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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

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domenica 14 febbraio 2016

ABUSIVISMO - Bagheria, si dimette l’assessore. Ma il sindaco M5S resta

Patrizio Cinque, Sindaco di Bagheria (PA)
Patrizio Cinque, giovane sindaco 5Stelle di Bagheria, ha dovuto correggere le sue affermazioni riguardo alla casa abusiva della sua famiglia. Per chiedere scusa ai cittadini sull’inesattezza delle sue dichiarazioni ha scelto il blog di Beppe Grillo: “Ero convinto che l’iter per sanarla fosse concluso, ma in realtà non è così”. Non ci sta però a dimettersi e a seguire l’esempio del suo assessore all’urbanistica Luca Tripoli, finito nelle polemiche dopo un servizio de Le Iene. Non hanno perso occasione per fare ironia le altre forze politiche. Così Francesco Giro di Forza Italia: “Prendiamo atto che il sindaco grillino vive a sua insaputa in una casa tutta abusiva”; mentre dal Pd Alessia Rotta, responsabile Comunicazione, commenta: “Avevamo ragione #abusivia5stelle”. Ma il sindaco si difende: “Ho chiesto io stesso a mio padre di presentare in Comune l'ultimo documento mancante. Purtroppo negli uffici tecnici ci sono ben 8.000 pratiche di sanatoria”. E non perde occasione per attaccare chi lo critica: “Ci tocca sempre costruire sulle macerie lasciate dai governi del centrodestra o centrosinistra”.

martedì 9 febbraio 2016

Il campione Cinque Stelle si arrende all’abusivismo

Il Sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque (M5S)
Le Iene in Comune: “La casa di mio padre? Sanata. E quella dell’assessore lo sarà” 
La premessa del sindaco grillino Patrizio Cinque è cauta: “La mia ricostruzione non sarà esaustiva”. E in effetti non lo è stata: le case dei mafiosi dentro villa Valguarnera? “Acquisite allo Stato”. I principi Alliata? “Non sono paladini della legalità”. Le case abusive della mia famiglia e di quella dell'assessore Tripoli? “Vero, la mia era abusiva ma poi è stata sanata, il padre dell'assessore è in attesa dell’autorizzazione. Qui l’abusivismo era la regola, abbiamo 8.000 pratiche di condono, ma perché le colpe dei padri devono ricadere sui figli?”. A Bagheria la lotta agli abusivi era stata un cavallo di battaglia elettorale, nel 2014 il sindaco ha firmato un protocollo con la Procura di Palermo: 900 le case da abbattere, 27 quelle che gli amministratori a 5Stelle hanno promesso di radere al suolo immediatamente. Quante ne hanno abbattute? “Finora non è pervenuta nessuna comunicazione di demolizione”, dicono alla Procura di Palermo.
