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lunedì 8 febbraio 2016

Il Pentagono diffonde 200 foto di torture e abusi su prigionieri dei militari Usa in Iraq e Afghanistan

Gli scatti si riferiscono al periodo 2003-2006 sotto la presidenza di George W. Bush 
Il Dipartimento della Difesa statunitense ha reso pubbliche 198 foto di prigionieri maltrattati e abusati dalle forze Usa in Iraq e Afghanistan tra il 2003 e il 2006 dopo aver perso una battaglia legale durata circa dieci anni.
La maggior parte degli scatti mostrano lividi ed escoriazioni su corpi di prigionieri il cui volto è rimasto oscurato e provengono da indagini militari interne e sono relative al periodo subito successivo all’invasione dell’Iraq voluta da George W. Bush. Secondo quanto riporta il portavoce del Dipartimento della Difesa Usa, nei casi accertati di abusi, 65 militari sarebbero stati condannati con pene che vanno da lettere disciplinari alla prigione.
Le foto sono state pubblicate dopo una lunga battaglia legale condotta dall’American Civil Liberties Union (Aclu) iniziata nel 2004. In realtà l’associazione puntava a rendere pubbliche 2000 fotografie in possesso del Pentagono e, dopo questo primo passo, continuerà a spingere perché anche le restanti vengano diffuse. «Le foto pubblicate oggi rappresentano solo una piccola parte della storia di orrore nella prassi del governo degli Stati Uniti in termini di torture» spiega in un comunicato Naureen Shah, direttore del Security and Human Rights Program statunitense di Amnesty International. 
Gli avvocati del Pentagono sostengono che la pubblicazioni di questo tipo di immagini può rappresentare un «grave rischio per la sicurezza nazionale» perché i terroristi potrebbero utilizzarle come forma di propaganda contro gli Stati Uniti.  
Il presidente Barack Obama aveva già previsto di pubblicare tutte le immagini nel 2009, ma poi cambiò idea dopo le obiezioni ricevute dal governo iracheno e dai vertici militari statunitensi.

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