Tra il porto e l’Enel aria avvelenata
E le tasse crescono
A un anno dalle amministrative che hanno consacrato il Movimento 5 stelle nelle città (prima c’era stata solo Parma) si fanno i bilanci. In molti casi forse è ancora presto per giudicare, ma gli elettori si aspettano tutto e prima. E con estrema facilità bocciano o promuovono gli amministratori locali. Siamo andati a vedere come vanno le cose a Civitavecchia e Livorno, strappate al Pd dopo anni di dominio. E abbiamo cercato di vedere cosa è stato realizzato tra i punti che erano stati inseriti nel programma elettorale. Qualche sorpresa l’abbiamo trovata, ovviamente. Come la clamorosa bocciatura del bilancio a Livorno e la questione municipalizzate e ospedale, o l’aumento delle tasse a Civitavecchia.
Il Sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino |
L’appuntamento
è pubblicato settimanalmente su Facebook, e riportato dai giornali locali: il
sindaco incontrerà la cittadinanza in tal bar alla tale ora (quasi sempre di
mattina), per bere un caffè e rispondere alle domande. Il caffè lo paga lui,
Antonio Cozzolino, primo cittadino del Movimento 5 Stelle. Siamo a
Civitavecchia, 90 chilometri a nord di Roma, cittadina di 53mila abitanti, non
differente da tante altre della sua stazza: un piccolo borgo al centro del “villaggio”,
il viale per lo struscio, periferie circolari, i cittadini si conoscono tutti,
o quasi, darsi del tu viene spontaneo. Qui, poco più di un anno fa, appena 45
voti (sì, 45) sono stati fatali al monopolio del Pd rappresentato da Pietro
Tidei, sindaco più volte, una lunga serie di immobili nel portafogli, una
doppia poltrona, quella di primo cittadino e di deputato nel curriculum, che lo
ha costretto a mollare il Parlamento: incompatibilità ai sensi degli articoli
69 e 70 del decreto legislativo n. 267 del 2000. Attenzione però: Tidei la
molla direttamente, non i n direttamente : è così potente da spedire al suo
posto la figlia Marietta, attualmente seduta a Montecitorio. Un Tidei è per
sempre. Questo il contesto politico nel quale si inseriscono i 5 Stelle con una
variabile fondamentale: sullo sfondo la presenza di Enel con la più grande
centrale d’Italia, una delle maggiori d’Europa, talmente invasiva da compensare
la sua esistenza con milioni e milioni (anche 12 in un anno) di euro donati ai
bilanci del Comune, pratica sulla quale la Corte dei Conti sta indagando, anche
perché “si continua a chiedere un sacrificio della popolazione conseguente
all’aggravamento dell’impatto ambientale e agli effetti che l’aumento
dell'inquinamento produrrà sulla salute”, denunciava il Movimento No Coke Alto
Lazio. E su questo i 5 Stelle si sono battuti, e su questo stanno misurando le
loro forze, magari la loro inesperienza, i primi veri problemi. Il centro del
loro programma era quello di chiudere ogni rapporto con Enel, libero Comune in
libera azienda, ma il lato B si chiama “bilancio in rosso”. La conseguenza? L’innalzamento
delle tasse comunali, tra le più alte d’Italia. Chi protesta sono soprattutto i
commercianti, facile ascoltare insulti nei confronti dell’amministrazione : “Tanto
sono tutti uguali, e comunque la città è allo sfascio - sbotta il responsabile
di una libreria del centro - Sta anche fallendo la holding delle
municipalizzate”. Vero. I conti sono oltre il rosso. Per questo Cozzolino e i
suoi hanno presentato un piano di “compensazione” ambientale per ottenere da
Enel dei finanziamenti per poter sistemare i parchi, comprare autobus
elettrici, magari coprire qualcuna delle voragini stradali aperte durante le
ultime piogge. Enel non è così propensa, il ministero, che deve offrire il suo
pare, non risponde. “Eppure abbiamo il più grande porto d’Europa, ma le vede le
navi?”, incalza il parroco del centro. Una, due, tre... almeno sette colossi da
crociera sono in porto nonostante la stagione. I numeri dello scalo raccontano:
la struttura supera Genova e Venezia e fattura oltre 400 milioni di euro con 1731
persone impegnate, ma alla città solo le briciole. Chi sbarca (al 50%) va
subito a Roma, Civitavecchia dà poco o nulla, “soprattutto perché da anni la
città e l’autorità portuale non si sono parlate: quando una era in mano alla
destra, l’altra era di sinistra e si sono fatte la guerra”, spiega un piddino
pentito e in cerca di anonimato. Così la sintesi la offre Massimiliano
Smeriglio, Vicepresidente della Regione Lazio, membro di Sel: “Stanno
lavorando, Cozzolino è uno serio e onesto. Pagano solo un po’ d’inesperienza
per un ruolo complicato”. Twitter: @A_Ferrucci
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