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DI BATTISTA - 11.05.2016 OTTOEMEZZO

11.05.2016 - ALFONSO BONAFEDE (M5S) Unioni civili: tutta la verità in faccia al governo

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mercoledì 30 marzo 2016

LA DATA “UFFICIOSA” - Comunali il 5 giugno: sarà il giorno finale di un lungo ponte

L’informazione è ancora ufficiosa, e per renderla ufficiale bisognerà aspettare notizie dal ministero dell’Interno, che dovrebbero arrivare entro questa settimana. Salvo colpi di scena, comunque, si voterà domenica 5 giugno: 1300 Comuni alle urne, tra cui le principali città italiane come Milano, Roma, Torino e Bologna. La scelta rischia di aumentare il rischio astensionismo: quella domenica infatti arriva alla fine di un lungo ponte estivo che parte giovedì 2 giugno (Festa della Repubblica) e finisce proprio il giorno 5. Proprio per questo il governo sta valutando di tenere aperti i seggi non solo per la giornata di domenica, ma anche per la mattinata di lunedì, fino alle ore 14 o alle ore 15, come già è accaduto in passato. Se la data del 5 venisse confermata, i ballottaggi - che sembrano certi nella maggioranza delle grandi città - si terrebbero domenica 19 giugno. L’ipotesi di votare al primo turno il 12 giugno, che all’inizio era sembrata come quella più accreditata, è stata bocciata per la coincidenza con una festività ebraica. 
Il Fatto Quotidiano - 30 marzo 2016 - pag. 10

mercoledì 3 febbraio 2016

M5S: a Napoli (forse) si parte, a Roma caccia agli “imbucati”

Luigi Di Maio
“ORA O MAI PIÙ”. Lo scrive Luigi Di Maio su Facebook a proposito delle elezioni a Napoli, aprendo la corsa alle candidature del Movimento 5 Stelle, solo qualche giorno dopo la visita di Roberto Fico in città, l’altro membro del Direttorio, visita che sembrava aver portato a un nulla di fatto non escludendo la mancata partecipazione del M5s alle comunali. “C’è una città da far conoscere al mondo, da rendere vivibile e visibile a tutti - sottolinea Di Maio - È il momento di concretizzare il percorso del Movimento 5Stelle fatto insieme ai cittadini in tutti questi anni. Napoli non ha bisogno di protagonismi, per cambiarla è necessario lavorare ogni giorno con sacrificio e dedizione. È una metropoli complessa e il voto di giugno potrebbe essere l’ultima vera occasione della storia per fare qualcosa di buono. Dobbiamo provarci: ora o mai più”. Su Roma, invece, interviene la deputata Roberta Lombardi: “A metà febbraio avremo il candidato M5s a sindaco di Roma. Abbiamo fatto uno screening tra gli aspiranti, c’erano diversi imbucati di Pd e Idv. Stiamo terminando la fase di caricamento delle candidature da parte dei 225 aspiranti candidati consiglieri comunali”.

martedì 10 novembre 2015

Sondaggi, il M5s al ballottaggio allunga sul Pd: più 1,7%. Anche grazie ai voti di Lega Nord e Fratelli d’Italia

I Cinque Stelle sfiorano il 28 per cento, il Partito democratico resta intorno al 32. Al secondo turno il 44% degli elettori leghisti sceglierebbe il Movimento. Renzi la spunterebbe, invece, in una sfida finale contro un listone di centrodestra
di F.Q.

