Rivolta sul web e tra i parlamentari, Di Benedetto: “È un
tentativo patetico”
Si chiama post, si legge esplosione dentro il Movimento. Di
buon mattino, il blog di Beppe Grillo sforna un inedito, la libertà di
coscienza per i senatori. Potranno votare come preferiscono sul ddl Cirinnà
sulle unioni civili, che prevede la stepchild adoption, “anche se la legge
verrà modificata”. E il M5s, che da giorni assicurava un sì compatto al testo
“a patto che non venga stravolto”, diventa una polveriera. Si infuriano i
senatori, che ribadiscono il sì al testo: e si arrabbiano pure tanti deputati,
mentre la base schiuma rabbia. Alfano invece esulta (“Grazie a Grillo può
saltare la legge”) e il Pd infierisce su Twitter: #dietrofrontM5S. È il primo
prezzo per la scelta di Gianroberto Casaleggio e di un pezzo del Direttorio,
Luigi Di Maio in testa.
Sono il "Guru" e il candidato premier che verrà i principali
fautori del post. Figlio innanzitutto della paura di perdere il voto moderato e
cattolico, e di apparire come la stampella del governo Renzi. Un editto che
lascia la libertà di voto ma che soprattutto prova a anestetizzare la posizione
del M5s, in particolare sulle adozioni. “Nel testo – ricorda il post – è prevista
la stepchild adoption , letteralmente adozione del figliastro, per le coppie
omosessuali. Un punto su cui le sensibilità degli elettori, degli iscritti e
dei portavoce del M5s sono varie per questioni di coscienza”. Poi, nel
dettaglio: “Nella votazione online che si è svolta a ottobre 2014 (dove gli
iscritti dissero sì alle unioni civili a stragrande maggioranza, ndr) non c’erano
accenni alle adozioni e gli iscritti del M5s non hanno potuto dibattere su
questo argomento”. Considerazione contestabile, visto che il post per quella
votazione parlava di “di diritti e doveri della coppia equiparati al matrimonio
ma con esclusione della possibilità di adottare figli estranei alla coppia”,
non prevista neppure dalla stepchild. Il blog però tira dritto: “In seguito
alle tante richieste da parte di elettori, iscritti e portavoce si lascia
libertà di coscienza ai senatori sulle votazioni agli emendamenti della legge
Cirinnà e alla legge, anche se modificata”. E gli iscritti, il voto sul web?
Niente: “Su un tema etico di questa portata i senatori possono comunque, in
base ai dettami della loro coscienza, votare in maniera difforme dal gruppo
qualunque sia l’esito delle votazioni”. I parlamentari saltano sulle sedie. A
esporsi nelle chat è Alessandro Di Battista: “Sono andato in tv a ripetere che
avremmo votato la legge se non l’avessero cambiata, ma questo post ha un
senso”. Spiega: “Sono arrivati segnali negativi da molti moderati del Movimento
sulle adozioni. E tanta base è arrabbiata perché votando la legge faremmo da
stampella ai dem”. Così, ecco la via mediana: “Non diciamo di non votarla, ma
perché dobbiamo esporci mentre Renzi si copre con la libertà di coscienza?”. È
la valutazione del cattolico Casaleggio, che negli ultimi giorni aveva chiamato
spesso Roma, mostrando gelo nei confronti del ddl. E potrebbe essere quella di
Di Maio, che ai rapporti con parte del mondo cattolico tiene. Su Facebook
conferma: “Giusto fare così”. Ma prende tempo: “Nei prossimi giorni dirò la mia
sulla legge”. I senatori invece twittano a favore del ddl.
A lanciare l’idea è Alberto Airola, antico fautore delle
unioni civili: “Voto sì al ddl così com’è, coerentemente come ho sempre
sostenuto”. Lo imitano in tanti, da Paola Taverna fino a Maurizio Buccarella,
fino al lucano Vito Petrocelli: “Voto sì anche se bisognava fare di più”. Elisa
Bulgarelli è dura: “Speravo che nel M5s fosse rimasta un minimo di coerenza”.
Ma è la deputata palermitana Chiara Di Benedetto a sparare: “Abbiamo illuso e
offeso le persone che hanno riposto in noi una speranza. La libertà di
coscienza sul ddl Cirinnà suona come un patetico tentativo di galleggiare”.
Alle 21 di ieri, erano 24 su 35 i sì dei senatori su Twitter. In bilico restano
in due (Sergio Puglia e Ornella Bertorotta), con un altro paio di indecisi. Due
senatrici che hanno appena partorito potrebbero non essere in aula. Intanto
iscritti ed elettori si sfogano sul web: “Auto - gol”, “suicidio”, “vi siete venduti
al Vaticano”, “dem o cristiani ”. Dal Pd sibilano: “La mossa dei 5Stelle rende
più facile lo stralcio della stepchild”. Una strada per recuperare Alfano e
varare la legge, con il M5s che griderebbe all’abbraccio reazionario. Ma la via
principale è andare dritti, con i voti dei 5Stelle. Alle prese con le loro
coscienze, in rivolta.
Nessun commento:
Posta un commento