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11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

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venerdì 23 ottobre 2015

La difesa è sempre legittima

I cittadini non si sentono più sicuri. E si difendono da sé. Viaggio nella giustizia italiana che tutela ladri e malviventi e condanna chi si difende


La spiegazione è tutta nei numeri. C'è un motivo se gli italiani hanno deciso di difendersi con le armi, se i casi di rapine e furti finite in tragedia stanno occupando televisioni e giornali nazionali. I cittadini non si sentono più sicuri. E difendono chi si è difeso: Il 73% degli intervistati di un sondaggio Ixè per Agorà (Raitre), infatti, trova sbagliata l'accusa di omicidio volontario per il pensionato che ha ucciso con un colpo di pistola un giovane ladro a Vaprio D'Adda, nel milanese. Il 21% trova invece giusta l'accusa. Nel rapporto sulla sicurezza, diramato dall'Istat nel 2014, si evince chiaramente che ad essere aumentata non è solo la percezione di insicurezza degli italiani. Ben 18 milioni sono quelli che si sono detti insicuri e solo il 55% è pronto ad uscire da solo di notte (mentre nel 2010 era il 59% e nel 2011 addirittura il 60,8%). Ma non è solo questo. Ciò che preoccupa è l'aumento dele rapine in casa (+65,8% rispetto al 2010), dei reati contro il patrimonio e dei borseggi.
Gli ultimi casi di cronaca sono solo una piccola parte di quelli realmente accaduti. Alcuni sono i più noti: Graziano Stacchio, il benzinaio che per difendere una donna e un gioielliere ha sparato contro i ladri; Ermes Mattielli, il pensionato che scaricò il caricatore contro i rom entrati nella sua ricicleria; e - in ultimo - il caso di Francesco Sicignano, il pensionato di Vaprio D'Adda che ha ucciso un 22enne albanese sorpreso mentre rubava nella sua casa.
Abbiamo recuperato uno di quelli dimenticati. Giuseppe Caruso il prossimo 27 ottobre rischia 21 anni di carcere per omicidio volontario, solo perché dopo numerosi furti ha tentato di difendere la sua proprietà.
La legge
Bisogna essere chiari. L'articolo 52 del codice penale, quello sulla legittima difesa, sembra far acqua da tutte la parti. In particolare, ci spiega l'avvocato penalista Paolo Pesciarelli, "occorre togliere dal secondo comma l'inciso 'quando vi è desistenza o pericolo di aggressione'. Perché è una valutazione che è impossibile fare per chi si trova in quelle situazioni specifiche". "Il problema è il limite di eccezione di proporzionalità - conferma l'avvocato Marco Tomassoni - è un concetto anacronistico: bisogna dare facoltà di difendersi con tutti i mezzi a disposizione". Una legge, però, si interpreta, e il potere di punire o meno chi nell'atto di proteggersi uccide o ferisce un ladro è in mano alla magistratura.
Le colpe della magistratura
Non a caso, infatti, Giuseppe Lipari, difensore di Caruso, non ha rimorsi nel dire che "è l'ideologia di certi magistrati a decidere se questo o quel caso è omicidio volontario e non legittima difesa". Ed è per questo che la Lega Nord ieri ha manifestato di fronte ai Tribunali di tutta Italia: "Se i magistrati non riescono a interpretare correttamente la norma - ha detto Salvini davanti al Palazzaccio di Milano - allora aboliamola".
Una buona idea. La difesa deve essere sempre legittima. Quella della propria vita, quella dei propri cari e anche della proprietà privata.
Quale arma?
I cittadini lo sanno. Tant'è che negli ultimi anni stanno aumentando in maniera considerevole le iscrizioni ai poligoni di tiro. Sarà l'effetto mediatico degli ultimi tempi, ma soprattutto nelle zone dove si verificano più frequentemente furti, i cittadini si rivolgono agli esperti del grilletto per imparare a sparare. "Un po' di rapine e la gente dice che non capisce più quello che succede - dichiarava Efren Dalla Santa, presidente del poligono di Laghetto (Vicenza) - Magari non la useranno mai, ti spiegano, ma vogliono sentirsi più sicuri a casa". E senza star troppo a pensare se conviene usare una pistola o un fucile a canne mozze, la cosa fondamentale è saperle maneggiare con cura. Conoscerne i segreti e l'utilizzo in totale sicurezza. "Nel momento in cui si sia costretti ad utilizzare l'arma da fuoco - ci spiega dettagliatamente l'esperto Tony Zanti - non si può improvvisare". Potenzialità dell'arma, manutenzione, puntamento, utilizza al chiuso e all'aperto: per difendersi da soli bisognerebbe prima seguire un corso.
Anche questo, però, potrebbe non bastare. Perché di notte, con il buio, con la paura di avere un malintenzionato vicino, ogni conoscenza potrebbe venir meno e fare spazio alla legittima paura che genera l'altrettanto legittima difesa. L'Italia dovrebbe capire che chi commette rapine non è un disgraziato o un pover uomo. Ma un criminale. E se c'è qualcuno da compatire, quelli sono i pensionati che hanno avuto il coraggio di sparare e ora hanno la vita distrutta. Chi viola un domicilio e chi di lavoro fa il ladro, deve sapere che potrebbe uscirne steso.

