Sondaggio Datamedia per Il
Tempo.
La leader di FdI prima nella corsa a sindaco.
M5S la lista preferita ma
Marino è terzo
Mancano sette mesi alle
elezioni per scegliere il nuovo inquilino di Palazzo Senatorio dopo le
dimissioni di Ignazio Marino da sindaco di Roma. I papabili candidati
mantengono un profilo basso, ma le intenzioni di voto degli elettori appaiono
già abbastanza chiare. Il sondaggio realizzato da Datamedia Ricerche per Il
Tempo fornisce già due indicazioni precise: Giorgia Meloni, leader di Fratelli
d’Italia, è la preferita dei romani per indossare la fascia tricolore (26,4%),
mentre il Movimento 5 Stelle è la lista politica destinata a far man bassa di
consensi (32,4%). Un voto disgiunto che fa capire quanto sia aperta la corsa al
Campidoglio.
In questo intricato scenario si inseriscono gli
altri attori in campo, uno su tutti l’imprenditore outsider Alfio Marchini,
ancora in attesa di capire quali forze politiche saranno disponibili a
sostenere la sua candidatura. Ma andiamo a vedere, nel dettaglio, cosa dice il
sondaggio. Per quanto riguarda le liste, al primo posto, come detto, c’è il M5S
che prenderebbe 20 punti percentuali in più del 2013. Un’occasione d’oro
favorita dall’harakiri Marino-Pd. Secondo c’è proprio il Partito democratico,
distaccato però di dieci punti (22,2%). La lista FdI-An, con l’8,1%, otterrebbe
meno consensi della sua ipotetica candidata sindaco Meloni ma, al tempo stesso,
toglierebbe voti importanti a Forza Italia (9,4%, nel 2013 il Pdl prese il
19,2%). La lista Marchini, invece, si attesterebbe a quota 7% (-0,4% rispetto
alla scorsa tornata elettorale) anche se in altre rivelazioni la percentuale
cresce. Segue la lista Marino col 4,5%. Decisivi saranno, infine, i voti della
lista Noi Con Salvini (5,2%) e di Sel (6,7%).
Nelle elezioni comunali, però, fondamentali sono i
voti che sono in grado di racimolare i candidati sindaco. Ed è questa la
battaglia decisiva. Al secondo posto, dietro la Meloni, c’è il grillino
Alessandro Di Battista (21,5%), il quale da mesi ripete di non avere alcuna
intenzione di scendere in campo (al suo posto il Movimento potrebbe puntare su
Virginia Raggi, avvocato e consigliera capitolina). Sul gradino più basso del
podio c’è Ignazio Marino. Già, proprio lui, il sindaco dimissionario che con il
16,7% dei consensi potrebbe giocare un brutto scherzo al Pd, il partito che
fino all’altro giorno lo ha sostenuto con malavoglia. Seguono Alfio Marchini
(10%), il deputato dem Roberto Giachetti (4,8%) e il presidente
dell’Anticorruzione Raffaele Cantone (3,8%). Questi sono i numeri su cui si
confronteranno le forze politiche nelle prossime settimane. Il centrosinistra
ha ancora le idee confuse, anche se il premier Renzi ha assicurato che la
scelta del candidato passerà dalle primarie. Il prefetto Gabrielli, figura
caldeggiata da molti, proprio ieri ha spiegato le sue intenzioni: «Se mi
dovessi candidare sputatemi in faccia». Quindi, chi resta? Oltre a Giachetti, i
nomi che circolano sono quelli del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, il
ministro per la Pubblica amministrazione Marianna Madia e l’attuale assessore
capitolino alla legalità ed ex magistrato Alfonso Sabella. Anche il
centrodestra è lontano dal trovare la quadra. La Meloni - che finora ha sempre
frenato sull’ipotesi di una sua candidatura - è spinta da FdI, dal leader de La
Destra Francesco Storace e potrebbe ottenere l’appoggio del salviniani. Il
problema è che è invisa ad una parte di Forza Italia e, soprattutto, a Ncd.
Berlusconi e il partito di Alfano, infatti, starebbero lavorando a portare dalla
loro parte Marchini, che non dispiace ad un’ampia fetta del Pd e del mondo
cattolico. Proprio lui, l’imprenditore romano che vuole arruolare i «300 romani
migliori». Alfio, però, non ha ancora scelto, consapevole del fatto che attorno
alla sua figura potrebbero convergere tutti i moderati.
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