Matteo Renzi dice di aver resistito a due spallate arrivate nel fine settimana, forse sopravvalutando il significato della fondazione di Sinistra Italiana al teatro Quirino di Roma e la manifestazione del centrodestra con circa 20mila partecipanti in piazza Maggiore a Bologna. In realtà lo sguardo del presidente del Consiglio dovrebbe rivolgersi da un’altra parte. Per la seconda settimana consecutiva i sondaggi infatti danno vincente il Movimento Cinque Stelle in un eventuale ballottaggio con il Pd alle Politiche. Secondo l’istituto Emg per il TgLa7, infatti, finirebbe 51,7 a 48,3. Il sorpasso (virtuale) era già avvenuto la scorsa settimana, qui la notizia è che la forbice si allarga di oltre un punto (1,1) in sette giorni. Come sempre in materia di sondaggi servono le dovute cautele, innanzitutto perché le elezioni nazionali sono lontane nel tempo di due anni e mezzo (certo ci sono le amministrative di Roma, Milano e Napoli tra 6 mesi), ma poi anche per il fatto che esiste in sondaggi come questo un margine di errore del 3 per cento. Terza variabile: gli indecisi, che Emg valuta al 17,2 per cento. Non si tratta degli astensionisti (42%), ma di chi non ha ancora deciso, appunto, chi scegliere una volta ai seggi.
L’altro elemento importante dei sondaggi degli ultimi giorni, anche se in qualche modo prevedibile, è il risultato dell’analisi sull’eventuale flusso di voti a favore del M5s tra il primo e il secondo turno. Emerge dai dati Emg che il contributo significativo (e forse decisivo) per la vittoria dei grillini nei confronti del Pd arriverebbe dagli elettori di destra, Lega Nord e Fratelli d’Italia tanto per fare nomi e cognomi.
Secondo l’istituto diretto da Fabrizio Masia al secondo turno sceglierebbero il M5s il 22% degli elettori di Forza Italia, il 30 per cento degli elettori di Fratelli d’Italia e addirittura il 44 per cento degli elettori della Lega Nord. E ancora più sorprendente è vedere una dinamica simile ma rovesciata, stando a un’analisi condotta a ottobre da Demos per Repubblica. Secondo l’istituto guidato da Ilvo Diamanti in uno scontro finale al ballottaggio il Pd vincerebbe su un listone di centrodestra 52 a 48: un quarto di chi al primo turno vota Cinque Stelle, al secondo turno sceglierebbe il candidato di Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Per paradosso Pd e Matteo Renzi devono sperare che i partiti di centrodestra si uniscano e superino – come sperano Matteo Salvini e Silvio Berlusconi – proprio il M5s in modo da accedere al ballottaggio. In una sfida tra democratici e un listone di centrodestra, infatti, non ci sarebbe gara: 52,5 a 47,5, anche se anche in questo caso, rispetto a una settimana, si riduce il distacco dello 0,4.
Il punto di partenza è senza dubbio il periodo di grazia dei Cinque Stelle (teoricamente preoccupante per Renzi). Emg per il TgLa7segnala un ulteriore aumento e un valore che sfiora il 28 per cento. Index Research per Piazzapulita, in un sondaggio diffuso la scorsa settimana, aveva fissato il M5s addirittura al 28,7, a soli tre punti di distanza dal Partito democratico. Ixè per Agorà, venerdì scorso, calcolava il 27,5. Queste le ultime rilevazioni sul Movimento. Il Pd invece oscilla tra il 30,5 e il 32 in una situazione, peraltro, che la sinistra del partito definisce di “isolamento” visto che i rapporti con Sinistra Italiana sono già pessimi.
Per quanto riguarda le liste, secondo Emg, il Partito democratico questa settimana si attesta al 31,6 per cento (con un calo dello 0,6 in una settimana), davanti al M5s al 27,7 (+0,4). Terzo partito è ancora la Lega Nord (14,4, +0,3), mentre l’unico altro partito in doppia cifra è Forza Italia (11,8, +0,1). Supererebbero la soglia di sbarramento per l’ingresso in Parlamento Fratelli d’Italia (5%, -0,2) e Sel (3,4, +0,1). Torna in allarme Area Popolare (Ncd e Udc) che sarebbe sotto la soglia: 2,8 (-0,3). E’ ancora presto, invece, per misurare Sinistra Italiana(di cui Sel rappresenta comunque un pezzo).


