Il manifesto contro il ddl BOSCHI lanciato da giuristi, intellettuali e artisti (da Pace a Zagrebelsky a Servillo) in 24 ore ha più che raddoppiato le firme.
Quando mancano sette mesi al referendum costituzionale di
ottobre, sono già oltre 100 mila i cittadini che hanno bocciato la riforma
Renzi-Boschi. Tanti, infatti, sono quelli che hanno già aderito alla petizione
lanciata dal portavoce del comitato per il No, il giurista Gustavo Zagrebelsky,
sul fattoquotidiano.it e su change .org . Tripla cifra raggiunta nella giornata
di ieri, dunque, per l’appello partito solo quattro giorni fa e che è stato
inoltre sottoscritto da una serie di personalità del mondo universitario, della
musica, del cinema, dello spettacolo e del giornalismo. “Questa revisione
costituzionale – ricordano i promotori – riduce il Senato a un’assemblea non
eletta dai cittadini e sottrae poteri alle Regioni per consegnarli al governo”.
Per l’approvazione manca solo l’ultimo scontato passaggio alla Camera.
Altrettanto scontato è il fatto che la riforma non avrà ottenuto la maggioranza
dei due terzi, come richiesto dalla stessa Costituzione. Ad attuare questa
consistente modifica della Carta, è un Parlamento votato nel 2013 con una
legge, il Porcellum, dichiarata incostituzionale dalla Consulta. In futuro,
inoltre, l’Italicum regalerà 340 seggi di Montecitorio a chi raggiunge almeno
il 40% dei voti al primo turno, creando un’assemblea di nominati grazie al
sistema dei capilista bloccati. Per opporsi a questo ridisegno istituzionale
che concentra un grande potere nelle mani dell’esecutivo, depotenziando il
Parlamento e gli organi di garanzia, è possibile continuare a firmare sul sito
del Fatto Quotidiano e sulla piattaforma change.org.
Il Fatto Quotidiano - 18 marzo 2016, pag. 8
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