Antonio Caracciolo |
Certe comunarie non finiscono mai. Perché chi è rimasto giù
dai treni ormai affollati del M5s rivuole il posto, o magari spera che il
convoglio deragli. Succede a Roma, dove una decina di neo-espulsi minaccia
ricorsi contro le consultazioni via web che hanno incoronato Virginia Raggi
come candidato sindaco, per annullarle e magari spuntare un risarcimento danni.
E potrebbe succedere a Napoli, dove il voto non è ancora partito. Eppure 36
attivisti appena cacciati già ventilano “azio - ni legali” dopo flash mob e
scioperi della fame. “Queste sono epurazioni” giura l’avvocato penalista Paolo
Palleschi, candidatosi alle Comunarie per il Campidoglio: cacciato il primo
febbraio, prima del voto, con l’accusa di essere filo-leghista. “Mi hanno
espulso perché da cattolico ero inviso alla fazione lgbt, fortissima nel
Movimento” sostiene. E pare parlare da portavoce di un’area cattolica del M5s
romano, che prima delle consultazioni aveva propagandato sul web i propri
candidati. E i post pro Carroccio? “Frasi che mi sono state attribuite nel
febbraio del 2015, erano riportate su un bollettino che me le attribuiva
indebitamente”.
Palleschi insiste sulle sospensioni “arbitrarie” da parte
dello staff di Milano: “Con me hanno espulso con pretesti l’architetto Michele
Modica e Salvatore Adamo, tutti con possibilità di essere eletti”. Ma tra gli
espulsi pronti a fare ricorso ci sarebbe anche il professore Antonio
Caracciolo, negazionista. Lui al primo turno delle comunarie c’era, con tanto
di video di presentazione. Poi, quando i giornalisti hanno ricordato le frasi
con cui derubricava l’Olocausto a “una leggenda”, il M5s lo ha messo fuori.
Ieri il docente di filosofia del diritto ha pubblicato sul suo profilo la
lettera di espulsione, urlando contro i 5Stelle “incompetenti”.
Palleschi invece parla di “una squadra con avvocati di grido”, pronta a dare
battaglia. Il M5s però ostenta tranquillità. A partire da Luigi Di Maio, a Repubblica
Tv: “Chi è stato escluso ha avuto una lettera con le motivazioni, le comunarie
sono libere ed intatte”. E poi la Raggi, a Porta a Porta: “Polemiche
strumentali, il M5S non è un tram dove si sale per passare poi ad altri
partiti”. Ed è un’allusione a uno degli espulsi, ora con Alfio Marchini. Dal
Movimento invece mostrano post di Palleschi contro le adozioni gay e per la
famiglia naturale. “È un integralista che non partecipava mai a un’iniziativa,
si presentava come il rappresentante dei cattolici grillini” sibilano. Forse
finirà tutto in tribunale. O forse no.
Luca De Carolis - Il Fatto Quotidiano – 2/3/2016 – pag. 7
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