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martedì 26 aprile 2016

Il nuovo M5S: via Grillo dal blog, soldi dalla base

Nasce il “Portale delle Stelle”, on line il testamento politico di Casaleggio
Giorno della Liberazione, rivoluzione a Cinque Stelle. Pensata e descritta dal guru Gianroberto Casaleggio in una lettera che è un testamento politico. La miccia del futuro, per il M5s che brucia un simbolo e dice addio all’era dei diarchi, per darsi una struttura autonoma. Via dal blog il nome di Beppe Grillo, che compie un altro passo di lato, e spazio al portale “delle Stelle”. Ed ecco un’associazione, Rousseau che poi confluirà in una fondazione intitolata a Gianroberto Casaleggio, “con il coinvolgimento di esponenti del Movimento”. Sarà la nuova associazione a raccogliere fondi tramite bonifici e donazioni sul web.
SOLDI per finanziare il blog e l’omonima piattaforma web, quella Rousseau che è già parzialmente operativa. Un’agorà riservata agli iscritti a 5Stelle, dove votare le decisioni rilevanti, costruire i disegni di legge, scambiare idee. La spina dorsale del nuovo Movimento, in cui il Direttorio detterà la linea politica, consultando però la base sui passaggi fondamentali. Mentre Casaleggio junior gestirà le piattaforme web, il lascito del padre. Da erede che non vuole essere leader, ma che manterrà un ruolo e un peso. E che andrà ascoltato: anche da Luigi Di Maio, il candidato premier naturale. Infine, in campo rimane l’associazione Movimento 5Stelle, la pietra fondativa del M5s, che ha come presidente Beppe Grillo e come altri soci suo nipote e un commercialista di Genova. È sempre l’associazione fondatrice a controllare il simbolo del Movimento. Ma da qui a qualche settimana potrebbero entrarvi i big del Direttorio. E allora da una parte ci sarebbe l’ente di Casaleggio jr a gestire le piattaforme, dall’altra l’associazione a 5Stelle a rappresentare anche giuridicamente l’ala politica. Un’ipotesi. Mentre è una certezza il post ieri di Casaleggio jr sul blog. Sillabe dirette e dolenti: “Mio padre voleva che il suo progetto gli sopravvivesse, negli ultimi tempi mi chiese di attivarmi perché Rousseau e il Movimento 5 Stelle crescessero anche senza di lui. Creammo l’associazione Rousseau, che potesse operare senza scopo di lucro e ricevere donazioni da chi voleva sostenere il progetto”. Ammette il manager: “Il mio dispiacere è non essere riuscito a pubblicare Rousseau, il blog delle Stelle e ad annunciare in tempo l’associazione, anche se lui sapeva che tutto era pronto. Oggi sento la necessità di intestargli questa entità”. E allora, ecco l’associazione Rousseau “fondata con mio padre per i mesi necessari a creare e far riconoscere la fondazione Gianroberto Casaleggio in cui farò confluire le attività dell’associazione”.
POI SPAZIO a una lettera del papà, “che avrebbe voluto pubblicare quando tutto fosse stato pronto”. Così è Casaleggio senior ad annunciare “la nascita del blog delle Stelle, di tutti noi, di tutti voi” al posto di quello di Grillo (ma l’indirizzo ieri era ancora www.beppegrillo.it, ndr). Con Casaleggio in vita, l’artista aveva già tolto il suo nome dal simbolo. “Rimarrò il garante” ripete Grillo. Ma tanto sta cambiando. Ed è la lettera di Casaleggio a spiegare perché: “Oggi sono decine le voci autorevoli del M5s ed è necessaria un’evoluzione di una rivoluzione, portare il cittadino a decidere del suo destino”. Da qui il nuovo blog e Rousseau, “primo passo verso un’organizzazione degli strumenti di democrazia diretta”. Casaleggio chiosa sui fondi (“con la pubblicità sul blog non si ripagano i costi”). E assicura “votazioni più frequenti sui temi più importanti”. Potrebbe arrivarne presto una sullo iussoli, l’acquisizione del diritto di cittadinanza nel Paese in cui si è nati. Domenica sera, a Che tempo che fa, Di Maio ha detto: “Chi nasce in Italia, conosce la nostra lingua e la nostra cultura ha diritto di essere italiano”. Parole pesanti, dal primus inter pares di un M5s che spesso ha tenuto la barra verso destra sul tema. Esemplare il caso del reato di immigrazione clandestina, con due senatori, Buccarella e Cioffi, che ne proposero l’abolizione, provocando l’ira di Grillo e Casaleggio. Poi però, era il gennaio 2014, si votò sul blog, e gli iscritti appoggiarono la cancellazione del reato. Un’era dopo, Di Maio apre a una proposta quasi di sinistra. I parlamentari ne hanno discusso un paio di settimane fa, in un’assemblea congiunta. Va ancora elaborata una proposta dettagliata. Ma a dire la parola definitiva dovrebbero essere gli iscritti, sul blog.
Il F.Q. del 26 aprile 2016 – pag. 9

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