Oggi, 18 febbraio 2016, alle ore 15 presso la Camera dei
Deputati, una delegazione della Campagna Stop TTIP Italia incontrerà
la presidente della Camera, Laura Boldrini, per comunicarle le
preoccupazioni relative al TTIP, il Partenariato transatlantico sul commercio e
gli investimenti in via di negoziazione tra Stati Uniti e Unione europea.
Al colloquio parteciperanno Giacomo Barbieri (Cgil),
Francesca Battistelli (Legambiente), Marco Bersani (Attac), Monica Di Sisto
(Fairwatch), Fausto Durante (Cgil), Claudio Giambelli (Forum movimenti per
l’acqua), Elena Mazzoni (Campagna stop TTIP), Alessandro Mostaccio (Movimento
Consumatori), Rosa Rinaldi (Transform Italia) Pietro Ruffolo (Flai Cgil),
Francesca Rocchi (Slow Food), Silvia Stilli (Arcs), Francesco Verdolino (Arci),
Enzo Vitalesta (Yaku) e Duccio Zola (Sbilanciamoci).
L’incontro istituzionale rappresenta un importante occasione
per segnalare le numerose problematiche che attorniano i negoziati per il
TTIP, a partire dalla scarsa trasparenza garantita dalla Commissione
europea. Dopo la pressione della società civile, USA e Ue hanno dovuto
concedere qualcosa su questo fronte: si sarebbe dovuta aprire una sala di
lettura in ogni capitale europea, nella quale i deputati nazionali avrebbero
potuto consultare i testi negoziali. A Berlino esiste dal 1 febbraio, ma
l’accesso ai documenti è possibile solo sotto la supervisione del Ministero
federale dell’Economia, vige il divieto di utilizzare fotocamere o cellulari e
anche le modalità per prendere appunti sono limitate.
In Italia non abbiamo nemmeno questa simulazione di
trasparenza, poiché nessuna sala di lettura è stata predisposta a Roma. Questo
significa che i nostri rappresentanti in Parlamento non hanno accesso ai
testi consolidati del TTIP, l’accordo che più di ogni altro prima d’ora
potrebbe trasformare tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana.
Eppure vi sarebbe assoluta necessità di ampliare la platea
dei soggetti accreditati a prendere visione dei documenti negoziali. Le
informazioni trapelate al pubblico, infatti, hanno alimentato fortipreoccupazioni
in merito ad un abbassamento degli standard di qualità del cibo,
dell’ambiente e della capacità regolatoria degli Stati membri. Gli studi di
impatto condotti da expertise indipendente hanno messo a fuoco uno
scenario carico di ricadute negative per le piccole e medie imprese,
l’agricoltura di qualità e i servizi pubblici.
Non rassicura affatto nemmeno la proposta di riforma del
sistema di arbitrato (ISDS) redatta dalla Commissione europea nel 2015. La
Corte di investimenti che ne prenderebbe il posto (ICS) presentamolti dei
difetti che caratterizzano le corti arbitrali cui tipicamente possono
ricorrere gli investitori esteri ai sensi degli accordi bilaterali. Questa
opinione è condivisa anche dalla Deutsche Richterbund (DRB), la principale
associazione dei magistrati tedeschi, che ha comunicato il suo parere critico
al governo i primi di febbraio.
Per questi motivi la Campagna Stop TTIP Italia avanzerà le
seguenti richieste alla presidente della Camera:
- Che il Parlamento stimoli un dibattito parlamentare e pubblico all’altezza
- Che ospiti un dibattito tra parlamentari e società civile italiana
- Che reclami l’apertura della sala di lettura con un livello di trasparenza maggiore rispetto a quello cui devono sottostare i parlamentari tedeschi
- Che chieda al governo la riattribuzione delle competenze in materia di TTIP, finora detenute dall’ex vice ministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e che convochi subito presso il Ministero il tavolo formale di confronto con la società civile sui negoziati commerciali, mettendo il TTIP all’ordine del giorno.
- A questo tavolo deve partecipare una delegazione parlamentare rappresentativa, e gli esiti della discussione dovranno essere comunicati e discussi in Parlamento