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mercoledì 3 febbraio 2016

Grillo confessa: “Io, leader per scherzo”

Milano - Teatro pieno per il leader M5s che sogna di tornare a fare il comico
Io non ci pensavo a diventare leader, ho sempre odiato i leader. Come ci sono riuscito a fare il primo Movimento d’Italia? Scherzavo...”. Milano, teatro Ciak tutto esaurito: di fronte a 2800 spettatori Beppe Grillo mette in scena la sua terapia d’artista in pubblico. Sul palco va in scena Grillo vs Grillo, storia con tormenti del fondatore del Movimento Cinque Stelle che ora vuole tornare a essere un comico, e basta (o quasi). “Ho fatto un passo di fianco” aveva spiegato giorni fa in un’intervista al Corriere della Sera, in cui aveva presentato lo spettacolo come “una terapia agli spettatori, invece di pagare un analista ho pensato di far pagare loro”. E allora eccoli, quelli che pagano. Code gli ingressi, la polizia controlla con i metal detector. Nelle primissime file ci sono il co-fondatore Gianroberto Casaleggio e Luigi Di Maio con fidanzata.
Il deputato assicura: “Sul fatto che Grillo si stia defilando non penso, il futuro è un movimento che ha come garante lui ma che continua a camminare sempre più sulle proprie gambe”. Saluti, selfiee abbracci dai militanti dei 5Stelle, ma in sala non si vedono simboli del M5s. Si dovrebbe partire alle 21, però Grillo si concede un buon ritardo. Poi appare, in camicia bianca con maniche arrotolate. E inizia la terapia: “Voglio tornare ad analizzare la realtà come prima, non ci pensavo a diventare un leader”. Confessa: “È una questione di libertà, sono stato anni con questo sdoppiamento di personalità, questo dualismo che ho dentro. Prevaleva prima il comico poi il politico, ma è complicato perché il comico ha il compito di non creare certezze, mentre il politico deve essere perfetto”. La politica, dritta, arriva presto. Si scherza (ma non troppo): “Abbiamo mille parlamentari, ne abbiamo cacciati pochi, siamo rimasti... in due”. Ma c’è anche tanta celebrazione: “Italiani siete proiettati nel futuro, il nostro movimento sembrava utopia e invece oggi ci sono 1.700 meet-up e 1.600 eletti . .. ”. Rivendica la paternità della sua creatura, il comico. Reattivo: “Tu in platea non sei attento, sei del Pd!”. Canta, con note contro la Chiesa e la borghesia. Poi appaiono gli ologrammi, cardine di uno spettacolo giocato sul tema del doppio. I Grillo diventano due, l’artista dialoga con un altro se stesso in giacca e cravatta, poi con l’ologramma di Casaleggio. Ma il filo è sempre una celebrazione scherzosa: “L’altro giorno uno mi ha detto: ‘Sono un attivista non simpatizzante. Condivido il programma ma tu mi stai sui coglioni”. Si ride. Con il Grillo più o meno liberato.

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