Giovanni De Robbio |
Indagato il più votato del Comune campano: "Voto di
scambio e tentata estorsione con metodo mafioso". Secondo i pm voleva
favorire un imprenditore vicino a clan. Il Movimento: "Avviato iter per
espulsione"
Ci sarebbe una storia di ricatti e di camorra tutta
interna al Movimento 5 Stelle dietro la fotografia del presunto abuso
edilizio del sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, finita
a novembre su tutti i giornali perché al centro di uno scontro politico
nell’unica amministrazione grillina in Campania. Secondo la Direzione
distrettuale antimafia di Napoli, sotto il coordinamento del pm Henry John
Woodcock, quella foto sarebbe stata utilizzata dal consigliere comunale M5s, Giovanni
De Robbio, il più votato all’ultima tornata amministrativa, per minac-ciare il sindaco del
suo stesso partito.
De Robbio, già sospeso dal M5s dieci giorni fa, era in
possesso di quella “aerofotogrammetria” (forse la stessa infilata nei dossier
anonimi finiti anche ai media) e l’avrebbe utilizzata con modalità inquietanti
per provare a costringere la Capuozzo ad affidare, tra l’altro, il campo
sportivo di Quarto ad Alfonso Cesarano, un “grande elettore” del
consigliere. Cesarano, gestore di fatto di un’impresa di pompe funebri, sarebbe
esponente di una famiglia legata al clan Polverino. De Robbio avrebbe
promesso a Cesarano anche un intervento per nominare un assessore con
delega al Cimitero e all’Urbanistica in grado di favorirlo nei suoi affari. E’
tutto scritto nelle 11 pagine del decreto di perquisizione eseguito dai
carabinieri di Pozzuoli e di Quarto nei confronti di De Robbio e di
altre due persone, indagate in un’inchiesta sul voto di scambio politico mafioso che
lambisce il clan dominante in un Comune sciolto pochi anni fa per camorra.
I tre “avvertimenti” del consigliere al sindaco
De Robbio è anche indagato in concorso con un geometra, Giulio
Intemerato, di tentata estorsione al sindaco con l’aggravante del
metodo mafioso. Secondo la ricostruzione dell’accusa, fondata su intercettazioni
telefoniche, su alcune testimonianze ancora coperte dal segreto e
su due lunghe deposizioni in Procura della Capuozzo, sentita il 21 e
il 22 dicembre, il consigliere grillino ha avvicinato il sindaco in tre
diverse occasioni – a casa, nell’ufficio del municipio e durante un
consiglio comunale di novembre – esibendole l’aerofotogrammetria della
casa-studio di famiglia, sottolineando l’esistenza di un “problema di abuso
edilizio” e invitandola “contestualmente ed in modo allusivo – scrive
il pm, che poi cita parole del sindaco – a ‘stare tranquilla, perché dovevo
essere meno aggressiva, non dovevo scalciare, dovevo essere più
tranquilla con il territorio’”.
Gli obiettivi: “Gestione del campo sportivo e le nomine di
assessori e capi-settore”
In una di queste occasioni, il consigliere si sarebbe
presentato con il geometra Intemerato, indicato come persona che custodiva
quella foto nella sua cassaforte, e proponendolo come consulente esterno dell’amministrazione
comunale nella gestione dei condoni edilizi. In consiglio, poi, De Robbio
avrebbe di nuovo preso da parte la Capuozzo per dirle “a quattr’occhi” che
sarebbe stato in grado di intervenire su un altro geometra per
indurlo a dichiarare il falso riguardo un vecchio sopralluogo nell’abitazione
del sindaco. L’obiettivo dell’esponente grillino sarebbe stato quello di
condizionare e tenere sotto scacco la Capuozzo per indurla ad affidare la
gestione del campo sportivo di Quarto a Cesarano, e provare a
intervenire nelle nomine degli assessori e dei capi settore del
municipio.
Le intercettazioni: “Adesso portiamo anche le vecchie a
votare. La X sul M5s è la cosa fondamentale”
De Robbio inoltre avrebbe promesso a un ex esponente del Pd,
Mario Ferro (indagato), l’as-sunzione del figlio nel cimitero
comunale in cambio di sostegno elettorale. Una intercettazione del primo giugno
2015, a urne del primo turno da poco chiuse, registra Giacomo Cesarano, figlio
di Alfonso Cesarano, quasi esultare con tale Biagio G. per il successo di
De Robbio: “Ha chiamato Mario Ferro e me l’ha detto… (De Robbio, ndr) ha
preso 927 voti… ci siamo messi con chi vince capito, quella è stata la cosa
importante… votiamo a questo, a quello, ma per fare cosa dopo? Per prenderlo
nel culo? … Mario Ferro non sta con quelli di Cinque Stelle… Mario Ferro stava
con il Pd però… questo De Robbio noi abbiamo fatto l’accordo con lui è capito…
Ci siamo seduti al tavolo, papà (Alfonso Cesarano), Mario Ferro, De Robbio si
sono seduti hanno parlato hanno chiacchierato, hanno concordato diciamo delle
cose loro, hanno parlato di tutte le cose e noi gli abbiamo detto che gli
avremmo dato una mano… Hai capito? Non ti preoccupare ti diamo noi una mano a
vedere i voti che devi avere…”. Ma c’era ancora un ballottaggio da
affrontare e Cesarano jr disse all’amico che bisognava fare l’ultimo sforzo:
“Fra di Criscio e il M5S… adesso si deve portare chiunque a votare,
chiunque esso sia, anche le vecchie di ottanta anni si devono portare là
sopra e devono mettere la X sul M5S che è la cosa fondamentale…”.
Il M5s: “Già avviata la procedura di espulsione”
Il M5s ha già avviato la procedura di espulsione: “Nella
lettera inviata a Del Robbio – si legge in una nota – sottolineavamo che il suo
comportamento ha violato in modo grave, ripetuto e sostanziale gli obblighi
assunti all’atto di accettazione della candidatura, ed i principi fondamentali
di comportamento degli eletti del Movimento. Siamo lieti di vedere la piena
efficacia dei nostri anticorpi ed inoltre auspichiamo che la magistratura
faccia piena luce su questa vicenda che ci vede parte offesa e che siano
individuati tutti i responsabili”.
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