MARE ROSSO SANGUE
Si ribalta un barcone, 15 minorenni e 4 neonati bloccati
nella stiva.
Salvati in 42 dentro un camion frigo in Austria
Uno, due tre, ancora troppi Aylan vittime di questa infinita
tragedia della migrazione, questa volta nel mare “nero”, l’Egeo. Una scena
terribile, sconcertante, chi ha assistito racconta di non essere neanche
riuscito a piangere. Lacrime pietrificate come i corpi dei piccoli ritrovati
nella stiva dell’imbarcazione che si è capovolta al largo dell’isola greca di
Farmakonisi, a una quindicina di chilometri dalla Turchia: 15 piccole vittime,
più quattro neonati e 20 adulti, questo il contatore dell’ennesima strage,
ancora non chiara per dinamiche. Complessivamente sarebbero state salvate 68
persone dalla guardia costiera, mentre in 29 sono riuscite a raggiungere a
nuoto la riva. Intanto prosegue senza sosta e a ritmi crescenti, il flusso di
migranti dalla Macedonia in Serbia, entrambi Paesi di transito lungo quella che
è stata definita la “rotta balcanica”, seguita da migliaia di siriani, afghani,
iracheni e africani per poi arrivare in Germania, Austria, Svezia e altre
nazioni dell’Europa occidentale. Con nuovi “però”. La Germania reintrodurrà
temporaneamente i controlli di frontiera per far fronte alla crisi dei
migranti. Come riferisce il portale di Bild, 2.100 poliziotti verranno inviati
nella zona di confine con l'Austria. Secondo le anticipazioni della stampa, il
governo federale introdurrà anche controlli alla frontiera con la Repubblica
ceca e con la Polonia. La sospensione di Schengen, secondo Bild, è previsto che
duri circa 30 giorni. Il ministro dell’Interno tedesco, Thomas De Maiziere, ha
parlato di "controlli provvisori per arrivare a una procedura ordinata di
afflusso" dei migranti che garantisca la "sicurezza". Il
presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, ha sentito la Merkel
trovandosi d'accordo con la cancelliera sul fatto che per mantenere aperti i
confini tra i Paesi membri dell'Unione è necessaria una gestione più coesa a
livello europeo della crisi dei migranti. Insomma, o si è uniti, o meglio
rialzare qualche paletto. E la Commissione europea, stessa, si è sbrigata a
specificare che la reintroduzione temporanea dei controlli alle frontiere
"è una possibilità eccezionale esplicitamente prevista e regolata"
dal codice delle frontiere del Trattato di Schengen "in caso di situazione
di crisi" e "la situazione attuale in Germania, a prima vista, appare
essere una situazione coperta dalle regole". La decisione tedesca
"sottolinea l’urgenza di concordare" sul pacchetto immigrazione.
Tutto bene quindi, nulla di grave, dicono. Eppure il ministro dei Trasporti
tedesco, Alexander Dobrindt, ha accusato l’Unione europea di "totale
fallimento nella protezione delle frontiere esterne europee", chiedendo
"mezzi efficaci per frenare i flussi". Lo ha riferito Die Zeit.
Dobrindt appartiene all’Unione cristiano-sociale Csu, alleato bavarese della
Cdu della cancelliera Angela Merkel. Chissà se sono stati informati i 1.800
profughi attualmente a bordo di treni in Austria diretti in Germania. Comunque,
oggi è previsto un altro capitolo di questa storia-dramma: a Bruxelles c’è
l’incontro dei membri del Consiglio interni e giustizia dell’Ue, per dare il
via libera alla prima fase dell’agenda Juncker, decisa a maggio scorso e che
prevede, per quanto riguarda l’Italia, la ricollocazione di 24mila persone in
due anni. Ma l’appuntamento, sottolineano fonti ministeriali, è fondamentale
anche per ribadire in Europa le due proposte che il governo italiano ritiene
fondamentali per una vera politica europea sull'immigrazione: la revisione
dell’accordo di Dublino, che obbliga i migranti a chiedere asilo nel paese in
cui hanno fatto ingresso in Europa, e una politica comune sui rimpatri. Su
questo fronte non c'è intesa tra i paesi dell’Ue.
Good News: è andata bene a 42 persone, tra cui cinque donne
e otto bambini, che viaggiavano stipate nel vano di carico di un camion
frigorifero lungo un tratto di autostrada prossimo al confine con la Germania.
La polizia le ha scovate e salvate.
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