Non significa essere violenti. Ma desiderare un Paese dove la sicurezza viene garantita. E con essa la legittima difesa.

giovedì 22 ottobre 2015

Legittima difesa, Renzi: “Legge modificabile”

I politici cavalcano il caso del pensionato che ha sparato e ucciso un ladro: riforma dell’articolo 52


Colpito al cuore, sparo frontale, esploso dall’alto al basso. Non in casa, ma all’esterno, mentre la vittima si trovava sulle scale. A due giorni dai fatti di Vaprio d’Adda con il pensionato Francesco Sicignano accusato di omicidio volontario per la morte di un ragazzo romeno di 28 anni, le cose cambiano, la dinamica si modifica. Al terzo piano della villetta di via Cagnola non c’è sangue.

Il delitto è avvenuto all’esterno. La ricostruzione dell’uomo, eletto eroe dalla Lega nord, non convince, Sicignano ha mentito? Se sì perché? Resta un dato incontrovertibile: la vittima, assieme a due complici, stava tentando un furto in casa. Sicignano poteva non sparare? La sua reazione ha superato la legittima difesa? O peggio si è trattato di un vero e proprio omicidio? Domande che oltre alla procura di Milano, interrogano anche la politica con sfumature diverse. E così dopo la delirante uscita dell’eurodeputato leghista Gianluca Buonanno su un fondo pubblico per incentivare l’acquisto di pistole, e la netta presa di posizione, oltre che del Carroccio, anche di Fratelli d’Italia a favore dell’indagato, ora anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi entra nella discussione. “Chi si trova in casa qualcuno –ha detto ieri – ha una reazione comprensibile ma il codice dice che ci deve essere proporzionalità. Rispetto alla sicurezza saremo sempre in prima linea ma senza strumentalizzare”. Sulla legittima difesa “si può discutere con il buonsenso perché stiamo parlando di una dinamica da non affrontare sull’onda dell’emozione”.
Ed è proprio quest’ultimo passaggio che apre nuovi scenari per l’articolo 52 del codice penale che disciplina appunto la legittima difesa. Dal 2006 la riforma dell’articolo autorizza l’utilizzo di un’arma “legittimamente detenuta” per difendere “la propria o altrui incolumità” e “i beni propri o altrui”. La questione è molto sentita. Tanto che ieri, intervistato dalla Stampa, il viceministro di Giustizia Enrico Costa (Ncd) ha spiegato che “la criminalità sta cambiando” e per questo “il legislatore ha il dovere di cambiare le pene”. Da qui l’annuncio di una ulteriore modifica della legge. Costa però puntualizza: “È chiaro che non esiste il diritto alla vendetta ”. Insomma la discussione è aperta. Difficile però restare oggettivi davanti all’emozione. Succede ai cittadini, ma anche alla politica. Così Corrado Passera, candidato sindaco a Milano punta sul “comprendere le ragioni dello sparatore”. E mentre Matteo Salvini e la Lega tutta non si smuovono dalla granitica certezza che Francesco Sicignano “ha fatto bene ”, il governatore della Toscana Enrico Rossi lancia appelli affinché “l’Italia non diventi il Paese delle sparatorie, abbiamo uno che ha reagito, ha sparato, ha ucciso, e si mostra alla finestra orgoglioso di quello che ha fatto”.

domenica 2 agosto 2015

In partenza per le vacanze? Non ditelo a nessuno

Siete in partenza per le vacanze? Avete già scelto il luogo esotico dove andare a riposare? Ora non state nella pelle, e morite dalla voglia di dirlo a tutti i vostri amici... facebook, twitter, google+, whatsApp..... . Bene, lo volete un consiglio? NON LO DITE A NESSUNO altrimenti vi può capitare quello che è accaduto al nostro amico....