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lunedì 12 ottobre 2015

CIVITAVECCHIA - Conti in disordine

Tra il porto e l’Enel aria avvelenata
E le tasse crescono


A un anno dalle amministrative che hanno consacrato il Movimento 5 stelle nelle città (prima c’era stata solo Parma) si fanno i bilanci. In molti casi forse è ancora presto per giudicare, ma gli elettori si aspettano tutto e prima. E con estrema facilità bocciano o promuovono gli amministratori locali. Siamo andati a vedere come vanno le cose a Civitavecchia e Livorno, strappate al Pd dopo anni di dominio. E abbiamo cercato di vedere cosa è stato realizzato tra i punti che erano stati inseriti nel programma elettorale. Qualche sorpresa l’abbiamo trovata, ovviamente. Come la clamorosa bocciatura del bilancio a Livorno e la questione municipalizzate e ospedale, o l’aumento delle tasse a Civitavecchia.


Il Sindaco di Civitavecchia
Antonio Cozzolino
L’appuntamento è pubblicato settimanalmente su Facebook, e riportato dai giornali locali: il sindaco incontrerà la cittadinanza in tal bar alla tale ora (quasi sempre di mattina), per bere un caffè e rispondere alle domande. Il caffè lo paga lui, Antonio Cozzolino, primo cittadino del Movimento 5 Stelle. Siamo a Civitavecchia, 90 chilometri a nord di Roma, cittadina di 53mila abitanti, non differente da tante altre della sua stazza: un piccolo borgo al centro del “villaggio”, il viale per lo struscio, periferie circolari, i cittadini si conoscono tutti, o quasi, darsi del tu viene spontaneo. Qui, poco più di un anno fa, appena 45 voti (sì, 45) sono stati fatali al monopolio del Pd rappresentato da Pietro Tidei, sindaco più volte, una lunga serie di immobili nel portafogli, una doppia poltrona, quella di primo cittadino e di deputato nel curriculum, che lo ha costretto a mollare il Parlamento: incompatibilità ai sensi degli articoli 69 e 70 del decreto legislativo n. 267 del 2000. Attenzione però: Tidei la molla direttamente, non i n direttamente : è così potente da spedire al suo posto la figlia Marietta, attualmente seduta a Montecitorio. Un Tidei è per sempre. Questo il contesto politico nel quale si inseriscono i 5 Stelle con una variabile fondamentale: sullo sfondo la presenza di Enel con la più grande centrale d’Italia, una delle maggiori d’Europa, talmente invasiva da compensare la sua esistenza con milioni e milioni (anche 12 in un anno) di euro donati ai bilanci del Comune, pratica sulla quale la Corte dei Conti sta indagando, anche perché “si continua a chiedere un sacrificio della popolazione conseguente all’aggravamento dell’impatto ambientale e agli effetti che l’aumento dell'inquinamento produrrà sulla salute”, denunciava il Movimento No Coke Alto Lazio. E su questo i 5 Stelle si sono battuti, e su questo stanno misurando le loro forze, magari la loro inesperienza, i primi veri problemi. Il centro del loro programma era quello di chiudere ogni rapporto con Enel, libero Comune in libera azienda, ma il lato B si chiama “bilancio in rosso”. La conseguenza? L’innalzamento delle tasse comunali, tra le più alte d’Italia. Chi protesta sono soprattutto i commercianti, facile ascoltare insulti nei confronti dell’amministrazione : “Tanto sono tutti uguali, e comunque la città è allo sfascio - sbotta il responsabile di una libreria del centro - Sta anche fallendo la holding delle municipalizzate”. Vero. I conti sono oltre il rosso. Per questo Cozzolino e i suoi hanno presentato un piano di “compensazione” ambientale per ottenere da Enel dei finanziamenti per poter sistemare i parchi, comprare autobus elettrici, magari coprire qualcuna delle voragini stradali aperte durante le ultime piogge. Enel non è così propensa, il ministero, che deve offrire il suo pare, non risponde. “Eppure abbiamo il più grande porto d’Europa, ma le vede le navi?”, incalza il parroco del centro. Una, due, tre... almeno sette colossi da crociera sono in porto nonostante la stagione. I numeri dello scalo raccontano: la struttura supera Genova e Venezia e fattura oltre 400 milioni di euro con 1731 persone impegnate, ma alla città solo le briciole. Chi sbarca (al 50%) va subito a Roma, Civitavecchia dà poco o nulla, “soprattutto perché da anni la città e l’autorità portuale non si sono parlate: quando una era in mano alla destra, l’altra era di sinistra e si sono fatte la guerra”, spiega un piddino pentito e in cerca di anonimato. Così la sintesi la offre Massimiliano Smeriglio, Vicepresidente della Regione Lazio, membro di Sel: “Stanno lavorando, Cozzolino è uno serio e onesto. Pagano solo un po’ d’inesperienza per un ruolo complicato”. Twitter: @A_Ferrucci

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