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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

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venerdì 4 marzo 2016

Parla la candidata M5S per ll Campidoglio: "Sì agli stadi di Roma e Lazio senza speculazioni"

Candidata Sindaco di Roma
Virginia Raggi (M5S)
Parla Virginia Raggi: "Se vinco niente Olimpiadi Prima va risistemata Roma"
Non perde tempo a disegnare scenari politici, chiede ai romani di avere il coraggio di cambiare una volta per tutte, di lasciarsi alle spalle Mafia Capitale e una gestione dell'amministrazione che ha portato la città eterna ad accumulare un debito spaventoso e a pagare le tasse più alte d'Italia. Virginia Raggi, la candidata sindaco di Roma del MoVimento 5 Stelle, è determinata. Critica gli altri partiti, si sofferma su trasporti, rifiuti, società comunali, boccia le Olimpiadi e assicura: «Faremo tutto quello che diciamo». E se qualcuno (ultimo Marco Lillo del «Fatto quotidiano») l’attacca per aver svolto, tredici anni fa, la pratica forense nello studio Previti senza averlo dichiarato nel suo curriculum, lei ribatte: «Accuse strumentali». E guarda avanti.
Onorevole Raggi, pochi giorni fa gli iscritti romani al MoVimento 5 Stelle l'hanno scelta come candidata sindaco. Se l'aspettava?
«No. Non nego che ci speravo ma ho sempre saputo di competere con colleghi molto preparati».
Perché gli attivisti hanno scelto lei?
«Credo per le mie competenze. Forse hanno anche voluto fare una scelta coraggiosa e votare una donna».
A proposito, ma è vero, come ha sostenuto Rondolino dell’Unità, che prima delle «comunarie» lei e alcuni suoi colleghi avete fatto un provino alla Casaleggio e Associati?
«Un provino? Ma quale provino! Non è vero. Abbiamo fatto soltanto i video che sono stati pubblicati su internet».
I primi sondaggi le danno percentuali molto alte. Crede davvero che la maggioranza dei romani voterà per il MoVimento 5 Stelle?
«Spero che, come dice spesso il deputato Di Battista, i romani abbiano voglia di cambiare. Noi siamo trasparenti e abbiamo un programma di rottura rispetto agli altri. Se poi i cittadini preferissero continuare sulla strada degli ultimi anni, allora votino pure i soliti ma non si lamentino più».
Non la spaventa dover fronteggiare un debito di 13 miliardi?
«No, sono determinata. Peraltro a quanto ci risulta il debito del Campidoglio potrebbe anche arrivare a 16 miliardi. Un buco di bilancio spaventoso che pagheremo noi romani caricandoci una spesa di 200 milioni all'anno fino al 2040. Io e gli altri ex consiglieri comunali del M5S abbiamo chiesto di poter accedere a tutte le carte per verificare i contratti sottoscritti con le banche e la presenza di derivati ma non ce l'hanno mai permesso. Presto faremo chiarezza».
Le prime tre cose di cui si occuperebbe se diventasse sindaco?
«Quelle che ci hanno indicato i romani stessi: la trasparenza, che dopo Mafia Capitale è una priorità, i trasporti, visto che Roma è la tredicesima città del mondo, la quinta in Europa e la prima in Italia per traffico, e la gestione dei rifiuti, che da scarti possono diventare una risorsa».
È appassionata di bicicletta, se fosse sindaco andrebbe in giro anche lei con una mountain bike come Ignazio Marino?
«Sì, se ci saranno delle piste ciclabili sicure. Non si può andare in bici nel traffico, come accade ora».
Vorrebbe le Olimpiadi a Roma?
«Le Olimpiadi sono un regalo economico a una città che spesso viene usato per costruire grandi opere che restano incompiute o, più in generale, come una grande mangiatoia. Io sono contraria, penso che prima vada risistemata la città. Bisogna concentrarsi sull'ordinario. In ogni caso informeremo i cittadini dei costi e dei rischi delle Olimpiadi».
E lo stadio della Roma lo costruirebbe?
«Non sono contraria, a patto che non diventi una speculazione edilizia».
Pensa a uno stadio anche per la Lazio?
«Perché no?».
È vero che lei è tifosissima della Lazio?
«Mio marito lo è, io simpatizzo, non mi intendo di calcio».
Teme gli altri candidati a sindaco di Roma?
«No, sono i terminali dei soliti partiti, quelli che hanno portato questa città al disastro. E se c'è qualche faccia nuova, negli ultimi anni non l'abbiamo mai vista in Consiglio comunale. Mi riferisco a Marchini».
Eppure sia Bertolaso sia Giachetti hanno avuto parole di stima nei suoi confronti. A lei non piace nessuno?
«No. Come cittadina sono stanca di essere presa in giro da persone che continuerebbero ad amministrare come è stato fatto finora. Fanno parte di quella vecchia politica che non ha risolto un problema, anzi ne ha creati di nuovi».
Pensa di poter approfittare delle divisioni del centrodestra?
«Il M5S non deve catturare voti, noi siamo cittadini che vogliono cambiare la città coinvolgendo tutti i romani».
Ma i cittadini faranno questo "salto nel buio", come direbbe Grillo, o sceglieranno, come direbbe sempre lui, "un suicidio assistito" votando i partiti tradizionali?
«Votarci non è un salto nel buio. Ora è evidente che quello che diciamo lo facciamo: ci siamo tagliati gli stipendi, non abbiamo accettato i rimborsi elettorali, abbiamo creato un fondo per il credito alle imprese. Mi auguro che i cittadini apprezzino la nostra coerenza».
Teme che la penalizzerà, magari nel suo stesso elettorato, l'aver svolto la pratica forense nello studio Previti e non averlo inserito nel suo curriculum?
«Sono accuse strumentali. Noi siamo per il culto della legalità. Ho già detto che nello studio Previti, dove mi portò il docente con cui mi sono laureata, ho fatto soltanto la pratica, i giri di cancelleria, poi sono andata via. E gli avvocati di solito non inseriscono nel curriculum il luogo dove hanno svolto la pratica. Peraltro mi attacca il Pd che ha riesumato Berlusconi e con lui ha voluto riscrivere la Costituzione! C'è una bella canzone di De André che dice "loro possono anche sentirsi assolti ma sono sempre coinvolti". Credo che i cittadini abbiano capito chi sta lavorando con quelli che rappresentano la parte peggiore della società, e non sono io».
Torniamo al Campidoglio. Il sindaco Raggi che farebbe delle società comunali?
«Sono state il bancomat della politica, noi le metteremmo in ordine».
Tempo fa Grillo disse delle frasi che fecero temere ad alcuni dipendenti comunali di poter perdere il posto. È così?
«Vogliamo far ripartire la macchina amministrativa, puntando sui dipendenti validi, alcuni dei quali sono stati messi ai margini negli ultimi anni perché non avrebbero mai accettato di coprire il malaffare».

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