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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

martedì 24 novembre 2015

#M5s-Roma, i simpatizzanti: “Senza Di Battista si rischia”. Ma gli attivisti: “Non ci serve Maradona, la coerenza è vincente”

Il M5s può conquistare Roma? La Capitale è pronta all’invasione pentastellata? Secondo gli attivisti il clima è cambiato, e la vittoria è imminente. “Non c’è alternativa, ci auguriamo di fare la fine di #Pomezia e #Livorno” dicono i cittadini a #Dragona, nella periferia romana a pochi chilometri da Ostia, dove i volontari del #M5s si sono occupati della pulizia di un parco nella borgata. E proprio da Ostia che è partito il boom dei 5 stelle a Roma. Oggi hanno una reale chance di vincere e la selezione del candidato diventa cruciale. “Certo con un Di Battista è fatta, Roma ha bisogno di una faccia nota, senza si rischia”. Molti simpatizzanti farebbero questa scelta al volo. Ma gli attivisti compatti bocciano questa ipotesi. “Non serve un Maradona, ma una squadra” afferma un ragazzo. Tra gli attivisti la discussione è animata su un altro fronte: chi sceglierà il candidato romano. I giornali parlano di divisioni tra correnti e di un #Casaleggio intenzionato a strappare la partita al locale per una votazione online nazionale con la partecipazione dei 100 mila iscritti. “Non è giusto, cosa ne sa un milanese del territorio di Roma, dovrebbero scegliere gli attivisti romani come a Milano e Torino” dicono alcuni. “E’ la Capitale, forse è corretto chiedere un parere nazionale” sostengono altri. Qui a Roma gli attivisti punterebbero di sicuro su uno dei consiglieri uscenti, tra i quali la competizione è forte. Per Marcello De Vito sono illazione e notizie fantasiose: “Ma quali correnti, il M5s romano è compatissimo, seguiremo le regole di sempre”. Ma la deputata Roberta Lombardi conferma l’ipotesi in ballo di una votazione nazionale: “Abbiamo letto, è buon suggerimento, valuteremo” dice sorniona.  A Roma un De Vito può farcela o serve un nome blasonato, un big? “Perderemmo l’anima e diventeremmo come il Pd, non ci affidiamo a l’uomo solo al comando, non è nel nostro dna, il M5s è un progetto collettivo” replica la Lombardi. “Non è più il momento di essere superficiali, votiamo il bel Marchini e poi? La politica marcia di questi anni è il risultato anche di questa logica” risponde un’attivista. E Grillo? Che ruolo deve avere alle prossime elezioni? Il leader di sicuro, dopo il cambio del logo, fa intuire di voler stare più nel retropalco. “Casaleggio è inquietante e Grillo spaventa, i nostri parlamentari sono apprezzati, ma la gente diffida di loro e le sue bordate terrorizzano. Senza Grillo il M5s stravince” afferma una signora. “A Grillo dobbiamo tanto, deve continuare a fare il ‘notaio‘, è un nostro punto di riferimento” rispondono altri.” Andrà intour in quei mesi è evidente il passo indietro, ora tocca a noi” aggiunge un’attivista. “ Non abbiamo paura di conquistare Roma, siamo consapevoli della mission possible che ci aspetta, il M5s deve e può vincere in questa città, dobbiamo fare una campagna elettorale onesta, basta prendere in giro i romani, questa amministrazione va capovolta, Grillo ha ragione”  chiosa la Lombardi

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