Di Maio & co. Un emendamento contro la norma che regala agli onorevoli il “riposo” a 60 anni
I Cinque Stelle vogliono tagliare le pensioni dei deputati.
O meglio, cancellare un privilegio che si annida in un comma, il 2 dell’articolo
2 del Regolamento del trattamento previdenziale della Camera: “Per ogni anno di
attività parlamentare l’età pensionistica viene ridotta di un anno fino a un
massimo di 60 anni”.
Il Vicepresidente di Montecitorio, Luigi Di Maio, batte il
tamburo su Facebook: “Vogliamo abolire un’altra vergogna: bastano cinque anni
in Parlamento perché i politici maturino la pensione. E c’è pure lo sconto: per
ogni anno da parlamentari, vanno in pensione un anno prima”. Tradotto con un
esempio: con un paio di anni di lavoro si scende già a 63 anni. E se si è al
secondo mandato? “In quel caso, basta un altro giorno in Parlamento per avere
il diritto di andare in pensione a 60 anni”, spiega la deputata Claudia
Mannino. Sarà lei, assieme a Di Maio e all’altro 5Stelle Riccardo Fraccaro, a
presentare all’ufficio di presidenza della Camera un emendamento per abrogare
la norma. “Chiederemo di metterlo all’ordine del giorno nella prima riunione
utile” aggiunge. E dire che il regolamento era già stato migliorato nel 2012,
prevedendo l’obbligo dei cinque anni di mandato per godere della pensione.
Prima, bastava anche un solo giorno da onorevole (e c’è più di un caso in
archivio) per garantirsi una buona vecchiaia. Mannino osserva: “Può darsi anche
che il comma sia un refuso, ma io credo che non lo abbiano lasciato a caso”. La
certezza è che ora la palla passa all’ufficio di presidenza, composto
ovviamente dalla presidente della Camera Laura Boldrini e da altri 19 membri: i
quattro vice, più tre questori e gli altri segretari. Per ora, da Montecitorio
nessuna reazione ufficiale. Mentre Di Maio picchia duro sul web: “In questi
palazzi servirebbe una cura choc per fargli capire quanto siano distanti dalla
realtà. Vorrei vederli vivere con una pensione minima, sentire cosa provano a
rovistare tra i banchi del mercato per mettere un piatto in tavola”.
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