Un elicottero d'attacco A129 Mangusta |
L’Italia invierà otto elicotteri e 130
militari in Iraq a sostegno dello sforzo internazionale contro lo Stato
islamico. Nello specifico, il rischieramento italiano sarà composto da
quattro elicotteri d’attacco AgustaWestland A129 Mangusta e quattro elicotteri
da trasporto NH90. Saranno rischierati ad Erbil, nel nord dell’Iraq. Il
contingente italiano che svolgerà compiti Combat-Sar (Ricerca e Salvataggio)
giungerà in Iraq nel giro di pochi giorni.
Le attività di volo saranno garantite dal 5° e 7 °
reggimento dell’aviazione dell’Esercito, mentre sarà schierato anche un plotone
del 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste”. Questo pacchetto C-SAR è
simile nella struttura a quello che l’Italia ha rischierato a Herat, in
Afghanistan. Di fatto, i Mangusta italiani saranno gli unici elicotteri da
attacco presenti in Iraq oltre agli AH-64 Apache americani.
“Accogliamo con favore gli elicotteri italiani – ha
commentato il capo di stato maggiore del Governo Regionale del Kurdistan Jabar
Yawar – eravamo già consapevoli che l’Italia avrebbe schierato elicotteri
d’attacco a Erbil”.
Appare evidente che, almeno nelle prime fasi, il principale
ruolo dei Mangusta italiani sarà quello di garantire copertura aerea ai
militari che, a breve, saranno dislocati a protezione dei lavori di
consolidamento della Diga di Mosul, a circa 130 km a nord ovest di Erbil. Un
collasso della struttura, secondo gli Stati Uniti, potrebbe provocare fino a
500 mila vittime. I lavori di consolidamento sono stati affidati alla ditta
Trevi. Il costo complessivo degli interventi è di 273 milioni di euro. I lavori
dureranno 18 mesi. Sarebbe corretto rilevare, infine, che il ruolo tattico dei
Mangusta potrebbe essere messo al servizio della Coalizione per operazioni di
ricerca e salvataggio in territorio ostile.
Franco
Iacch – IlGiornale Online – 2 marzo 2016
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