VIDEO 5 GIORNI A 5 STELLE

DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

venerdì 22 aprile 2016

Toschi, Matteo non convince il Colle

Il Gen. Div. (GdF) Andrea Toschi
Il premier ripropone il generale come capo della Gdf. Ma il Quirinale resta perplesso
Il Governo ha fretta. Vuole chiudere la partita delle nomine. Anche a prescindere dai consigli ricevuti dal Colle. Così nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi è tornato alla carica sulla nomina del generale Giorgio Toschi a capo della Guardia di Finanza, un desiderio imprescindibile per il presidente del Consiglio. Ma le indiscrezioni che filtrano dal Quirinale sembrano confermare che, nei giorni scorsi, il nome di Toschi sia stato sottoposto all’inquilino del Colle per la seconda volta. E anche che, per la seconda volta, la situazione si sarebbe bloccata. Possibile che le maggiori riserve su Toschi siano principalmente legate a due fattori: il suo forte legame con il generale Michele Adinolfi, di cui è stato per molti anni numero due anche in Toscana, e la posizione del fratello Andrea Toschi, arrestato insieme ad altri il 9 maggio 2014 nell’inchiesta Sopaf per la presunta appropriazione indebita di 79 milioni sottratti alle casse di previdenza di ragionieri, medici e giornalisti. Le accuse sono a vario titolo associazione per delinquere, truffa, appropriazione indebita, corruzione e frode fiscale. Nell’ordinanza si legge, fra l’altro, che Andrea Toschi “sfruttava la propria rete di relazioni esterne per agevolare la realizzazione di operazioni illecite e conseguire i relativi guadagni”. Va detto che negli atti il nome del fratello generale non figura e che è stata proprio la Guardia di Finanza a compiere l’arresto.
Basterebbe questo a comprendere il motivo che sembrerebbe spingerebbe il Quirinale a consigliare prudenza e una riflessione anche su altri nomi. A rafforzare la problematicità di una sua scelta, anche la vicinanza di Toschi al generale Adinolfi, legatissimo al Giglio Magico e allo stesso Renzi. Le intercettazioni della procura di Napoli nell’inchiesta sulla metanizzazione di Ischia hanno rivelato chiaramente i rapporti di confidenza. È con Adinolfi che Renzi nel gennaio 2014 si lascia andare a giudizi negativi su Enrico Letta, definendolo “un incapace”. Ma forse più rilevanti sono i colloqui tra Adinolfi e Nardella e gli sms scambiati tra il generale e Luca Lotti: tutti “sconcertati” per la conferma, decisa dal governo Letta, del generale Saverio Capolupo a capo della Gdf. Incarico che, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, interessava Adinolfi , che per questo si muoveva con gli amici fiorentini. Sostituire ora Capolupo con Toschi, per anni vice di Adinolfi, secondo molti non sembrerebbe la migliore delle scelte. Perde quota anche l’al tr o nome del premier dopo Toschi, il generale Vincenzo Delle Femmine. Ieri il Sole24Ore ha confermato, con altri dettagli, quanto rivelato il giorno prima dal Fat to: la “combriccola” legata a Gianluca Gemelli, compagno dell’ex ministro Federica Guidi, partecipò a una cena con l’attuale numero due dell’Aisi, Vincenzo Delle Femmine. Cena organizzata al circolo della Marina sul Lungotevere per la quale, nelle intercettazioni, Nicola Colicchi e Paolo Quinto, braccio destro di Finocchiaro, confermano che “Vincenzo” ci sarà. Delle Femmine non poteva sapere che stava frequentando i futuri indagati dell’associazione per delinquere, come non lo sapeva quando incontrava Ponzellini, banchiere della Bpm oggi sotto processo. A quanto pare Renzi non ha gradito scoprire dal Fatto che il suo candidato frequentava il giro di persone che ormai da un mese stanno mettendo in imbarazzo il suo governo.
Il F.Q. del 22/04/2016 – pag. 6

Nessun commento:

Posta un commento