Ancora una promessa del
governo che si infrange con la realtà. Con il "taglia bollette" era
stato annunciato un risparmio per 2,7 miliardi con effetti
significativi per le famiglie.
«Ma di quali famiglie sta parlando? - ha chiesto Davide Crippa, M5S, in
un'interpellanza alla Camera - di questi risparmi non s'è visto nulla in
bolletta. Anzi, i conti aumentano sempre». Conti alla mano, infatti, i
cittadini hanno subito un vero e proprio salasso perché, considerando le
congiunture favorevoli del mercato, sono stati di fatto aumentati gli oneri
accessori in bolletta.
«È stata l'Autorità per
l'energia elettrica e il gas a sottolineare nella deliberazione del 28
settembre l'aumento degli oneri generali nel 2015. Altro che effetti benefici,
il governo ha pensato bene di infilare in bolletta aumenti su aumenti. I
cittadini hanno poca contezza del meccanismo, vedono solo gli effetti finali:
una bolletta costantemente in aumento», ha detto Crippa alla Camera.
Un esempio su tutti, i certificati
verdi: la riduzione di spesa prevista era di 456 milioni, ma la stessa Autorità
ha sottolineato una maggiore spesa da due miliardi. «Una stima sbagliata che fa
caricare sulla collettività una maggiore spesa di 2,5 miliardi in più», ha
ribadito Crippa.
A ciò si aggiungono i
costi addebitati, tra 2,5 e 3 miliardi di euro in sei anni (circa
400-500 milioni di euro l'anno), per finanziare le "interconnessioni
private con l'estero": «Qui si apre un capitolo allarmante - sottolinea il
deputato pentastellato - Tramite cordate di imprenditori privati capitanati da
Terna si stanno realizzando infrastrutture energetiche, interconnector privati,
che vedono coinvolte le maggiori aziende del nostro Paese. Peccato che in una
interrogazione presentata ci sia stato confermato il costo di 3 miliardi e di
aver anticipato nelle bollette gli sgravi dovuti a questi investitori. Su 23
soggetti imprenditoriali, poi, ben 13 hanno problemi operativi con tavoli di
crisi e cassa integrazione. Ma un soggetto del genere può prendersi 3 miliardi
di anticipo senza aver fatto nulla?».
La risposta del
Ministero per lo Sviluppo economico è stata evasiva: «Le stime si riferivano a
situazioni strutturate e non una tantum». E gli interconnector sarebbero
"opere pubbliche, investimenti per la collettività». La soluzione per il
governo, insomma, è aspettare.
«La verità - è la
replica di Crippa - è che se il governo non avesse fatto nulla, i
cittadini avrebbero risparmiato grazie alle congiunture favorevoli e ai
costi delle materie prime. Nel primo semestre del 2015 ci sarebbe stato un
risparmio del 14% per la componente energia mentre in bolletta vediamo l'11%.
La differenza è data dall'aumento di tutti gli oneri che continuamente il
governo gonfia e riempie di costi accessori».
Infine, sugli interconnector :
«Il governo omette che per 20 anni la collettività non usufruirà di quei beni
che sono privati e alla fine dovranno essere riscattati con un pagamento. E chi
lo pagherà? La bolletta energetica. Insomma non solo un salasso in corso, ma
state cercando di creare un debito futuro sulle spalle dei consumatori».
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