I Cinque Stelle sfiorano il
28 per cento, il Partito democratico resta intorno al 32. Al secondo turno il
44% degli elettori leghisti sceglierebbe il Movimento. Renzi la spunterebbe,
invece, in una sfida finale contro un listone di centrodestra
di F.Q.


Secondo l’istituto diretto da Fabrizio Masia al secondo turno
sceglierebbero il M5s il
22% degli elettori di Forza Italia,
il 30 per cento degli elettori di Fratelli
d’Italia e addirittura il 44 per cento degli elettori della Lega Nord. E ancora più sorprendente è
vedere una dinamica simile ma rovesciata, stando a un’analisi condotta a
ottobre da Demos per Repubblica. Secondo
l’istituto guidato da Ilvo
Diamanti in uno scontro finale al ballottaggio il Pd vincerebbe su
un listone di centrodestra 52 a 48: un quarto di chi al primo turno vota Cinque
Stelle, al secondo turno sceglierebbe il candidato di Lega Nord, Forza Italia e
Fratelli d’Italia.
Per paradosso Pd e Matteo
Renzi devono sperare che i partiti di centrodestra si uniscano e
superino – come sperano Matteo
Salvini e Silvio Berlusconi –
proprio il M5s in modo
da accedere al ballottaggio. In una sfida tra democratici e un listone di
centrodestra, infatti, non ci sarebbe gara: 52,5 a 47,5, anche se anche in questo caso, rispetto a una
settimana, si riduce il distacco dello 0,4.
Il punto di partenza è senza dubbio il periodo di
grazia dei Cinque Stelle (teoricamente
preoccupante per Renzi). Emg per
il TgLa7segnala
un ulteriore aumento e un valore che sfiora il 28 per cento. Index
Research per Piazzapulita, in un sondaggio diffuso la scorsa settimana, aveva
fissato il M5s addirittura al 28,7,
a soli tre punti di distanza dal Partito democratico. Ixè per Agorà, venerdì
scorso, calcolava il 27,5. Queste le ultime rilevazioni sul Movimento. Il
Pd invece oscilla tra il 30,5 e il 32 in una situazione, peraltro, che la
sinistra del partito definisce di “isolamento” visto che i rapporti con
Sinistra Italiana sono già pessimi.
Per quanto riguarda le liste, secondo Emg, il Partito democratico questa
settimana si attesta al 31,6 per cento (con un calo dello 0,6 in una
settimana), davanti al M5s al
27,7 (+0,4). Terzo partito è ancora la Lega Nord (14,4, +0,3), mentre l’unico altro partito in
doppia cifra è Forza Italia (11,8,
+0,1). Supererebbero la soglia di sbarramento per l’ingresso in Parlamento Fratelli d’Italia (5%, -0,2) e
Sel (3,4, +0,1). Torna in allarme Area
Popolare (Ncd e Udc) che sarebbe sotto la soglia: 2,8 (-0,3). E’
ancora presto, invece, per misurare Sinistra Italiana(di cui Sel rappresenta comunque un pezzo).