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mercoledì 2 marzo 2016

Comunarie grilline, gli esclusi non ci stanno: la carica dei ricorsi

Antonio Caracciolo
Certe comunarie non finiscono mai. Perché chi è rimasto giù dai treni ormai affollati del M5s rivuole il posto, o magari spera che il convoglio deragli. Succede a Roma, dove una decina di neo-espulsi minaccia ricorsi contro le consultazioni via web che hanno incoronato Virginia Raggi come candidato sindaco, per annullarle e magari spuntare un risarcimento danni. E potrebbe succedere a Napoli, dove il voto non è ancora partito. Eppure 36 attivisti appena cacciati già ventilano “azio - ni legali” dopo flash mob e scioperi della fame. “Queste sono epurazioni” giura l’avvocato penalista Paolo Palleschi, candidatosi alle Comunarie per il Campidoglio: cacciato il primo febbraio, prima del voto, con l’accusa di essere filo-leghista. “Mi hanno espulso perché da cattolico ero inviso alla fazione lgbt, fortissima nel Movimento” sostiene. E pare parlare da portavoce di un’area cattolica del M5s romano, che prima delle consultazioni aveva propagandato sul web i propri candidati. E i post pro Carroccio? “Frasi che mi sono state attribuite nel febbraio del 2015, erano riportate su un bollettino che me le attribuiva indebitamente”.
Palleschi insiste sulle sospensioni “arbitrarie” da parte dello staff di Milano: “Con me hanno espulso con pretesti l’architetto Michele Modica e Salvatore Adamo, tutti con possibilità di essere eletti”. Ma tra gli espulsi pronti a fare ricorso ci sarebbe anche il professore Antonio Caracciolo, negazionista. Lui al primo turno delle comunarie c’era, con tanto di video di presentazione. Poi, quando i giornalisti hanno ricordato le frasi con cui derubricava l’Olocausto a “una leggenda”, il M5s lo ha messo fuori. Ieri il docente di filosofia del diritto ha pubblicato sul suo profilo la lettera di espulsione, urlando contro i 5Stelle “incompetenti”. Palleschi invece parla di “una squadra con avvocati di grido”, pronta a dare battaglia. Il M5s però ostenta tranquillità. A partire da Luigi Di Maio, a Repubblica Tv: “Chi è stato escluso ha avuto una lettera con le motivazioni, le comunarie sono libere ed intatte”. E poi la Raggi, a Porta a Porta: “Polemiche strumentali, il M5S non è un tram dove si sale per passare poi ad altri partiti”. Ed è un’allusione a uno degli espulsi, ora con Alfio Marchini. Dal Movimento invece mostrano post di Palleschi contro le adozioni gay e per la famiglia naturale. “È un integralista che non partecipava mai a un’iniziativa, si presentava come il rappresentante dei cattolici grillini” sibilano. Forse finirà tutto in tribunale. O forse no.
Luca De Carolis - Il Fatto Quotidiano – 2/3/2016 – pag. 7

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