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martedì 3 novembre 2015

Sondaggi politici, il M5S supera il PD secondo l’istituto EMG per il TG La7

Storico sorpasso del M5S ai danni del PD. Secondo gli ultimi sondaggi politici per il TG La7 del 2 novembre 2015 Grillo sarebbe davanti a Renzi in caso di ballottaggio. Ecco tutti i dati.
Negli ultimi sondaggi politici dell’istituto EMG per il TG La7 del 2 novembre 2015 per la prima volta nella storia delle rilevazioni di questo tipo si registra il sorpasso del M5S sul PD. In caso di ballottaggio fra i primi due partiti, infatti, il movimento di Grillo e Casaleggio supererebbe il partito di Matteo Renzi.
Ecco tutti i dati rilevati nei sondaggi politici dell’istituto EMG per il TG La7 del 2 novembre 2015.
Le intenzioni di voto nei partiti
Negli ultimi sondaggi politici dell’istituto EMG per il TG La7 del 2 novembre 2015 si sono registrate le seguenti intenzioni di voto nei partiti politici (tra parentesi le variazioni percentuali rispetto alla settimana precedente):
PD 32,2% (- 0,3%);
M5S 27,3% (+0,2%);
Lega Nord 14,1% (- 0,2%);
Forza Italia 11,7% (+ 0,1%);
Fratelli d’Italia - AN 5,0% (+ 0,1%);
SEL 3,3% (+ 0,1%);
NCD-UDC (cartello «Alleanza Popolare») 3,1% (+ 0,3%);
Altri partiti 3,3% (- 0,3%).
La situazione registrata nelle intenzioni di voto ai partiti degli ultimi sondaggi politici rimane dunque stabile. Confermati anche i trend delle ultime settimane: tra i maggiori partiti sale in modo significativo solo il M5S, ormai stabilmente sopra i livelli registrati nel corso delle ultimi elezioni politiche nazionali del 2013.
Trend in calo, invece, per PD e Lega, nonostante entrambi i leader Matteo Renzi e Matteo Salvini continuino a registrare buoni livelli di consenso nelle rilevazioni sulla fiducia nei leader politici.

Centrodestra al ballottaggio
La grande sorpresa degli ultimi sondaggi politici dell’istituto EMG per il TG La7 del 2 novembre 2015 è la situazione che si verrebbe a creare in caso di ballottaggio.
In caso di ballottaggio tra M5S e PD, infatti, per la prima volta nella storia delle rilevazioni effettuate a partire dal 2009, il movimento guidato da Beppe Grillo sarebbe sopra al PD.
Ecco le percentuali di voto registrate dall’istituto EMG:
M5S 50,6% (+1,1%);
PD 49,4% (-1,1%).
Come si spiega questo clamoroso risultato? Secondo i sondaggisti, lo spostamento dei consensi sul M5S in caso di ballottaggio si spiega con i flussi di voto del centrodestra, molto più mobili rispetto a quelli del centrosinistra.
Qualora, invece, il centrodestra dovesse allearsi in un listone unico nazionale, allora la situazione potrebbe essere diversa.
In quest’ultimo caso, infatti, il centrodestra verrebbe dato sopra 30% al di sopra quindi anche del M5S.

Nel caso in cui, quindi, il ballottaggio dovesse riguardare PD e listone unico del centrodestra gli ultimi sondaggi politici dell’istituto EMG per il TG La7 del 2 novembre 2015 rilevano i seguenti risultati:
PD 52,9% (- 0,6%);
LISTONE UNICO CENTRODESTRA (FI + LEGA + FdI) 47,1% (+ 0,6%).
Di conseguenza, in questa seconda ipotesi il partito del premier Matteo Renzi vincerebbe, apparentemente, a mani basse.
La partecipazione attesa
Negli ultimi sondaggi politici dell’istituto EMG per il TG La7 del 2 novembre 2015 si sono registrate le seguenti percentuali di partecipazione attesa (tra parentesi le variazioni percentuali rispetto alla settimana precedente):
Indecisi 17,1% (- 0,8%);
Bianca 2,0 (- 0,2%);
Astensione 42,2 (- 0,1%).
Ancora una volta, quindi, il «primo partito italiano» risulta essere quello del «non voto».
La fiducia nei leader politici
Negli ultimi sondaggi politici dell’istituto EMG per il TG La7 del 2 novembre 2015 si sono registrate le seguenti percentuali di fiducia nei leader politici (tra parentesi le variazioni percentuali rispetto alla settimana precedente):
Sergio Mattarella 47% (+1%);
Matteo Renzi 31 (=);
Matteo Salvini 24% (=);
Luigi Di Maio 24% (=);
Silvio Berlusconi 18% (+ 1%);
Giorgia Meloni 18% (+ 1%);
Alfano 12% (+ 1%);
Vendola 9% (=).
Nella fiducia registrata nei confronti dei leader politici quindi la situazione rimane stabile. Da segnalare gli ottimi livelli di fiducia registrati da Renzi e Salvini, nonostante il sensibile calo dei rispettivi partiti. Segno che l’epoca dei partiti fortemente personalistici non è cessata con la fine (vera o presunta?) del berlusconismo.

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