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giovedì 4 febbraio 2016

Silenzio Renzi e Finmeccanica non rispondono alle accuse sul presunto scambio tra i marò e i dossier contro Sonia Gandhi

La condanna del manager Agusta in nome di Allah
Non risponde Matteo Renzi e non risponde nemmeno l'amministratore di Finmeccanica Mauro Moretti. Un giorno dopo la pubblicazione sul Fatto (integrale sul sito) della lettera di Christian Michel sullo scambio scellerato (prove contro i rivali politici del premier indiano Nerendra Modi nel caso Finmeccanica-India in cambio di un trattamento di favore ai marò) non esiste una versione ufficiale italiana. Intanto in India il partito di Sonia Gandhi, vittima del complotto delineato da Michel nella lettera, ha chiesto conto al premier indiano Modi. Il silenzio di Moretti sorprende perché nella lettera di Michel si parla della recente condanna a Dubai di un importante manager britannico di Finmeccanica, Neil Alexander Cranidge, l’uomo che firma fisicamente il bilancio di Agusta Westland International ltd, come segretario generale. Cranidge è stato condannato a un anno di galera e il 6 gennaio scorso sono state avviate le pratiche per la ricerca internazionale. Christian Michel (su di lui le autorità indiane hanno spiccato un mandato di arresto a luglio per l’affare degli elicotteri in India) nella sua lettera cita il caso Cranidge non per difendere il suo concittadino ma per tirare acqua al suo mulino, cioé per corroborare la tesi del complotto indo-italiano.
La storia è misteriosa a partire dal suo protagonista: Christian Michel, 54 anni, britannico con ufficio a Dubai è stato l’uomo chiave dell’affare da 560 milioni di dollari per la vendita di 12 elicotteri all’India nel 2010. Per le sue società si era ritagliato una fetta milionaria ed è stato indagato con i manager di Finmeccanica Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini, poi assolti. Michel non è stato processato ma si è giovato della sentenza di Busto Arsizio. La Procura si è fermata in attesa dell’appello chiesto dal pm Eugenio Fusco. L’India, parte civile nel processo, non ha fatto appello ma dopo il cambio del governo nel 2014 ha emesso un mandato di arresto contro di lui perché ora ritiene che dietro l’affare si nasconda una mazzetta agli indiani veicolata dalle sue società a Dubai. Cosa c’entra la condanna del legal counsel di Agusta Westland a Londra? L’avvocato Cranidge è stato condannato perché - secondo la corte di Dubai - avrebbe spifferato ai giornali le carte ricevute dalle autorità dell’emirato sotto il vincolo di non divulgarle. Le carte oggetto del ‘non disclosure agreement’ sono quelle della società di Michel a Dubai e dell’affare indiano degli elicotteri. Dopo la pubblicazione (avvenuta in India con disappunto delle autorità di Dubai) potrebbero tornare utili in India nella battaglia politica contro la famiglia Gandhi che era al potere quando l’affare fu concluso nel 2010.
Nella sentenza contro Cranidge emessa il 6 gennaio del 2016 dal giudice Raefat Abbas “Nel nome di Allah, pieno di grazia e di misericordia” e “nel nome dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum” si condanna Cranidge a un anno di galera dopo il processo nell’udienza del 3 giugno 2015. La sua colpa? Dopo avere chiesto e ottenuto a Dubai le carte sui conti e i contratti segreti della società Safari Company di Christian Michel per conto di Finmeccanica “nonostante l’imputato avesse firmato l’impegno di non svelare queste informazioni lui ha svelato i segreti ai giornali causando danni alla società Safari e al suo proprietario ... svelando le transazioni degli elicotteri ai giornali”. La Corte di Dubai non va per il sottile. Non spiega perché ritiene proprio Cranidge colpevole della pubblicazione in Italia, India, Gran Bretagna e Dubai ma ordina di arrestare il cittadino inglese e “di ricercarlo a livello nazionale e internazionale”. La sentenza è una mina su rapporti con Dubai e una grana per Moretti che appena un mese fa ha pensato bene di licenziare il suo rappresentante legale negli Emirati Arabi: Caio Mussolini, nipote di Vittorio, figlio di Benito, e capo del Medio Oriente.

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