A Bagheria Le Iene svelano gli abusivismi di famiglia di sindaco e assessore a 5Stelle accusandoli di timidezza di fronte agli abusi edilizi dei mafiosi e svelano la distanza tra promesse elettorali e prassi amministrativa. Non è possibile sapere perché le case non sono state abbattute perché il sindaco Cinque non risponde ai giornalisti, e sceglie Facebook per postare quattro video di un quarto d’ora ciascuno in cui prima fa i nomi di due presunti mafiosi titolari di un’agenzia di onoranze funebri, forse per dimostrare la sua intransigenza verso i boss, e poi si difende puntando il dito su un ex compagno di partito, il senatore Francesco Campanella, ora passato a L’Altra Europa con Tsipras: “La casa del boss Gino Di Salvo era stata assegnata ai Vigili del fuoco, ma un senatore del M5s si oppose e l’Agenzia fece dietrofront”. Il servizio de Le Iene mette a nudo imbarazzi e difficoltà del movimento di Grillo nell’amministrazione di un centro come Bagheria, dove fino a dieci anni fa Bernardo Provenzano trascorreva indisturbato la sua latitanza tra i giardini di villa Valguarnera, “raccogliendo i miei asparagi”, come dice la principessa Alliata, da decenni impegnata a difendere una fetta del parco trasformata negli anni in un quartiere abusivo dove i boss Di Salvo, Flamia e il re delle cave Salvatore Buttitta hanno costruito le proprie ville. È la “mafia road”, come l’hanno battezzata Le Iene che per il sindaco rischiano adesso una querela visto che, sostiene Cinque, “bisogna chiedere scusa ai cittadini che abitano in via Sofocle”: a parte i tre mafiosi, dice, “in quella strada vi sono 16 immobili che hanno ottenuto la concessione edilizia e alcuni anche l’abitabilità e l’agibilità. E per altri due abbiamo ordinato la demolizione”. E siccome il sindaco ai giornalisti non risponde non è stato possibile chiedergli se è vero, come hanno mostrato Le Iene, che alcune di quelle concessioni sono in realtà decadute perché vincolate ad una demolizione parziale mai effettuata.
Sarebbe la prova di quella timidezza nei confronti dei mafiosi che brucia di più e che il sindaco ribalta sulla principessa Alliata e sui suoi familiari: “Fu il principe Alliata a opporsi al piano regolatore chiedendo di poter costruire – dice Cinque nel video – e fu lui a vendere alla famiglia Flamia, che (dice testualmente senza nominare la parola mafia, ndr), avrà una sua storia”. E le sue accuse non risparmiano neanche la principessa intervistata da Le Iene: “Nel marzo 2013 – dice il sindaco – durante la redazione dell'ultimo piano regolatore propose di inserire all'interno della villa un'area per insediamenti turistico-congressuali. Ma le fu detto di no”. Per poi alla fine ammettere: “È vero, la casa dei miei genitori è abusiva, ma siccome non ricade in una zona di inedificabilità, visto che il vincolo monumentale verrà apposto solo dopo gli anni 90, è stata sanata. E anche la casa del padre dell’assessore Tripoli, la ricostruzione di un rudere di 72 metri quadri, è in attesa di una regolarizzazione. Qui l’abusivismo edilizio è stato per decenni un fenomeno diffuso”.

