L’informazione è ancora ufficiosa, e per renderla
ufficiale bisognerà aspettare notizie dal ministero dell’Interno, che
dovrebbero arrivare entro questa settimana. Salvo colpi di scena, comunque, si
voterà domenica 5 giugno: 1300 Comuni alle urne, tra cui le principali città
italiane come Milano, Roma, Torino e Bologna. La scelta rischia di aumentare il
rischio astensionismo: quella domenica infatti arriva alla fine di un lungo
ponte estivo che parte giovedì 2 giugno (Festa della Repubblica) e finisce
proprio il giorno 5. Proprio per questo il governo sta valutando di tenere
aperti i seggi non solo per la giornata di domenica, ma anche per la mattinata
di lunedì, fino alle ore 14 o alle ore 15, come già è accaduto in passato. Se
la data del 5 venisse confermata, i ballottaggi - che sembrano certi nella
maggioranza delle grandi città - si terrebbero domenica 19 giugno. L’ipotesi di
votare al primo turno il 12 giugno, che all’inizio era sembrata come quella più
accreditata, è stata bocciata per la coincidenza con una festività ebraica.
Il Fatto Quotidiano - 30 marzo 2016 - pag. 10
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