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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

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martedì 9 febbraio 2016

Il campione Cinque Stelle si arrende all’abusivismo

Il Sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque (M5S)
Le Iene in Comune: “La casa di mio padre? Sanata. E quella dell’assessore lo sarà” 
La premessa del sindaco grillino Patrizio Cinque è cauta: “La mia ricostruzione non sarà esaustiva”. E in effetti non lo è stata: le case dei mafiosi dentro villa Valguarnera? “Acquisite allo Stato”. I principi Alliata? “Non sono paladini della legalità”. Le case abusive della mia famiglia e di quella dell'assessore Tripoli? “Vero, la mia era abusiva ma poi è stata sanata, il padre dell'assessore è in attesa dell’autorizzazione. Qui l’abusivismo era la regola, abbiamo 8.000 pratiche di condono, ma perché le colpe dei padri devono ricadere sui figli?”. A Bagheria la lotta agli abusivi era stata un cavallo di battaglia elettorale, nel 2014 il sindaco ha firmato un protocollo con la Procura di Palermo: 900 le case da abbattere, 27 quelle che gli amministratori a 5Stelle hanno promesso di radere al suolo immediatamente. Quante ne hanno abbattute? “Finora non è pervenuta nessuna comunicazione di demolizione”, dicono alla Procura di Palermo.
A Bagheria Le Iene svelano gli abusivismi di famiglia di sindaco e assessore a 5Stelle accusandoli di timidezza di fronte agli abusi edilizi dei mafiosi e svelano la distanza tra promesse elettorali e prassi amministrativa. Non è possibile sapere perché le case non sono state abbattute perché il sindaco Cinque non risponde ai giornalisti, e sceglie Facebook per postare quattro video di un quarto d’ora ciascuno in cui prima fa i nomi di due presunti mafiosi titolari di un’agenzia di onoranze funebri, forse per dimostrare la sua intransigenza verso i boss, e poi si difende puntando il dito su un ex compagno di partito, il senatore Francesco Campanella, ora passato a L’Altra Europa con Tsipras: “La casa del boss Gino Di Salvo era stata assegnata ai Vigili del fuoco, ma un senatore del M5s si oppose e l’Agenzia fece dietrofront”. Il servizio de Le Iene mette a nudo imbarazzi e difficoltà del movimento di Grillo nell’amministrazione di un centro come Bagheria, dove fino a dieci anni fa Bernardo Provenzano trascorreva indisturbato la sua latitanza tra i giardini di villa Valguarnera, “raccogliendo i miei asparagi”, come dice la principessa Alliata, da decenni impegnata a difendere una fetta del parco trasformata negli anni in un quartiere abusivo dove i boss Di Salvo, Flamia e il re delle cave Salvatore Buttitta hanno costruito le proprie ville. È la “mafia road”, come l’hanno battezzata Le Iene che per il sindaco rischiano adesso una querela visto che, sostiene Cinque, “bisogna chiedere scusa ai cittadini che abitano in via Sofocle”: a parte i tre mafiosi, dice, “in quella strada vi sono 16 immobili che hanno ottenuto la concessione edilizia e alcuni anche l’abitabilità e l’agibilità. E per altri due abbiamo ordinato la demolizione”. E siccome il sindaco ai giornalisti non risponde non è stato possibile chiedergli se è vero, come hanno mostrato Le Iene, che alcune di quelle concessioni sono in realtà decadute perché vincolate ad una demolizione parziale mai effettuata.
Sarebbe la prova di quella timidezza nei confronti dei mafiosi che brucia di più e che il sindaco ribalta sulla principessa Alliata e sui suoi familiari: “Fu il principe Alliata a opporsi al piano regolatore chiedendo di poter costruire – dice Cinque nel video – e fu lui a vendere alla famiglia Flamia, che (dice testualmente senza nominare la parola mafia, ndr), avrà una sua storia”. E le sue accuse non risparmiano neanche la principessa intervistata da Le Iene: “Nel marzo 2013 – dice il sindaco – durante la redazione dell'ultimo piano regolatore propose di inserire all'interno della villa un'area per insediamenti turistico-congressuali. Ma le fu detto di no”. Per poi alla fine ammettere: “È vero, la casa dei miei genitori è abusiva, ma siccome non ricade in una zona di inedificabilità, visto che il vincolo monumentale verrà apposto solo dopo gli anni 90, è stata sanata. E anche la casa del padre dell’assessore Tripoli, la ricostruzione di un rudere di 72 metri quadri, è in attesa di una regolarizzazione. Qui l’abusivismo edilizio è stato per decenni un fenomeno diffuso”.

2 commenti:

  1. C'è bisogno di commenti? Fuori i documenti, al di fuori dei motivi per cui le iene sono arrivate a Bagheria.

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  2. C'è bisogno di commenti? Fuori i documenti, al di fuori dei motivi per cui le iene sono arrivate a Bagheria.

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