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martedì 15 settembre 2015

Appalto Consip per lo Stato 106 milioni per 6 mila auto

SOLO PROPAGANDA - Per l’esecutivo le vetture di servizio
vanno ridotte, ma ne noleggia 2 mila in più sul 2013/14
(Mario Monti addirittura cancellò la gara)


Come si sa, noi siamo renziani della prima ora. Il corollario è che da quando è cominciato quello sdoppiamento della personalità del premier giornalisticamente definito – dall’interessato – “Renzi 1” e “Renzi 2” siamo confusi: il primo, per dire, taglia le auto blu, il secondo ne ordina il doppio a noleggio. Insomma, non si sa più a quale Renzi dar retta. Noi, però, non riusciamo a dimenticare le parole d’ordine del fu premier rottamatore.
Prendiamo la gloriosa conferenza stampa del 18 aprile 2014, quella del “mitico” - direbbe lui - decreto sugli 80 euro: “La riduzione della spesa passa da alcuni gesti simbolici”, spiegò all’uditorio. E via con la slide: “Ora X: Italia coraggiosa e semplice. Massimo 5 vetture a ministero”. Commento di Renzi: “Cosa vuol dire? La dico male: i sottosegretari vanno a piedi. Sarà la riduzione di auto blu più significativa della storia”. Era talmente in forma, il premier, che rispondeva da solo alle possibili obiezioni: “Mi dicono: ma quanto fai con questa misura? Pochi milioni di euro, ma passa un principio che è fondamentale: si restituiscono soldi agli italiani, ma si inizia pure a restituire fiducia e credibilità alla politica”. Ora però il Renzi 2 - e i renziani 2 a ruota - dicono che è ora di piantarla col “populismo”, nuova definizione ufficiale dei “gesti simbolici” (l’unica cosa con cui non la piantano sono i tagli di spesa pubblica: nel 2016 ne arrivano per 10 miliardi). E dunque se il governo di “Renzi 1” tagliava le auto blu, le metteva in vendita su Ebay e si vantava di averne cancellate 3 mila in pochi mesi; l’esecutivo di “Renzi 2”a dicembre 2014 ordinava un appaltone Consip (base d’asta: 106 milioni di euro) per il noleggio di seimila auto (5.900 per l’esattezza) per la Pubblica amministrazione. Renzi 1 toglie, Renzi 2 ridà. È la vita.

Ogni anno verso l’autunno la Consip –la società controllata dal ministero del Tesoro che si occupa degli acquisti del settore pubblico– scopre di quante macchine di servizio a noleggio (senza conducente) ha bisogno la Pubblica amministrazione e poi organizza l’asta. La richiesta per quest’anno è aumentata perché il governo renziano, per dar seguito ai propositi mediatici del Capo, ha tagliato senza criterio e ha bloccato gli acquisti, tranne che per la sicurezza (volanti della polizia) e la sanità (le ambulanze degli ospedali). Più palazzo Chigi taglia, o simula il taglio, più s’impenna la quota di macchine a noleggio. È come il gioco delle tre carte. Con le concessionarie che vincono la gara, Consip stipula una convenzione della durata di 12 mesi e fissa il limite di spesa (per il 2015, appunto, sono 106 milioni di euro), poi ciascuna amministrazione – inclusa quella centrale, cioè ministeri e governo – riceve l’auto che preferisce per un paio di anni o al massimo tre: modello utilitaria a benzina, berlina di media cilindrata a diesel oppure monovolume a metano o anche elettrica. Consip prevede un esborso per il 2015 di 106 milioni, somma (esclusa Iva) che va ridotta di un 10-15 per cento se l’asta viene aggiudicata con un buon ribasso. Rispetto al 2013 (gestione condivisa Monti-Letta), Consip pagherà 26 milioni in più – da 80,3 milioni a 106 – per quasi duemila vetture in più (5.900 anziché 4.075). Il bando è composto da cinque lotti, si passa dalle “auto formato città, compatte a benzina” alle “berline medie diesel da 90 kw”. Le care vecchie auto blu. Secondo il documento Consip, per soddisfare le esigenze dello Stato le berline non devono essere spartane, ma ben equipaggiate con “allestimenti minimi e obbligatori”: servosterzo, antifurto, autoradio, poggiatesta posteriori, climatizzatore automatico, vernice metallizzata (almeno due colori a scelta) e chiusura centralizzata.
Ai tempi di Mario Monti, che di certo era un tecnico e forse non era populista, il tradizionale bando di gara della Consip da 86 milioni - sempre inferiore, quindi, alle necessità in epoca renziana - fu revocato all’improvviso da Palazzo Chigi. Niente noleggi. E non si ricordano collassi della struttura statale. Consip assicura che il costo medio per auto - per quest’anno 17.966 euro cadauna - è destinato a scendere. Ma a questi prezzi, che la Consip tenta di calmierare lavorando da centrale di spesa per l’intera Pubblica amministrazione (è un auspicio, non la realtà), non conveniva comprare le macchine? O forse no. Perché altrimenti Renzi cosa mostra in conferenza stampa?

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