venerdì 6 novembre 2015

M5s, 100 passi a Bagheria con il sindaco ragazzino

«Io ho 29 anni e amministro una città dove ogni cento passi, probabilmente, potrei incontrare un mafioso. Però, sono certo che nei 99 passi precedenti ho incontrato persone perbene». Si presenta con queste parole Patrizio Cinque, sindaco del M5s di Bagheria, città in provincia di Palermo di 50 mila abitanti dove è anche nato il regista Giuseppe Tornatore. Patrizio amministra un Comune in dissesto finanziario con un debito di 40 milioni di euro, rinuncia al suo stipendio da sindaco di 4.800 euro lordi. Vive senza scorta nonostante le minacce di morte ricevute dai dipendenti del Coinres, il consorzio che gestisce la raccolta dei rifiuti noto alla magistratura per infiltrazioni mafiose, durante una protesta per il mancato pagamento degli stipendi. ‘Cosa ci guadagno? Ci guadagno che la mia terra, quella dove sono nato, quella che da piccolo ho imparato ad amare, puo’ cambiare».
di Clelia Passafiume

sabato 24 ottobre 2015

Il M5S a Bagheria lascia i cittadini senza acqua e la prende dal comune vicino


Cittadini senza un goccio di acqua. Ecco i risultati
della gestione incompetente dei 5stelle nella città siciliana
A Bagheria, in Sicilia, sono mesi che la città è a secco di acqua, con i cittadini che, esasperati,  sono arrivati persino a raccoglierla dalle pendenze stradali. Il comune, guidato dal sindaco grillino Patrizio Cinque, è considerato un avamposto del M5S nell’isola, e gode già di alcuni precedenti poco onorevoli. Sulla questione idrica però aggiungiamo un altro tassello: quello di una gestione quanto meno discutibile del servizio.
Il sindaco Cinque, infatti, decide di rinunciare a servirsi dell’Amap, l’azienda che si occupa della gestione idrica dei comuni della zona, per provvedere con propri mezzi all’approvvigionamento idrico. In seguito a tale decisione, la gestione del depuratore viene affidata in modo diretto alla ditta Soteco di Napoli per un importo di 35.000 euro al mese. Con la giustificazione dell’urgenza, gli affidamenti si moltiplicano: per esempio solo il 24 giugno ne risultano due per 45 mila euro. Nonostante la spesa, però, l’acqua non arriva e i disservizi si moltiplicano, soprattutto in alcuni quartieri della città con i cittadini costretti a ricorrere alle autobotti per riempire le cisterne e problemi nella zona del depuratore di Aspra.
Inoltre – secondo quanto descrive una nota dell’Amap – improvvisamente anche nel vicino comune di Santa Flavia si sono verificati problemi di approvvigionamento idrico. L’Amap ha mandato i propri tecnici a controllare e ha riscontrato che era stata aperta arbitrariamente una valvola, che deviava parte del flusso d’acqua da Santa Flavia – indovinate dove? - a Bagheria. La valvola viene chiusa, ma poi qualcuno la riapre e, allora, Amap decide di togliere un tubo di snodo per evitare che il fatto si ripeta.
Chi sarà stato, è la domanda sulla bocca di tutti? La risposta arriva quando il sindaco con alcuni operai comunali ritorna alla condotta con l’intenzione di riposizionare il tubo di snodo che era stato tolto da Amap e non solamente sigillato come in precedenza. Arrivano i carabinieri e gli amministratori di Santa Flavia guidati dal sindaco in pectore Salvatore Sanfilippo. Gli animi si scaldano fino quasi allo scontro fisico.
Alla fine l’incontro risolutivo tra i due comuni e l’Amap chiarisce che la valvola che sorge in via Vallone De Spuches è di proprietà del comune di Santa Flavia. La portata dell’acqua in quel punto verrà aumentata, ma L’Amap controllerà se vi sono altri allacci impropri in altre zone.

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Contributo personale all’articolo
Come avevo preannunciato in un mio post qualche tempo fa, con l’aumentare della popolarità del Movimento 5 Stelle aumentano anche gli articoli denigratori. I Pentastellati stanno prendendo consensi sia da destra che da sinistra e questo non va bene. Occorre “fare le pulci” ai sindaci che amministrano già nei comuni italiani per far vedere che ancora non sono pronti a governare. Parte così la “campagna” dedita a smontare tutte quelle belle parole dette in occasione del raduno nazionale svoltosi ad Imola il 17 e 18 di ottobre scorso.
L’articolo che avete appena letto, scritto da Maddalena Carlino, è uno dei classici esempi. Nel suo scritto la giornalista fa presente che il sindaco grillino di Bagheria, Patrizio Cinque, ha deciso di far rimanere senz’acqua la sua popolazione asserendo “di non voler più servirsi dell’azienda che si occupa della distribuzione idrica nella zona, l’Amap”.
Rimango perplesso e basito e penso: ma è possibile che un sindaco la mattina si alza e decide di chiudere l’acqua ai suoi cittadini? E’ possibile che un primo cittadino decide di aprire arbitrariamente una valvola di proprietà di un comune limitrofo (Santa Flavia)? Certo, qualcosa è successo a Bagheria perché altrimenti non si spiega come le famiglie che abitano in via Genovese, Delle Palme, Capitano Speciale e Carà siano senz’acqua potabile. Forse se la giornalista avesse fatto una capatina sul sito del Comune avrebbe scoperto che il Sindaco ha deciso di interrompere l’erogazione di acqua potabile in quanto “da controlli alle rete idrica delle suddette zone si è infatti riscontrata la presenza di indici microbiologici di inquinamento.
Per salvaguardare l’incolumità pubblica è dunque vietato l’utilizzo umano dell’acqua sino al ripristino delle condizioni di potabilità”.

Riporto, di seguito, l’annuncio originale apparso sul sito del comune di Bagheria: