SOLO PROPAGANDA - Per l’esecutivo le vetture di servizio
vanno ridotte, ma ne noleggia 2 mila in più sul 2013/14
(Mario Monti addirittura cancellò la gara)
Come si sa, noi siamo renziani della prima ora. Il
corollario è che da quando è cominciato quello sdoppiamento della personalità
del premier giornalisticamente definito – dall’interessato – “Renzi 1” e “Renzi
2” siamo confusi: il primo, per dire, taglia le auto blu, il secondo ne ordina
il doppio a noleggio. Insomma, non si sa più a quale Renzi dar retta. Noi,
però, non riusciamo a dimenticare le parole d’ordine del fu premier
rottamatore.
Prendiamo la gloriosa conferenza stampa del 18 aprile 2014,
quella del “mitico” - direbbe lui - decreto sugli 80 euro: “La riduzione della
spesa passa da alcuni gesti simbolici”, spiegò all’uditorio. E via con la
slide: “Ora X: Italia coraggiosa e semplice. Massimo 5 vetture a ministero”. Commento di Renzi: “Cosa vuol dire? La dico male: i
sottosegretari vanno a piedi. Sarà la riduzione di auto blu più significativa
della storia”. Era talmente in forma, il premier, che rispondeva da solo
alle possibili obiezioni: “Mi dicono: ma quanto fai con
questa misura? Pochi milioni di euro, ma passa un principio che è fondamentale:
si restituiscono soldi agli italiani, ma si inizia pure a restituire fiducia e
credibilità alla politica”. Ora però il Renzi 2 - e i renziani 2 a ruota
- dicono che è ora di piantarla col “populismo”, nuova definizione ufficiale
dei “gesti simbolici” (l’unica cosa con cui non la piantano sono i tagli di
spesa pubblica: nel 2016 ne arrivano per 10 miliardi). E dunque se il governo
di “Renzi 1” tagliava le auto blu, le metteva in vendita su Ebay e si vantava
di averne cancellate 3 mila in pochi mesi; l’esecutivo di “Renzi 2”a dicembre
2014 ordinava un appaltone Consip (base d’asta: 106 milioni di euro) per il
noleggio di seimila auto (5.900 per l’esattezza) per la Pubblica
amministrazione. Renzi 1 toglie, Renzi 2 ridà. È la vita.
Ogni anno verso l’autunno la Consip –la società controllata
dal ministero del Tesoro che si occupa degli acquisti del settore pubblico–
scopre di quante macchine di servizio a noleggio (senza conducente) ha bisogno
la Pubblica amministrazione e poi organizza l’asta. La richiesta per quest’anno
è aumentata perché il governo renziano, per dar seguito ai propositi mediatici
del Capo, ha tagliato senza criterio e ha bloccato gli acquisti, tranne che per
la sicurezza (volanti della polizia) e la sanità (le ambulanze degli ospedali).
Più palazzo Chigi taglia, o simula il taglio, più s’impenna la quota di
macchine a noleggio. È come il gioco delle tre carte. Con le concessionarie che
vincono la gara, Consip stipula una convenzione della durata di 12 mesi e fissa
il limite di spesa (per il 2015, appunto, sono 106 milioni di euro), poi
ciascuna amministrazione – inclusa quella centrale, cioè ministeri e governo –
riceve l’auto che preferisce per un paio di anni o al massimo tre: modello utilitaria
a benzina, berlina di media cilindrata a diesel oppure monovolume a metano o
anche elettrica. Consip prevede un esborso per il 2015 di 106 milioni, somma
(esclusa Iva) che va ridotta di un 10-15 per cento se l’asta viene aggiudicata
con un buon ribasso. Rispetto al 2013 (gestione condivisa Monti-Letta), Consip
pagherà 26 milioni in più – da 80,3 milioni a 106 – per quasi duemila vetture
in più (5.900 anziché 4.075). Il bando è composto da cinque lotti, si passa
dalle “auto formato città, compatte a benzina” alle “berline medie diesel da 90
kw”. Le care vecchie auto blu. Secondo il documento Consip, per soddisfare le
esigenze dello Stato le berline non devono essere spartane, ma ben equipaggiate
con “allestimenti minimi e obbligatori”: servosterzo, antifurto, autoradio,
poggiatesta posteriori, climatizzatore automatico, vernice metallizzata (almeno
due colori a scelta) e chiusura centralizzata.
Ai tempi di Mario Monti, che di certo era un tecnico e forse
non era populista, il tradizionale bando di gara della Consip da 86 milioni -
sempre inferiore, quindi, alle necessità in epoca renziana - fu revocato
all’improvviso da Palazzo Chigi. Niente noleggi. E non si ricordano collassi
della struttura statale. Consip assicura che il costo medio per auto - per
quest’anno 17.966 euro cadauna - è destinato a scendere. Ma a questi prezzi,
che la Consip tenta di calmierare lavorando da centrale di spesa per l’intera
Pubblica amministrazione (è un auspicio, non la realtà), non conveniva comprare
le macchine? O forse no. Perché altrimenti Renzi cosa mostra in conferenza
stampa?
Nessun commento:
Posta un commento