Nasce il “Portale delle Stelle”, on line il testamento
politico di Casaleggio
Giorno della Liberazione, rivoluzione a Cinque Stelle.
Pensata e descritta dal guru Gianroberto Casaleggio in una lettera che è un
testamento politico. La miccia del futuro, per il M5s che brucia un simbolo e
dice addio all’era dei diarchi, per darsi una struttura autonoma. Via dal blog
il nome di Beppe Grillo, che compie un altro passo di lato, e spazio al portale
“delle Stelle”. Ed ecco un’associazione, Rousseau che poi confluirà in una
fondazione intitolata a Gianroberto Casaleggio, “con il coinvolgimento di
esponenti del Movimento”. Sarà la nuova associazione a raccogliere fondi
tramite bonifici e donazioni sul web.
SOLDI per finanziare il blog e l’omonima piattaforma web,
quella Rousseau che è già parzialmente operativa. Un’agorà riservata agli
iscritti a 5Stelle, dove votare le decisioni rilevanti, costruire i disegni di
legge, scambiare idee. La spina dorsale del nuovo Movimento, in cui il
Direttorio detterà la linea politica, consultando però la base sui passaggi
fondamentali. Mentre Casaleggio junior gestirà le piattaforme web, il lascito
del padre. Da erede che non vuole essere leader, ma che manterrà un ruolo e un
peso. E che andrà ascoltato: anche da Luigi Di Maio, il candidato premier
naturale. Infine, in campo rimane l’associazione Movimento 5Stelle, la pietra
fondativa del M5s, che ha come presidente Beppe Grillo e come altri soci suo nipote
e un commercialista di Genova. È sempre l’associazione fondatrice a controllare
il simbolo del Movimento. Ma da qui a qualche settimana potrebbero entrarvi i
big del Direttorio. E allora da una parte ci sarebbe l’ente di Casaleggio jr a
gestire le piattaforme, dall’altra l’associazione a 5Stelle a rappresentare
anche giuridicamente l’ala politica. Un’ipotesi. Mentre è una certezza il post
ieri di Casaleggio jr sul blog. Sillabe dirette e dolenti: “Mio padre voleva
che il suo progetto gli sopravvivesse, negli ultimi tempi mi chiese di
attivarmi perché Rousseau e il Movimento 5 Stelle crescessero anche senza di lui.
Creammo l’associazione Rousseau, che potesse operare senza scopo di lucro e
ricevere donazioni da chi voleva sostenere il progetto”. Ammette il manager:
“Il mio dispiacere è non essere riuscito a pubblicare Rousseau, il blog delle
Stelle e ad annunciare in tempo l’associazione, anche se lui sapeva che tutto
era pronto. Oggi sento la necessità di intestargli questa entità”. E allora,
ecco l’associazione Rousseau “fondata con mio padre per i mesi necessari a
creare e far riconoscere la fondazione Gianroberto Casaleggio in cui farò
confluire le attività dell’associazione”.
POI SPAZIO a una lettera del papà, “che avrebbe voluto
pubblicare quando tutto fosse stato pronto”. Così è Casaleggio senior ad
annunciare “la nascita del blog delle Stelle, di tutti noi, di tutti voi” al
posto di quello di Grillo (ma l’indirizzo ieri era ancora www.beppegrillo.it,
ndr). Con Casaleggio in vita, l’artista aveva già tolto il suo nome dal
simbolo. “Rimarrò il garante” ripete Grillo. Ma tanto sta cambiando. Ed è la
lettera di Casaleggio a spiegare perché: “Oggi sono decine le voci autorevoli
del M5s ed è necessaria un’evoluzione di una rivoluzione, portare il cittadino
a decidere del suo destino”. Da qui il nuovo blog e Rousseau, “primo passo
verso un’organizzazione degli strumenti di democrazia diretta”. Casaleggio
chiosa sui fondi (“con la pubblicità sul blog non si ripagano i costi”). E
assicura “votazioni più frequenti sui temi più importanti”. Potrebbe arrivarne
presto una sullo iussoli, l’acquisizione del diritto di cittadinanza nel Paese
in cui si è nati. Domenica sera, a Che tempo che fa, Di Maio ha detto: “Chi
nasce in Italia, conosce la nostra lingua e la nostra cultura ha diritto di
essere italiano”. Parole pesanti, dal primus inter pares di un M5s che spesso
ha tenuto la barra verso destra sul tema. Esemplare il caso del reato di
immigrazione clandestina, con due senatori, Buccarella e Cioffi, che ne
proposero l’abolizione, provocando l’ira di Grillo e Casaleggio. Poi però, era
il gennaio 2014, si votò sul blog, e gli iscritti appoggiarono la cancellazione
del reato. Un’era dopo, Di Maio apre a una proposta quasi di sinistra. I
parlamentari ne hanno discusso un paio di settimane fa, in un’assemblea
congiunta. Va ancora elaborata una proposta dettagliata. Ma a dire la parola
definitiva dovrebbero essere gli iscritti, sul blog.
Il F.Q. del 26 aprile 2016 – pag. 9
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