran bimbetti, li ho visti
crescere. La Boschi, la Bonafè, Lotti, Bonifazi. Ancora?
La Manzione. Tutti
quanti, pensi che Carrai io lo chiamo 'fratello'. Marco è un bravo ragazzo, ora
viene con la moglie, bella coppia, gente proprio perbene. Con la moglie e la
famiglia veniva anche Nardella. Lui è rimasto Sì, ora è sindaco lui ma non c'è
paragone con i tempi di Matteo. Prima qui era sempre pieno e c'era la coda
fuori di gente che voleva mangiar qui solo nella speranza di poter parlare due
secondi con Matteo. Ora macché.. Oh per carità: Dario è intelligentissimo,
preparato ma Matteo era un'altra storia. E le fatture le manda ancora
direttamente in Comune? No, no. Ora chi viene paga di tasca sua, poi non lo so
se chiedono i rimborsi o come funziona. Certo vengono molto meno, son cambiati
i tempi. Nessuna tavolata e zero fatture al Comune. Poi Renzi spesso riusciva a
far pagare l'ospite al posto suo, qualcuno da fuori, ma non mi chieda i nomi di
politici o altro perché non me li ricordo: né che saldassero loro o lui.
Comunque sembra passata una vita. Ora sta a Roma io glielo dissi: non andarci a
Palazzo Chigi senza prenderti i voti, lì ci devi andare legittimato dal voto
popolare e portare i tuoi parlamentari altrimenti poi non sai chi ti ritrovi.
Verdini è mai venuto qui? Esatto... infatti deve fare alleanze e gli tocca
farle con Verdini. Lasciamo perdere, dire che noi romantici di sinistra siamo
delusi è dire poco. Ma vabbè, ‘sto Paese va sistemato e se serve pure Verdini,
come dice lui, amen. Vede però la stranezza? Quale? Per raddrizzare il
Paese ci tocca digerire persino Verdini e quindi significa che deve essere di
parecchio storto ‘sto Paese, però il sindaco di una città importante e
difficile come Roma viene messo in croce per due cene. Quindi? Quindi nulla, a
me non torna però se serve. E comunque 'forza Matteo', sempre. Il ragazzo ci sa
fare, vedrà, è in gamba. Sa dove cena a Roma? No, ma sicuro s’è sistemato pure
lì. Lasciatelo lavorare. Lei condivide le riforme che sta facendo? Mi lasci
andare via, ora devo mettermi in cucina. Ultima cosa: nel menu c’è ancora il
piatto Renzi? Certo, l’aveva inventato lui: salmone e melone.
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