lunedì 9 novembre 2015

M5S - Comunali test di maturità, Grillo fuori da campagna elettorale

Solo qualche apparizione spot, quando la campagna elettorale per i Comuni che andranno al voto in primavera arriverà alle battute finali. A quanto apprende l’Adnkronos, Beppe Grillo alle prossime amministrative sarà defilato, abbandonerà la prima linea e lascerà che siano i suoi parlamentari a metterci la faccia. A partire dai ‘big’, ovvero quei parlamentari che, in tre anni di legislatura, sono diventati i volti più amati del Movimento, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico e Paola Taverna solo per fare qualche nome. La linea è questa. Come negli ultimi appuntamenti elettorali per i Comuni e le Regioni al voto, il leader del M5S resterà nelle retrovie. Ma stavolta, con un Movimento che i sondaggi danno in crescita esponenziale, la ‘ritirata’ di Grillo suona più come un test di maturità per un Movimento che, come ama ripetere il comico genovese, «deve camminare sulle proprie gambe». E allora niente ‘Tsunami’ o ‘Vinciamo noi’ tour. Grillo salirà nuovamente sulcamper solo per le prossime elezioni politiche, se ce ne sarà bisogno. Per ora lascia che siano i suoi a battere il territorio nei Comuni al voto. Stesso discorso per Roma, una ‘piazza’ in cui i 5 Stelle puntano molto, anche per il forte valore simbolico. Gianroberto Casaleggio, riportano fonti qualificati, è in contatto continuo con i suoi, studia le mosse per spingere la corsa dei grillini in Campidoglio. Ma anche per Roma, su Grillo, varrà lo stesso discorso: farà solo qualche uscita spot al fianco dei suoi. Che intanto pensano a come finanziare la campagna elettorale. A veicolare fondi sarà soprattutto il blog, che si appellerà ad attivisti e simpatizzanti, perché il M5S rinuncia ai finanziamenti pubblici e ha bisogno del sostegno dei militanti. Quando la campagna elettorale entrerà nel vivo, torneranno, tra le altre iniziative, le serate all’insegna del ‘parlamentare che ti serve’, con gli eletti 5 Stelle in versione ‘cameriere per una notte’ per mettere il turbo alla raccolta fondi. E in alcune di queste serate, viene spiegato, che farà capolino Grillo, al fianco dei suoi per spingere la corsa del Movimento. Nei Comuni al voto, intanto i 5 Stelle sono alle prese con la selezione dei candidati con regole sparse: città che vai, norme che trovi. A Milano i grillini hanno giocato di anticipo e sono già alla scelta del candidato sindaco, che verrà proclamato oggi stesso al termine di una giornata di votazioni all’Auditorium di via Valvassori Peroni, con tanto di urna ‘old style’. A Roma si parte dal programma, solo a gennaio ci sarà la scelta dell’aspirante candidato sindaco con un passaggio in Rete. A Bologna, con ogni probabilità, di mouse o matita non ci sarà bisogno: se i meetup locali raggiungeranno l’accordo, Max Bugani correrà per Palazzo D’Accursio. A Torino Chiara Appendino è data per favorita, tanto che, forse, anche nel capoluogo piemontese non ci sarà un voto ma l’incoronazione’ del candidato sarà il frutto di un’intesa tra attivisti. A Napoli e in altre città, invece, tutto è ancora da decidere. Quel che è certo, al momento, è che i parlamentari saranno chiamati a battere il territorio cercando il consenso degli elettori. A Roma, in particolare, ai volti più noti del Movimento è stato chiesto di spendersi come fossero loro i candidati alla fascia tricolore del Campidoglio. Di Battista, Taverna, Lombardi, Di Maio, Ruocco dovranno fare campagna elettorale prestandosi alla tv ma raggiungendo anche piazze e quartieri periferici della Capitale. Di Maio e Fico, poi, avranno un ruolo centrale anche per le amministrative a Napoli e presteranno il loro volto alla campagna elettorale per Palazzo San Giacomo, che già in passato, nel 2011, ha visto la candidatura dello stesso Fico a candidato sindaco. Ma i tempi sono cambiati, e il Movimento di Grillo in questi anni ha visto lievitare i suoi voti in Campania, mettendo a segno, alle ultime regionali, un record di consensi proprio nel capoluogo campano. Anche nei comuni minori, da un estremo all’altro dello Stivale, arriveranno gli eletti 5 Stelle, mentre Grillo centellinerà le uscite. Sperando che i risultati non deludano e i suoi superino a pieni voti il test di maturità. Altrimenti, pasticche di Maalox per tutti.