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martedì 20 ottobre 2015

Meloni e 5 stelle si giocano Roma

Sondaggio Datamedia per Il Tempo.
La leader di FdI prima nella corsa a sindaco.
M5S la lista preferita ma Marino è terzo 


Mancano sette mesi alle elezioni per scegliere il nuovo inquilino di Palazzo Senatorio dopo le dimissioni di Ignazio Marino da sindaco di Roma. I papabili candidati mantengono un profilo basso, ma le intenzioni di voto degli elettori appaiono già abbastanza chiare. Il sondaggio realizzato da Datamedia Ricerche per Il Tempo fornisce già due indicazioni precise: Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è la preferita dei romani per indossare la fascia tricolore (26,4%), mentre il Movimento 5 Stelle è la lista politica destinata a far man bassa di consensi (32,4%). Un voto disgiunto che fa capire quanto sia aperta la corsa al Campidoglio.
In questo intricato scenario si inseriscono gli altri attori in campo, uno su tutti l’imprenditore outsider Alfio Marchini, ancora in attesa di capire quali forze politiche saranno disponibili a sostenere la sua candidatura. Ma andiamo a vedere, nel dettaglio, cosa dice il sondaggio. Per quanto riguarda le liste, al primo posto, come detto, c’è il M5S che prenderebbe 20 punti percentuali in più del 2013. Un’occasione d’oro favorita dall’harakiri Marino-Pd. Secondo c’è proprio il Partito democratico, distaccato però di dieci punti (22,2%). La lista FdI-An, con l’8,1%, otterrebbe meno consensi della sua ipotetica candidata sindaco Meloni ma, al tempo stesso, toglierebbe voti importanti a Forza Italia (9,4%, nel 2013 il Pdl prese il 19,2%). La lista Marchini, invece, si attesterebbe a quota 7% (-0,4% rispetto alla scorsa tornata elettorale) anche se in altre rivelazioni la percentuale cresce. Segue la lista Marino col 4,5%. Decisivi saranno, infine, i voti della lista Noi Con Salvini (5,2%) e di Sel (6,7%).
Nelle elezioni comunali, però, fondamentali sono i voti che sono in grado di racimolare i candidati sindaco. Ed è questa la battaglia decisiva. Al secondo posto, dietro la Meloni, c’è il grillino Alessandro Di Battista (21,5%), il quale da mesi ripete di non avere alcuna intenzione di scendere in campo (al suo posto il Movimento potrebbe puntare su Virginia Raggi, avvocato e consigliera capitolina). Sul gradino più basso del podio c’è Ignazio Marino. Già, proprio lui, il sindaco dimissionario che con il 16,7% dei consensi potrebbe giocare un brutto scherzo al Pd, il partito che fino all’altro giorno lo ha sostenuto con malavoglia. Seguono Alfio Marchini (10%), il deputato dem Roberto Giachetti (4,8%) e il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone (3,8%). Questi sono i numeri su cui si confronteranno le forze politiche nelle prossime settimane. Il centrosinistra ha ancora le idee confuse, anche se il premier Renzi ha assicurato che la scelta del candidato passerà dalle primarie. Il prefetto Gabrielli, figura caldeggiata da molti, proprio ieri ha spiegato le sue intenzioni: «Se mi dovessi candidare sputatemi in faccia». Quindi, chi resta? Oltre a Giachetti, i nomi che circolano sono quelli del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il ministro per la Pubblica amministrazione Marianna Madia e l’attuale assessore capitolino alla legalità ed ex magistrato Alfonso Sabella. Anche il centrodestra è lontano dal trovare la quadra. La Meloni - che finora ha sempre frenato sull’ipotesi di una sua candidatura - è spinta da FdI, dal leader de La Destra Francesco Storace e potrebbe ottenere l’appoggio del salviniani. Il problema è che è invisa ad una parte di Forza Italia e, soprattutto, a Ncd. Berlusconi e il partito di Alfano, infatti, starebbero lavorando a portare dalla loro parte Marchini, che non dispiace ad un’ampia fetta del Pd e del mondo cattolico. Proprio lui, l’imprenditore romano che vuole arruolare i «300 romani migliori». Alfio, però, non ha ancora scelto, consapevole del fatto che attorno alla sua figura potrebbero convergere tutti i moderati.

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