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lunedì 21 settembre 2015

SQUILLI PROIBITI - La norme sulla privacy non impediscono di disturbarci sulle linee private.

Gli imbonitori puntano sull’equivoco:
registrare un sì per far scattare il contratto
L’incubo dei piazzisti telefonici e le vendite casalinghe
(con truffa)


Da qualche tempo il vecchio telefono di casa ha ripreso a squillare a tutte le ore. Sulle prime ho sperato in un'inversione di tendenza, vuoi vedere che mentre al telefonino non ti chiama più nessuno si riscoprono le conversazioni attaccati alla cornetta? Ma mi sono dovuto ricredere. Alle nove del mattino una gentile signora chiama per proporre una vantaggiosa modifica della fornitura elettrica, a mezzogiorno un pimpante signore ha pensato a me per un cablaggio praticamente regalato, se vorrò cambiare operatore di telefonia; all'ora di pranzo un venditore dallo spiccato accento croato ha in serbo (essendo lui croato) un abbonamento a un quotidiano nazionale a prezzo stracciato; alle quattro mi chiama la ditta “Pianeta arance”: il suo rappresentante, brillante neolaureato in filosofia, vorrebbe spedirmi a domicilio tre cassette al prezzo di due.
E così via, a tutte le ore di tutti i giorni, sabato mattina incluso. I call center hanno scoperto il telefono fisso, e si scatenano solo con le utenze domestiche visto che nessuna normativa glielo impedisce, per uno dei tanti misteri della Privacy. Se gli dici che il numero è quello di un ufficio indietreggiano: l’ufficio è sacro, ma la casa privata è terra di conquista e liberarsi dai tentacoli di questi portatori di offerte miracolose senza soccombere è una fatica di Ercole. Sono abituati a prevenire ogni obiezione, pronti a sciorinare spiegazioni tecniche contundenti; stremati a loro volta da condizioni di lavoro spietate, per loro convincerti è questione di vita o di morte.
Di recente ho scoperto l'unica mossa in grado di scoraggiarli: chiedere che mandino la loro offerta anche per iscritto, via mail. A sorpresa, in questo mondo dove vige la dittatura della posta elettronica vi rispondono che non è possibile, l'offerta vale solo al telefono. Loro non ve lo dicono, ma la conversazione è registrata; così, una volta ottenuto l'assenso vocale, siete impegnati per sempre. Che questa pratica opaca (perché nulla di scritto, se l’offerta è tanto vantaggiosa?), tagliata su misura per spiazzare le persone più anziane e meno avvedute sia legale, è l'ennesima conferma di quanto le leggi italiane tutelino i consumatori. Zero tagliato. E anche ammettendo che l'assedio non sconfini col raggiro, l'obbiettivo resta prendere il prossimo per stanchezza, invadere il domicilio altrui e trasformare la più privata delle linee nell'ennesimo canale commerciale. Il telefono, la tua voce? Macché: il supermercato degli altri.
Così lo squillo del vecchio telefonone, da piccola gioia che fu “Mi ami? Ma quanto mi ami?”), si è trasformato in incubo quotidiano (“Accetta l’offerta?”). E la speranza che si metta a squillare, nel desiderio che continui a tacere.

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